di Matteo Castelnuovo | 25/11/2024
Nonostante ogni previsione dell’era post-COVID, secondo un recente studio realizzato dalla Global Business Travel Association (GBTA), i viaggi d'affari si sono ripresi più velocemente del previsto e si stima che la spesa aziendale per le trasferte supererà il livello di investimenti pre-pandemia di 1,4 trilioni di dollari l'anno prossimo, per crescere fino a raggiungere una stima di 1,8 trilioni di dollari entro il 2027. Guardando a questo trend, però, è bene sottolineare anche il fatto che il business travel genera circa il 40% dei ricavi del settore dell'aviazione e si calcola che i voli aerei potrebbero arrivare a rappresentare fino al 27% delle emissioni di gas serra globali entro il 2050. Alla luce di questa realtà, quindi, se è vero che la spesa per il corporate travel raggiungerà presto livelli senza precedenti, viene anche da chiedersi, però, in che modo le aziende possano dare priorità alla sostenibilità e rimanere sulla buona strada per ottenere i loro obiettivi di Net Zero emission, affrontando al contempo le sfide presentate dal ruolo che questi spostamenti svolgono nel successo dei profitti di un'impresa. Un equilibrio non semplice da conquistare, questo, se si considera come, secondo un rapporto del 2022 di Accenture, il 93% delle aziende non arriverà ai target di emissioni desiderati a meno che non acceleri i progressi nella riduzione di CO2.
Sebbene, guardando per esempio all’ambito aeronautico, si ritenga che il carburante sostenibile per l'aviazione (SAF) rappresenti una parte fondamentale della soluzione a lungo termine per la decarbonizzazione, è chiaro che permangano alcune sfide significative. La maggior parte degli esperti, infatti, riconosce che l'offerta è ancora troppo limitata, i costi sono elevati e mancano infrastrutture immediatamente disponibili per supportare questo combustibile, evidenziando la necessità di pazienza affinché il SAF possa adattarsi a sostenere il mercato in modo olistico. Nonostante ciò, però, gli analisti a livello globale evidenziano che, nel momento in cui la distribuzione del Sustainable Aviation Fuel sarà davvero a regime, quest’ultimo potrebbe arrivare a contribuire alla riduzione di CO2 nel mondo per oltre il 65% entro il 2050. Una visione di lungo periodo che sta portando, comunque, le imprese ad adottare nel frattempo anche altre strategie per raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità. A livello globale, infatti, oggi si guarda sempre di più alla compensazione delle emissioni di anidride carbonica. Un metodo relativo alla pratica di compensare il rilascio di CO2 e di altri gas serra, misurati in CO2 equivalenti, intraprendendo attività che riducano efficacemente le emissioni in altri settori. Una strategia che, in modo particolare, ultimamente in Europa stanno applicando sempre più aziende, al fine di migliorare i propri bilanci di sostenibilità anche in conseguenza dell’entrata in vigore sia della CSRD, che entro il 2027 coinvolgerà il comparto industriale a qualunque livello, imponendo la stesura di report di sostenibilità normati, e della CSDDD, che cercherà invece di regolare non solo la sostenibilità della singola realtà imprenditoriale, ma agirà su tutta la sua value chain. Due direttive messe in campo dalla Commissione Europea che stanno ridisegnando l’approccio del business alla sostenibilità e ai Sustainable Development Goals per il 2030 imposti dall’ONU, portando, per esempio, molte aziende ad adottare proprio questi programmi di compensazione delle emissioni di carbonio per controbilanciare l'impatto ambientale dei viaggi di lavoro, acquistando Carbon Credits da aziende che investono poi in progetti green certificati e a favore dell'ambiente. Un trend così in crescita che, secondo un recente rapporto di Bloomberg, il valore del Voluntary Carbon Market (VCM) dovrebbe raggiungere 1 trilione di dollari entro il 2037.
L’ITALIA GUARDA AL SUSTAINABLE BUSINESS TRAVEL
E le aziende italiane come si pongono rispetto a questa tendenza? «Il nostro Paese è ancora agli inizi sotto questo profilo e la sua attenzione o percezione del tema non ha ancora un riscontro omogeneo – commenta Elena Carlino, Direttrice Commerciale Gattinoni Business Travel –. Alcuni segnali importanti e positivi sotto questo profilo, però, sono già evidenti e molto spesso sono proprio le nuove generazioni di professionisti e manager ad avere maggiore sensibilità sulle tematiche green. Credo, comunque, di poter dire che rispetto a due anni fa, il contesto sia migliorato decisamente. Prima, infatti, il termine “sostenibilità” equivaleva a costi più alti e meno vantaggiosi per il risparmio economico. Quindi, il procurement aziendale o l’HR vedevano scelte di questo tipo come meno funzionali ai budget. Quello che invece oggi viene compreso maggiormente è che la sostenibilità non è solo un costo, ma è un’opportunità e che è necessario inserire questa scelta sostenibile all’interno di una visione più ampia e in grado di offrire molteplici altri benefici, tanto all’organizzazione, quanto al singolo professionista. Adesso c’è una visione più allargata e completa. A tal punto che, se prima il rapporto tra chi decideva di optare per soluzioni sostenibili contro chi invece continuava a preferire le prenotazioni classiche era del 20% contro l’80%, ora la situazione è proprio il contrario, con oltre 8 clienti su 10 che ci richiedono soluzioni sostenibili per i propri viaggi».
Un dato questo che, tra l’altro, viene anche confermato all’interno di una recente ricerca dal titolo “Business Travel 2030”, realizzata proprio dalla divisione Business Travel del Gruppo Gattinoni in collaborazione con Travel for business, la quale evidenzia un significativo orientamento delle aziende nella richiesta di trasferte di viaggio sostenibili, con un incremento del 35% solo nel 2023. Dall’analisi, inoltre, emerge anche che solo il 19% degli intervistati ha dichiarato di non aver ancora adottato misure specifiche per rendere i viaggi d’affari più sostenibili. L’87% del campione di Travel Manager propende a selezionare fornitori con cui negoziare opzioni di qualità in linea con principi sostenibili. L’82% dichiara di voler prenotare servizi di viaggio più ecologici e per il 49% sarebbe utile integrare gli indicatori di sostenibilità nelle ipotesi di viaggio. «Ormai tutte le aziende sono interessate a comprendere in maniera puntuale quali siano gli impatti delle trasferte dei propri dipendenti – prosegue la manager –. È una questione di misurazioni utili a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e, quindi, è naturale che l’interesse per i livelli di CO2 durante le trasferte aumenti. Questi dati sono molto importanti per le aziende perché impattano direttamente sulle performance finanziarie del business, la reputazione dell’impresa e la possibilità di accedere a nuove opportunità di sviluppo economico».
L’IMPEGNO SOSTENIBILE DI GATTINONI
«In questo senso – racconta Carlino –, anche noi come Gruppo Gattinoni, per esempio, siamo impegnati in prima linea per promuovere questa fase di cambiamento. Se da un lato, infatti, privilegiamo partner allineati con i principi ESG, dall’altro abbiamo avviato, ormai due anni fa, un percorso verso una certificazione di sostenibilità insieme a Up2You, società autorizzata a calcolare i livelli di Carbon Footprint, nell’ottica di ridurre i nostri impatti ambientali diretti e indiretti». Il percorso per raggiungere la Carbon Neutrality intrapreso da Gruppo Gattinoni segue i tre step delle emissioni di Scope 1, 2 e 3. Il Gruppo ha già raggiunto e certificato la Carbon Neutrality per le emissioni di scope 1 e 2 relative alle sedi di proprietà del 2022 e entro la fine del 2024 completerà la mappatura e la certificazione per le nuove sedi aggiunte nel 2023. La Carbon Neutrality è stata raggiunta per le emissioni generate all’interno del perimetro dell’azienda da fonti che sono sotto il suo diretto controllo e le emissioni indirette derivanti da elettricità, calore e vapore acquistati e consumati dall’azienda, compensando le emissioni attraverso l’adesione a progetti green certificati che hanno l’obiettivo di non produrre CO2 sul territorio. Dal 2025 l’azienda si muoverà verso lo Scope 3, ovvero la quantificazione di CO2 non direttamente collegata alle emissioni delle sedi, come il parco auto, le attività annesse e connesse a ciò che fanno le agenzie e anche le agenzie affiliate non di proprietà per arrivare alla Carbon Neutrality di tutta la nostra catena di approvvigionamento. Il Gruppo Gattinoni, inoltre, aderisce per il secondo anno consecutivo al SAF Corporate Program di Air France e KLM per contribuire attivamente alla transizione nell’aviazione dal carburante fossile a quello sostenibile.
Un impegno questo che traccia una strada virtuosa su cui si sono concentrati anche alcuni dati della ricerca “Business Travel 2030”, dai quali si evince come, in realtà, la gestione sostenibile della catena di fornitura sia al centro delle preoccupazioni dei Travel Manager. «In Europa – conclude Carlino –, una data chiave, sotto questo profilo, è stata il 23 febbraio 2022, quando la Commissione Europea ha presentato la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD). Una proposta di legge per rispondere all’urgenza di affrontare la sostenibilità delle operazioni aziendali lungo tutta la supply chain e non solo entro i confini della propria patria, ma in ambito internazionale, ove siano previste le trasferte. Il 1° giugno 2023 i membri del Parlamento Europeo hanno votato a favore del rafforzamento di tale proposta legislativa. Ciò ha comportato il consolidamento di normative più rigorose in materia di sostenibilità e, conseguentemente, l’esigenza di una maggiore responsabilità da parte delle aziende nell’adottare pratiche sostenibili su larga scala. Come Gattinoni Business Travel, noi vediamo questa direzione farsi sempre più rilevante nelle esigenze dei clienti. Per questo, con l’obiettivo di lavorare alla promozione di una nuova cultura della sostenibilità nei viaggi d’affari, abbiamo plasmato sempre di più il nostro approccio verso un modello consulenziale che sappia accompagnare le aziende in questo processo evolutivo, mostrando loro tutte le opportunità offerte da soluzioni più eticamente sostenibili e a valore aggiunto per creare un concreto vantaggio competitivo in ogni trasferta, rendendola un’esperienza di successo a 360 gradi».
Dall’impero romano, con la sua maestosa capacità di riunire e integrare molteplici punti di vista al fine di raggiungere un unico grande obiettivo, alla sapiente scrittura di uno dei più grandi autori della letteratura italiana, con le sue lezioni d’oltre oceano che hanno tracciato i sei pilastri del racconto di futuro di cui il mondo ancora oggi ha bisogno, anche in questo autunno 2024 tornano gli eventi di Business International, la knowledge unit di Fiera Milano, per coinvolgere C-level, amministratori delegati, esperti, opinion leader e accademici in momenti d’incontro e confronto dedicati all’analisi e alla comprensione dei principali temi che guideranno il mondo del business nei prossimi mesi. Un vero e proprio percorso che si articola tra il Pantheon e Harvard, tra le tracce indicate dal politeismo e quelle proposte dalla cultura. Un mix di visione olistica e futuristica, pronta a integrare presente e passato per sviluppare nuove strategie di crescita con il coraggio di chi sa prevenire rischi e cogliere opportunità. Così, muovendo i propri passi da questo principio maieutico, il 26 e 27 novembre a Roma, presso gli iconici ambienti di SPAZIO FIELD, all’interno dello storico Palazzo Brancaccio, avrà luogo l’edizione capitolina del “Business Leaders Summit”, uno degli appuntamenti più prestigiosi e qualificati in Italia sui temi del management e della strategia aziendale, e il 4 dicembre, all’Hotel Principe di Savoia di Milano, si terrà la decima edizione del CEO Italian Summit & Awards, il momento più atteso dai Top Manager del Bel Paese che nella sua fase finale, oltre a rappresentare la punta di diamante di un percorso di appuntamenti e conversazioni ad alto valore aggiunto lungo 12 mesi, premierà anche i migliori capitani del made in Italy in una serata di gala realizzata in collaborazione con Forbes Italia.
IL BUSINESS LEADERS SUMMIT
Si inizia, quindi, con il Business Leaders Summit, l’edizione autunnale e romana dell’unica kermesse italiana che raduna in un’unica location i principali decision maker dell’impresa contemporanea e che, da anni ormai, è il punto di riferimento nella nostra penisola per intavolare una discussione costruttiva e capace di avere una visione olistica, dedita all’individuazione dei driver fondamentali per il successo del business dei mesi a venire. Da sempre orientata anche alla valorizzazione del prezioso tessuto territoriale in cui si inserisce, in questa occasione l’iniziativa ha deciso di ispirarsi a uno dei simboli più importanti della tradizione capitolina con il titolo: “All’ombra del Pantheon: Il ruolo dei C-level nei processi di integrazione”. Un segnale chiaro del valore attribuito alla tradizione, vista come un asset vincente nello sviluppo di nuovi orientamenti strategici che consentano agli executive coinvolti di trovare metodi innovativi per gestire tempi di grande incertezza, volgendo il proprio sguardo ai grandi esempi e maestri del passato. CFO, HR Director, CPO, Chief Risk Officer, Chief Information Security Officer e Chief Innovation Officer, dunque, sono chiamati a dialogare sull’importanza crescente dell’interazione e dell’integrazione dei differenti processi aziendali al fine di abbattere i silos funzionali ancora oggi presenti nelle logiche e nelle dinamiche delle organizzazioni. Un elemento cruciale, questo, per affrontare le sfide moderne del business, proponendo al contempo una visione circolare del management e ispirandosi al tempio “di tutti gli dèi”. Un luogo dalla struttura imponente e affascinante che incarna appieno la visione aperta e lungimirante del popolo romano. Un esempio ricco di risorse da cui il summit cercherà di trarre insegnamento fin dall’inizio, attraverso un keynote speech a cura di Aldo Cazzullo, Vice direttore del Corriere della Sera, che sarà seguito poi dagli interventi di esperti come Cristina Freguja, Direttrice della Direzione Centrale per le statistiche sociali e il welfare di Istat e Nicola Rizzoli, Director of Refereeing della Concacaf, premiato per due anni consecutivi come miglior arbitro al mondo e per 7 anni consecutivi come miglior arbitro italiano, Pasquale Elia Responsabile ufficio per il coordinamento, lo sviluppo organizzativo e le relazioni sindacali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Monica Parrella, Adjunt Professor Luiss Business School, Carmine Scoglio, Vice Presidente Andaf, Giuseppe D'Onza, Direttore, Master Auditing e Controllo Interno, Docente, Risk management e di Analisi dei Processi e revisione gestionale dell’Università di Pisa, Federica Maria Rita Livelli, Business Continuity & Risk Management Consultant & Socia ANRA, Maurizio Talamo, Professore Ordinario di Sicurezza Informatica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Maria Rosaria Marcone, Ordinario in Economia e Gestione delle Imprese, Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche e molti altri. Opinion leader di alto livello che, nella due giorni di Roma, animeranno le numerose tavole rotonde dedicate alle diverse funzioni presenti nel mondo aziendale, andando a comporre un programma, denso di contenuti, che vedrà la presenza di oltre 100 speaker pronti a calcare il palco delle cinque manifestazioni parallele chiamate ad articolare un palinsesto senza precedenti tra HR Business Summit, Re-Inventing Finance Summit, Strategic Risk & Cybersecurity Summit, CIO Roundtable e CPO Roundtable.
10 ANNI DI CEO ITALIAN SUMMIT & AWARDS
Il secondo e ultimo prestigioso evento della stagione autunnale di Business International, la knowledge unit di Fiera Milano, sarà il CEO Italian Summit & Awards 2024. Questa, però, sarà un’edizione speciale per il più atteso momento d’incontro della più grande community italiana dedicata al top management che, proprio in questa occasione, celebrerà il suo decimo anniversario. Una ricorrenza speciale, a cui si è scelto di accostare il tributo per un altro indimenticabile simbolo della nostra tradizione letteraria che proprio quest’anno festeggia i 40 anni dalla sua ideazione, ovvero quei “Six Memos for the next Millennium” di Italo Calvino che forse, nella loro versione italiana, molti conoscono come “Lezioni Americane” e che hanno influenzato e continuano a influenzare il pensiero di intere generazioni con l’obiettivo di insegnare ad abbracciare il futuro con leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità e coerenza. Tutti elementi incarnati perfettamente anche dagli ospiti speciali che per l’occasione apriranno il summit: le frecce tricolori. Il 4 dicembre 2024 all’Hotel Principe di Savoia a Milano, infatti, sarà l’occasione per gli oltre 200 amministratori delegati, direttori generali, presidenti di enti istituzionali e fondazioni, oltre che opinion leader del mercato economico finanziario, esperti ed accademici nazionali e internazionali, di conoscere da vicino la realtà del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori” dell’Aeronautica Militare, che incontrerà il gotha del top management italiano per trasferire quei valori di tradizione, disciplina, creatività, leadership e lavoro di squadra capaci di caratterizzare da sempre uno dei simboli del made in Italy nel mondo. Un momento emozionante, questo, a cui seguirà, come di consueto, la presentazione, in anteprima, dell’outlook economico italiano per il 2025 stilato dall’OCSE e proposto al pubblico da, Cyrille Schwellnus, Chief Economist Desk Italia, OECD, che a sua volta darà inizio a una serie di conversazioni moderate da Roberto Tallei, Vice Capo Redattore di SkyTg24, e animate, tra gli altri, anche da esperti come Federico Menna, CEO, EIT Digital - European Institute of Innovation and Technology, Romolo Isaia, Head of Lending to Corporates, Italy, European Investment Bank. Le novità di questa 10° edizione, però, non finiscono qui. Per dare ancora più risalto all’importanza di questa giornata, infatti, per la prima volta, sarà organizzato un momento, esclusivo e a porte chiuse, chiamato: "The Golden Chair". Un incontro con chi ha messo il proprio genio al servizio del mondo: Michelangelo Pistoletto. Figura chiave dell’arte contemporanea pronta a dialogare con due leader di nuova generazione per creare una pura contaminazione di visioni, culture e tradizioni per guardare a quel presente esteso che chiamiamo futuro in maniera sempre innovativa e differente. Un approccio, questo, sottolineato, infine, anche dall’appuntamento più prestigioso di questa kermesse: i CEO Italian Awards, realizzati in collaborazione con Forbes Italia e pronti a premiare i migliori capitani del made in Italy che negli ultimi 12 mesi si sono distinti per competenze, capacità e risultati.
L’11 e il 12 novembre 2024, presso gli spazi di Monte Rosa 91 a Milano, sarà RoBee, il robot umanoide cognitivo e guidato dall’intelligenza artificiale creato da Oversonic Robotics, ad aprire la prima edizione di METS – Milano Emerging Technologies Summit. Un evento ideato da Fiera Milano, attraverso il lavoro della sua knowledge unit, Business International, a partire dall’esperienza accumulata fin dal 2018 con format di grande valore quali AIXA – Artificial Intelligence Expo of Applications e OnMetaverse. Due summit che negli ultimi anni hanno guidato la community dell’innovazione italiana in un percorso complesso e spesso difficile da interpretare, ma che, al netto delle sfide proposte, ha saputo regalare soprattutto grandi opportunità.
Da questa consapevolezza, quindi, nasce il progetto di un’iniziativa dedicata all’applicazione reale delle tecnologie emergenti per il business, che ha deciso di valorizzarle, con uno sguardo sempre rivolto alle lessons learned acquisite, all’attualità e a quel presente esteso che chiamiamo futuro. Un mix di fattori straordinari che hanno portato anche al coinvolgimento di content partner d’eccellenza, come Microsoft Italia, istituzioni nazionali e internazionali, come la Commissione Europea, il MADE Competence Center, l’ITI - Information Technology Industry Council, il Politecnico di Milano, l’Istituto Italiano di Tecnologia, e la Fondazione Bruno Kessler, oltre che di associazioni di categoria come Assintel, AIdAM – Associazione Italiana di Automazione Meccatronica, Anitec-Assinform e AssoSoftware, oltre che al supporto di realtà come McKinsey & Company che realizzerà una sessione dedicata al mondo del marketing.
“Da sempre Fiera Milano crede nell’innovazione e nella sua promozione – ha commentato Roberto Foresti, Vice Direttore Generale di Fiera Milano –. La presenza di un umanoide come RoBee ad aprire il nostro nuovo progetto dedicato alle applicazioni di tecnologie emergenti per il business non è altro che l’espressione concreta della nostra mission. Sempre di più oggi il mondo dell’impresa è influenzato e permeato da intelligenza artificiale, realtà immersive e robotica applicata. È ormai evidente, quindi, che prima impareremo a interagire in maniera competente e consapevole con questi fattori di sviluppo e prima potremo davvero accelerare la crescita della nostra economia, tanto come sistema industriale, quanto come sistema Paese, riuscendo a mantenere quella qualità e competitività produttiva che i mercati ci riconoscono”.
PAROLA ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
La prima edizione del METS – Milano Emerging Technologies Summit, sarà dunque una mescolanza di interazioni tra uomo e macchina, passato e presente, storia e innovazione. Fin dal suo incipit, il nuovo progetto di Fiera Milano dedicato al mondo delle emerging technologies offrirà una fotografia di come la collaborazione e l’integrazione di queste due anime, oggi imprescindibili per lo sviluppo del business, in generale, e delle aziende, in particolare, sia essenziale per poter guardare al futuro. Basti pensare che, a livello globale, secondo una recente ricerca di Interact Analysis, il valore della robotica collaborativa, ovvero il segmento della robotica potenziata dall’intelligenza artificiale, nel 2023 ha superato un ammontare pari al miliardo di dollari e nel 2024 è previsto un ulteriore incremento di oltre il 22% e, all’interno di questo scenario, il mercato italiano è il sesto su scala mondiale e secondo in Europa.
Ed è proprio in questo contesto che si inserirà l’intervento di apertura tenuto da RoBee, il robot umanoide cognitivo creato da Oversonic, che attualmente rappresenta uno degli esempi più performanti e interessanti legati al potenziale della robotica collaborativa di matrice italiana in ambito industriale. Il progetto robotico, realizzato dalla software company brianzola, nata nel 2020 (Top Linkedin Startup 2024), grazie all’integrazione dell’AI, è in grado di riconoscere i processi e l’ambiente circostante e interpretarli.
Al METS – Milano Emerging Technologies Summit, RoBee mostrerà una reale interazione con il pubblico dal palco e, provando addirittura a ispirare i professionisti presenti in sala, portandoli in un percorso che, dalla sua genesi ai giorni nostri, racconterà la storia dell’innovazione, consentendo alla tecnologia di raccontare e spiegare se stessa agli essere umani, creando così un concreto ponte di dialogo tra i due mondi. RoBee, infatti, è una macchina dotata di intelligenza artificiale, che trasferisce le proprie capacità cognitive nell’ambiente reale attraverso una struttura corporea che replica esteticamente e meccanicamente quella del corpo umano: alto fino a 185 cm, di peso fino a 120 kg, a seconda della configurazione di utilizzo, è attrezzato di 40 giunti mobili, che gli consentono la mobilità degli arti e di dispositivi di presa intercambiabili (end effectors), che gli consentono di eseguire in maniera efficace diversi task, funzionali ad attività relazionali (quindi per semplici gesti come indicare o contare) o alla manipolazione di oggetti. L’interazione con lo spazio circostante avviene attraverso complessi algoritmi attivati da un set completo di sensori che, tramite computer vision, gli consentono di riconoscere oggetti e persone, muoversi agevolmente e in sicurezza in spazi condivisi con il pubblico e selezionare in ogni occasione il comportamento più adeguato. È in grado di dialogare tramite voicebot, che implementa competenze di linguaggio sviluppate attraverso piattaforma Open AI.
“Presentare RoBee al METS – Milano Emerging Technologies Summit, è per noi un’importante occasione per condividere la nostra visione su come l’integrazione della robotica umanoide possa trasformare in modo positivo vari settori industriali”, ha affermato Paolo Denti, CEO di Oversonic. “Crediamo che RoBee possa non solo potenziare i processi produttivi ma anche creare nuove opportunità per una gestione più sostenibile e collaborativa delle risorse tecnologiche. Partecipare a questo evento ci permette di avvicinarci a partner e investitori con cui condividere un impegno verso un futuro dove innovazione e accessibilità tecnologica sono alla portata di tutti. Inoltre, essere presenti e potersi confrontare con i decision maker di settore è fondamentale per poter aumentare la consapevolezza del mercato nei confronti di una tecnologia dalle enormi potenzialità per il futuro del mondo del lavoro come la robotica collaborativa”.
PAROLA AGLI ESPERTI
Nella meccanica di interazione uomo-macchina, però, in questa occasione, l’intervento di Robee sarà seguito anche dalle parole di esperti, accademici, manager e imprenditori del mondo dell’innovazione e non solo. Così, tra i relatori che in questa prima edizione di METS – Milano Emerging Technologies Summit porteranno la propria esperienza per animare le conversazioni sul futuro delle tecnologie emergenti applicate al mondo del business ci saranno anche opinion leader come Brando Benifei, Eurodeputato, co-Relatore del Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale (AI Act), Luca Berdondini, Coordinatore dell’unità Microtechnology for Neuroelectronics, Istituto Italiano di Tecnologia, co-fondatore, Corticale, Vittorio Calaprice, AI Focal Point, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Riccardo Di Stefano, Presidente Giovani Imprenditori, Confindustria, Nicola Gatti, Professore Associato e Direttore dell'Osservatorio Artificial intelligence, Politecnico di Milano, Paola Generali, Presidente, Assintel, Mario Nobile, Direttore Generale, AgID, Calogero Oddo, Professore Associato di Bioingegneria e Coordinatore - Neuro-Robotic Touch Lab, Istituto di Biorobotica, Scuola Sant’Anna, Daniele Ottaviani, Responsabile Quantum Computing Lab, CINECA, Carlo Rodomonti, Responsabile Marketing Strategico e Ditigal, Rai Cinema, e Presidente Unione Editori e Creators Digitali, Anica, Marco Sacco, Dirigente di Ricerca, responsabile sede secondaria, CNR-STIIMA a Lecco, e Vice-Presidente, EuroXR European Association for eXtended Reality, Paolo Traverso, Direttore Pianificazione Strategica, Fondazione Bruno Kessler e molti altri.
Il Business Travel, o anche corporate travel, per definizione è un viaggio d’affari intrapreso esplicitamente per motivi di lavoro o per espandere le operazioni aziendali. Esso include il viaggio in un altro ramo dell'azienda, o in un luogo diverso per incontrare fornitori e acquirenti, o per conferenze ed eventi dedicati al mondo dell’impresa. Negli ultimi anni, la rapida crescita della globalizzazione ha accelerato la tendenza dei professionisti a spostarsi per lavoro, includendo nelle attività svolte nel corso delle trasferte anche incontri con i clienti, promozione di marchi e prodotti, espansione del business, formazione e incentivi dei dipendenti. A tal punto che, secondo una recente ricerca di Statista, la dimensione del mercato globale dei viaggi d’affari ha raggiunto 1.1 trilioni di dollari nel 2023 e, guardando al futuro, il settore potrebbe raggiungere un valore di oltre 1,9 trilioni di dollari entro il 2032, con un tasso di crescita (CAGR) del 6,3% nel periodo analizzato.
In questo contesto, l’Italia nel 2023, secondo i dati della Global Business Travel Association, ha superato i 34 miliardi di dollari di valore, con una crescita del 43% rispetto all’anno precedente, e nel 2024 potrebbe raggiungere i 38 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del +11%. Una proiezione, in rallentamento rispetto all’accelerazione avuta l’anno scorso, che però, guardando al futuro, offre la previsione di una stabilizzazione dei valori in positivo, con una prospettiva di aumento dei volumi al 2027 che potrebbe attestarsi sui 42 miliardi di dollari.
L’INNOVAZIONE: IL VERO DRIVER DELLA CRESCITA DEL BUSINESS TRAVEL
Nello scenario di crescita resiliente in cui siamo immersi, quindi, è possibile notare come, da una parte, il mercato globale sia influenzato principalmente dalla crescente digitalizzazione nei settori del turismo e delle imprese e la crescente penetrazione di tecnologie emergenti, come IoT, Blockchain e intelligenza artificiale, ha consentito, sia ai viaggiatori che agli operatori di viaggio, di dare vita a processi più rapidi e semplificati. Inoltre, la realtà virtuale (VR) ha permesso di promuovere anche customer experience migliori, più efficienti e personalizzate, rafforzando, così, la crescita del mercato stesso. A tal punto che, secondo una recente ricerca realizzata da Gattinoni Business Travel insieme con Travel for Business, il 37% dei Travel Manager intervistati prevede che i tool basati sull’IA forniranno nuove prospettive, quali analisi avanzate, previsioni accurate e ottimizzazione dei costi, e, grazie a questi strumenti, i Travel Manager evolveranno le proprie competenze, sfruttando i vantaggi proposti da tali tecnologie. Secondo i professionisti intervistati, inoltre, l’IA offrirà l’opportunità di acquisire maggiori consapevolezze in merito a strategie di viaggio e allocazione dei budget e, in questo senso, il 79% di loro prevede che entro il 2030 le grandi aziende faranno un più ampio utilizzo dell’intelligenza artificiale e degli assistenti virtuali per la gestione dei viaggi. Ma, come dicevamo anche prima, non è tutto. L’utilizzo di blockchain, per garantire la tracciabilità e la sicurezza delle transazioni e dei dati relativi ai viaggi, riducendo i rischi di frodi e manipolazioni, è risultato rilevante nella ricerca, ottenendo l’82% di approvazione. Mentre, il 77% dei rispondenti si è detto interessato alla creazione di ecosistemi di viaggio interconnessi in cui le diverse fasi del viaggio (trasporto, alloggio, ristorazione, attività) sono integrate e personalizzate, per offrire un’esperienza olistica. Il 57% del campione, infatti, prevede l’imminente integrazione di dispositivi indossabili e tecnologie biometriche per semplificare il check-in, il controllo dei documenti e la sicurezza durante i viaggi, integrazione che mira a rendere l’intero processo di viaggio più fluido e sicuro, arrivando perfino, nel 57% dei casi, a individuare una possibile attuazione di questa visione futuristica nell’adozione del Metaverso, come ambiente nel quale effettuare queste operazioni, anche se sposta una possibile concretizzazione di questa strategia a dopo il 2030. “Il Business Travel, oggi, è sempre di più tecnologia – ha commentato Elena Carlino, Direttrice Commerciale Gattinoni Business Travel –. Nel nostro mondo, in realtà, l’adozione tecnologica è un workflow che nasce dalla richiesta dell’azienda cliente e si articola in tutta una serie di servizi che andiamo a proporre e che portano all’implementazione di sistemi IT integrati. Sotto questo profilo, infatti, nel mondo dei viaggi d’affari, quando si parla di tecnologia, si intende sottolineare la necessità d’integrazione dei vari ERP aziendali attraverso i sistemi e le soluzioni proposte. Quindi, in questi anni, come leader di settore in Italia, abbiamo sicuramente lavorato affinché questo processo diventasse sempre più fluido e performante per le imprese, che più spesso ci chiedono di adeguarci alle loro dinamiche ed esigenze interne”. Necessità che, nonostante i continui progressi tecnologici, spesso sono rese ancora più complesse da un diffuso preconcetto per cui le soluzioni per la gestione delle spese di viaggio rallentino le operazioni di rendicontazione delle aziende, oltre al fatto che la maggior parte dei professionisti, sia in Italia, sia a livello globale, dichiari che la prenotazione, organizzazione e gestione dei viaggi d’affari, ma soprattutto l’inserimento delle note spese dopo questi ultimi, generino loro una notevole quantità di stress. Uno stato psicologico che, spesso, viene attenuato in maniera erronea anche attraverso l’uso di sistemi estranei a quelli aziendali per gestire le trasferte. Oltre a questo, la tendenza in aumento dei viaggi Bleisure, ovvero quelle prenotazioni che incorporano richieste di lavoro con elementi di piacere e offrono attività ricreative per alleviare lo stress e migliorare l'efficienza produttiva, pur avendo fornito una spinta positiva al mercato, ha sicuramente aumentato la complessità dei servizi da erogare e che si devono rendere sempre più tailor made per rimanere competitivi e al passo con i tempi. “In questo senso – ha aggiunto Carlino –, in Gattinoni Business Travel, per esempio, l’aspetto più importante che resta al centro della nostra offerta è la consulenza dei nostri operatori, che affianca la crescente implementazione tecnologica dei nostri servizi. Per poter dare un servizio realmente a misura di persona, infatti è fondamentale la presenza del cosiddetto “human in the loop”. È chiaro a tutti che l’integrazione di strumenti di nuova generazione, come i self booking tool, aiutino noi operatori ad avvicinarci sempre di più ai bisogni delle aziende, riducendo costi e tempi di gestione, e al contempo semplifichino enormemente, rispetto al passato, l’esperienza del viaggiatore, offrendo anche un importante aiuto nel rispetto della compliance e delle policy delle aziende stesse. D’altronde, però, è vero anche che, in un mondo così complesso e sfaccettato, avere la possibilità di dialogare con un essere umano, per poter trovare la soluzione migliore per ogni specifica esigenza, risulta il modo migliore per valorizzare l’ottimizzazione prodotta dalla trasformazione digitale”. In questo senso, le cose stanno cambiando e se fino a qualche tempo fa c’era ancora una certa reticenza nell’adozione massiva di soluzioni tecnologiche per la gestione dei viaggi aziendali, oggi, secondo la ricerca, oltre il 60% delle aziende è interessata ad adottare strumenti digitali, a fronte però di un’integrazione con i propri sistemi aziendali e di una consulenza umana, irrinunciabile per poter ottenere le performance migliori.
ABBRACCIARE IL CAMBIAMENTO: IL PRIMO PASSO VERSO IL SUCCESSO
Risultati che, ovviamente, hanno imposto un cambio di mentalità non solo nei clienti, ma anche negli stessi operatori, le cui mansioni sono cambiate nel tempo. “Diciamo che negli ultimi 10 anni è cambiata la mentalità di tutti – ha spiegato la Direttrice Commerciale di Gattinoni Business Travel –. È cambiata quella delle aziende, anche le più piccole, che hanno visto in questi nuovi strumenti tecnologici l’opportunità di monitorare, praticamente in tempo reale, i costi e, più in generale, i dati relativi alle trasferte, compresi quelli legati alle emissioni di anidride carbonica. La nostra mentalità come player di settore è cambiata. Abbiamo osservato che le aziende hanno esigenze sempre più specifiche, rendendo fondamentale strutturare una divisione IT e Implementation più adatta alle richieste di mercato. Se, infatti, da una parte, il Business Travel Center è meno carico nel rispondere alle chiamate telefoniche, dall’altra si è dovuto specializzare nel gestire richieste che arrivano attraverso piattaforme differenti come il nostro self booking tool o del cliente per gestire le prenotazioni che dialogano direttamente con il cliente. Oggi è importante gestire e implementare insieme all’IT un workflow secondo le esigenze dell’azienda in fase di implementazione e mantenere successivamente alto il livello di soddisfazione in base alle necessità quotidiane del cliente”. Un processo di adattamento continuo, dunque, che se, da un lato, impone a tutte le parti coinvolte di sapersi adeguare al cambiamento, dall’altro, rende sempre più necessario, soprattutto per le imprese del settore, saper prevedere i possibili scenari futuri, essendo in grado, così, di anticipare rischi e cogliere opportunità, come quelle offerte, per esempio, dall’intelligenza artificiale. “Quello che ci piacerebbe in futuro – chiosa Elena Carlino –, sarebbe per esempio poter utilizzare l’adozione dell’AI nelle richieste fatte anche solo semplicemente per prenotare un mezzo di trasporto o un hotel, consentendo al viaggiatore di dialogare direttamente con l’algoritmo e ricevere una risposta semplice e veloce rispetto a quella che è la realtà dei fatti in quel momento specifico, al fine di evitare di utilizzare gli attuali chatbot che non sempre sono funzionali nell’offrire informazioni utili alle nostre esigenze. In questo modo, le richieste via mail sarebbero ancora più semplici e riceverebbero a loro volta risposte più rapide e precise. Al momento, però, il settore non è ancora arrivato a questo punto, anche se è già visibile un’alta propensione nella volontà di utilizzare questi tool da parte delle nuove generazioni di professionisti”. Un fatto, questo, che dimostra come il settore dei viaggi d'affari sia all'apice di una grande trasformazione, guidata da una convergenza di importanti progressi tecnologici, imprescindibili requisiti di sostenibilità e tendenze demografiche in continua mutazione. Un mix di motivazioni che rende ormai chiaro come solo le realtà in grado di investire in analisi dei dati, innovazione tecnologica e partnership strategiche riusciranno a navigare efficacemente nel futuro dei viaggi d'affari.
L'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo delle imprese e si è affermata come una presenza stabile nel business delle stesse. Quasi tre quarti dei rispondenti italiani (76%) afferma di avere un’esperienza diretta con la nuova tecnologia. La maggior parte di loro utilizza l'AI prevalentemente nella vita privata (43%), o nel contesto lavorativo (12%), mentre il 20% la impiega in entrambi gli ambiti. Si evidenzia, quindi, un sostanziale ottimismo verso queste tecnologie.
È quanto emerge dalla prima edizione dello studio “EY Italy AI Barometer” realizzato da EY, che ha coinvolto oltre 4700 manager di 9 Paesi europei, di cui 528 professionisti di imprese italiane in diversi settori, indagando aspettative e sfide future nei prossimi 12 mesi, nonché l’utilizzo attuale che viene fatto dell’intelligenza artificiale nel business. Un'indagine che abbiamo voluto approfondire in questo articolo, anche in vista della prima edizione di METS - Milano Emerging Technologies Summit, l'evento dedicato al mondo delle tecnologie emergenti applicate all'impresa contemporanea, orgnizzato da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano e previsto il prossimo 11 e 12 novembre 2024 presso gli spazi di Monte Rosa 91 a Milano.
L'ANALISI
"L’intelligenza artificiale - ha commentato Giuseppe Santonato, AI Transformation Leader di EY Italia - si sta affermando come una delle principali priorità e l’Italia è tra i primi tre Paesi che l’hanno adottatata (77%), preceduta solo da Spagna (84%) e Svizzera (82%). Investire oggi nell’intelligenza artificiale permette alle aziende di posizionarsi come leader in un contesto di mercato in costante evoluzione e sempre più competitivo. Un’azienda su tre, infatti, si prepara a investire sulle sue potenzialità per il prossimo anno e i settori che prevediamo saranno al fronte di questo movimento includono i servizi finanziari, il settore immobiliare e il retail e consumer products”.
L’analisi evidenzia, quindi, come l’Italia sia avanti nell’implementazione dell’AI nei contesti lavorativi rispetto alla media europea (19%), con quasi un quarto dei rispondenti (24%) che afferma che l'AI sta già influenzando il loro lavoro e il 46% che prevede invece un incremento nei prossimi tre anni dell'impatto delle applicazioni AI nel business. Inoltre, il 24% dei rispondenti ritiene che l'intelligenza artificiale possa sostituire parti delle mansioni su larga scala e il 76% si aspetta che questa porti a una riduzione del numero di dipendenti man mano che il suo utilizzo si consolida.Il tema della formazione si conferma cruciale in questo campo e si evidenzia come le imprese possano fare di più per sostenere i propri lavoratori nell’implementazione dell’AI, adottando un ruolo attivo nella formazione e nell’aggiornamento professionale delle proprie persone: il 37% dei rispondenti, infatti, pensa che la propria azienda dovrebbe fornire maggiore formazione e il 32% ritiene di non avere abbastanza aiuto in questo senso. Solo il 16% dei rispondenti si ritiene soddisfatto della formazione che riceve sul posto di lavoro, inoltre, il 55% dei rispondenti si dedica all'autoformazione, sia privatamente (22%) che professionalmente (20%), entrambi il 13%, prediligendo per la maggior parte formazione dal vivo e workshop e corsi online.
UNA NUOVA PERCEZIONE DELLE TECNOLOGIE EMERGENTI
Le trasformazioni derivanti dalle nuove tecnologie che stanno pervadendo sempre più il business delle imprese non vengono viste in modo negativo dalla maggior parte dei rispondenti: il 52% di questi, infatti, ritiene che la propria azienda abbia sufficienti conoscenze per implementare l’AI nel modo corretto. Guardando ai settori, questo trend si evidenzia in particolare nel settore energetico, dei servizi finanziari e nei media e telecomunicazioni. Al contrario, il 67% dei rispondenti appartenenti al settore pubblico pensa di non avere abbastanza conoscenze.
I BENEFICI PRODOTTI DALL'AI
Nonostante le numerose sfide, i benefici dell'adozione dell'AI sono già evidenti, soprattutto in termini di risparmi sui costi: in Italia, più della metà dei manager (58%) afferma che l'uso dell'AI ha permesso loro di risparmiare sui costi, aumentare i profitti o entrambi. Il 16%, al contrario, non ha riscontrato risparmi. Queste tecnologie in Italia impattano maggiormente il 69% di coloro che hanno ruoli manageriali, a differenza di chi ha un ruolo non manageriale (49%). Attualmente, secondo i rispondenti, in Italia l’intelligenza artificiale viene implementata all’interno delle aziende soprattutto per quanto riguarda le funzioni di marketing, cybersecurity e protezione dei dati e assistenza ai dipendenti.
Con la quinta edizione del Milan Fintech Summit – l’evento internazionale dedicato all’innovazione dei servizi bancari e finanziari, organizzato e promosso da Fintech District, la community internazionale di riferimento per l’ecosistema Fintech e Techfin in Italia, e Business International, la knowledge unit di Fiera Milano - Milano si conferma come punto di riferimento per l’innovazione a livello europeo e accende i riflettori sull’ecosistema fintech italiano con l’obiettivo di attrarre investimenti e talenti e creare occasioni di business networking.
L’8 e il 9 ottobre, infatti, il Milan Fintech Summit radunerà le eccellenze fintech internazionali, player finanziari, investitori, grandi aziende e PMI interessate alle soluzioni fintech per semplificare i processi di business, Istituzioni, Associazioni e HUB europei per una due giorni dedicata all’innovazione e agli ultimi trend del settore dei servizi finanziari.
Con oltre 15.000 società finanziarie, 2.800 startup basate in città e un ecosistema di Venture Capital in costante crescita, Milano rappresenta la “location” ideale per ospitare un evento di settore della portata del Fintech Summit. Guardando in maniera specifica al mondo fintech, Milano è la sede del 41% delle aziende fintech italiane, di cui 2 unicorni e fucina di veri e propri talenti. Inoltre, il 69% degli investimenti nel fintech italiano sono localizzati nella città meneghina.
Per fornire uno spaccato più approfondito sul settore, nel corso dell’evento verranno presentati i primi dati dell’edizione 2024 dell’ITALIAN FINTECH MAP, la “guida” realizzata da Fintech District e Politecnico di Milano, che offre una panoramica sulle aziende fintech attive in Italia e su quelle europee con matrice italiana.
Dopo l’edizione dello scorso ottobre, che ha visto coinvolti oltre 110 relatori italiani e internazionali e la partecipazione degli Unicorni internazionali e di oltre 1.300 persone (di cui il 63% C Level) provenienti da oltre 30 Paesi – l’edizione 2024 vuole confermare il ruolo centrale dell’evento nel portare avanti un dibattito costruttivo sui trend evolutivi del fintech.
“SMELLS LIKE FINTECH SPIRIT” è il claim scelto per l’edizione di quest’anno che, dopo il cinema nel 2022 e la letteratura internazionale nel 2023, trova nella musica la propria ispirazione e vede ogni sessione fare riferimento al titolo di un brano celebre. Speaker, partner e partecipanti stanno, inoltre, condividendo la propria canzone preferita per creare la playlist ufficiale del Milan Fintech Summit.
La musica, infatti, rispecchia la natura dinamica, innovativa e dirompente delle fintech, le cui soluzioni, indipendentemente dal settore, se integrate possono contribuire a migliorare il business e offrire ai clienti un'esperienza all'avanguardia.
Non solo, il mondo finanziario e quello dell’industria musicale condividono anche un percorso che li accomuna: se negli anni '80 si camminava per strada con un grande stereo sulla spalla, per poi passare al walkman e negli anni 2000 ai lettori mp3, oggi abbiamo tutta la musica che vogliamo, e podcast di ogni genere, direttamente sul nostro cellulare attraverso un'app. Lo stesso accade nel mondo bancario, soprattutto per quanto riguarda i pagamenti: siamo passati dai contanti ai pagamenti p2p o istantanei sulle app bancarie.
LA SCALETTA DEL MILAN FINTECH SUMMIT
L’edizione 2024 del Milan Fintech Summit, come in un concerto, segue un’immaginaria scaletta che vede le sessioni dei due giorni rinominate sulla falsa riga di grandi successi musicali, attraverso i quali collegare le discussioni a temi culturali più ampi, rendendo i contenuti ancora più interessanti e coinvolgenti. Tra le “tracce” principali:
- Imagine: questa sessione esplorerà il futuro del fintech, concentrandosi su come i servizi potrebbero evolversi e sul loro ruolo nel promuovere obiettivi sociali e ambientali. Un momento essenziale per comprendere la traiettoria del fintech e il suo impatto a livello settoriale.
- One: dedicata alla finanza incorporata, questa sessione discuterà l'integrazione di servizi come pagamenti, prestiti e assicurazioni su piattaforme di orchestrazione. Sottolinea l'importanza di creare un'esperienza cliente senza soluzione di continuità attraverso la tecnologia.
- Bridge Over Troubled Water: questa parte sarà dedicata al tema della diversità e dell'inclusione, concentrandosi sulle sfide affrontate dalle donne nel settore fintech, in particolare quelle provenienti da regioni sub-bancarizzate, ed esplora i modi attraverso i quali attrarre e sostenere i talenti femminili.
- What a wonderful world: si analizzerà come i mercati emergenti possano trarre vantaggio dalle esperienze degli ecosistemi fintech consolidati e viceversa, sottolineando l'internazionalizzazione e il valore di prospettive diverse.
- AI Will Always Love You: uno sguardo all'Intelligenza Artificiale, all'IA generativa e al Machine Learning nel fintech. Si parlerà dei potenziali benefici, delle applicazioni e dei rischi dell'IA e di come può trasformare il mondo della finanza.
Inoltre, come nelle passate edizioni, anche il networking sarà parte integrante del Milan Fintech Summit 2024, con numerose opportunità pensate per creare connessioni tra i partecipanti. Nei due giorni dell’evento, l’area espositiva sarà sempre aperta per dare la possibilità a tutti i partecipanti di incontrare gli sponsor, creare delle opportunità di confronto, entrare in contatto con i colleghi, scambiare idee ed esplorare potenziali collaborazioni. Per facilitare gli incontri e gli scambi, sarà disponibile anche l'applicazione ufficiale che verrà rilasciata a breve.
LE STAR SUL PALCO DEL MILAN FINTECH SUMMIT
Anche quest’anno, il Milan Fintech Summit vedrà alternarsi speaker di rilievo internazionale e i CEO/C Level delle più importanti aziende del settore, tra cui: Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale di Banca d’Italia; Anna Lambiase, Chairwoman di CDP Venture Capital; Mathias Wikström, CEO of Doconomy; Paolo Zaccardi, CEO di Fabrick; Enrico Mattiazzi, CEO & Founder di Fiscozen; Alberta Pelino, President Young Ambassadors society e Founder Fibi; Stefania Di Bartolomeo, CEO Physis Investments; Silvia Attanasio, Head of Innovation ABI; Stefano Quintarelli, Founder di Rialto VC e Bianca Bonetti, Associate - Network & Engagement di Gyrus Capital.
E, per la prima volta in Italia: Nicolas Benady, CEO SWAN; Carsten Höltkemeyer, CEO Solaris; Deniz Guven, Board Member Wamo e former founder e CEO di Mox; Meirav Harel, Israeli Ambassador European Women in Payments Network (EWPN) e lecturer of the Full Blockchain & Fintech Course Reichman University.
Inoltre, Amanda Estiverne-Colas, Founder/Fractional CFO AGE Advisors and Global Mentor Women in Payments, intervisterà tre figure di spicco del mondo fintech: Francesca Carlesi, CEO di Revolut UK, la neobank in continua crescita che oggi vale 45 miliardi ed è diventata la seconda banca britannica per capitalizzazione; Kos Stiskin, cofondatore e Vicepresidente di Finom, società che si è recentemente assicurata 54 milioni di dollari in un round di finanziamento di serie B; Miguel Amaro, CEO e co-fondatore di Coverflex, azienda che ha chiuso il più grande round di pre-seed in Portogallo.
Anche i regolatori avranno uno spazio in agenda all’interno della sessione organizzata da Refink sul tema MiCAr, che vedrà la presenza di Banca d’Italia, BaFin, Bundesbank, FMA Liechtenstein, National Bank of Romania, Norges Bank e Danish Financial Supervisory Authority.
Inoltre, il Milan Fintech Summit ospiterà la finale italiana di Mastercard For Fintechs, programma e competizione europea lanciata dall’azienda per sostenere le fintech nel loro percorso di crescita attraverso un accesso privilegiato a sessioni educational e una serie di eventi. Durante la giornata inaugurale dell’8 ottobre, le 10 migliori fintech finaliste della competizione nazionale si sfideranno per ottenere i due pass che garantiranno loro l’accesso all’evento finale di Parigi, durante il quale verrà decretato il vincitore assoluto del contest. In palio un premio di 50.000 euro in supporto marketing.
NON SOLO MILANO CON L’“OUT OF SUMMIT”
Come l’anno scorso, il Milan Fintech Summit oltrepassa i tradizionali confini della manifestazione. Dopo le tappe del Roadshow di avvicinamento alla data di Milano che si sono svolte a Roma e Reggio-Emilia, il 5 ottobre a Biella si terrà una sessione dell’Out of Summit, all’interno dell’evento BiDigital, dedicato al digitale a all’innovazione con un focus sul territorio del Piemonte. Organizzato da Sellalab, la piattaforma di innovazione del gruppo Sella, e BTREES, agenzia di comunicazione digitale, l’appuntamento vedrà coinvolti oltre 50 speaker con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’impatto positivo per tutti i partecipanti attraverso le lenti tematiche dell’innovazione, dell’imprenditorialità, della comunicazione, dell’impatto sociale e ambientale. Partner della manifestazione a oggi sono Blank, Chainalysis, Coverflex, Consulens, DGI – Digital Gold Institute, Earnext, Fabrick, Finance Malta, Genio Diligence, Illumyfi, Integrity 360, Lexia Avvocati, Mastercard, Mia Fintech, Pausepay, Quarkpay, Refink, Sella, Swan, Terrapay, Treezor, Trustfull, Visa, Wallife. Gli International Promotional Partner che porteranno il mondo a Milano sono Camera Di Commercio Di Spagna In Italia (Camcoes), Ewpn, Fintech Belgium, Fintech Bulgaria, Fintech Hub Lt, Fintech Latvia, Fintech Poland, Hub Brussels.
In un mondo in costante evoluzione e movimento, anche chi fa del viaggio la propria ragione di business, oggi, cerca un centro di "gravità permanente", come diceva Battiato qualche anno fa, e più spesso lo fa attraverso l'apertura di uffici di nuova generazione. Le motivazioni sono varie e per lo più strategiche: dalla presenza sempre più radicata e capillare sul territorio alla necessità di poter offrire nuovi servizi e dall'innovazione di un modello di lavoro flessibile e dinamico alla gestione sempre più sostenibile delle operation.
In questo contesto di grande cambiamento, dunque, si inserisce anche la scelta di una realtà come Gattinoni Business Travel, divisione del Gruppo Gattinoni dedicata a viaggi e trasferte di lavoro, che in questi giorni ha annunciato l'apertura di una nuova sede a Milano, in Via Fara 35, nel cuore pulsante della città. La scelta di aprire una sede dedicata rappresenta un passo strategico per sostenere la crescita della Business Unit, che sviluppa attività per Corporate (trasferte e viaggi aziendali) e Agenzie (emettendo biglietteria aerea IATA) e ha chiuso il 2023 con un fatturato di 254 milioni di euro e nel primo semestre del 2024 ha registrato una crescita pari al 16%.
Oltre alla nuova sede di Milano, la divisione Business Travel ha a disposizione 6 Business Travel Center situati a Monza, Bologna, Torino, Roma, Treviso e Parma con oltre 120 consulenti specializzati.
LA NUOVA SEDE
La nuova sede conta attualmente 45 professionisti, pronti a sostenere insieme a tutti gli oltre 120 consulenti e collaboratori della Business Unit la roadmap di crescita e innovazione, secondo tre aree principali di sviluppo. Investimenti in tecnologia: in linea con l’accelerazione che il Gruppo sta dando alla trasformazione digitale dei propri servizi, in termini di software e app. Sostenibilità e viaggi responsabili, integrando sempre più pratiche sostenibili nelle proprie soluzioni, promuovendo viaggi a basso impatto e offrendo servizi di compensazione delle emissioni di CO2. Innovazione nei servizi di consulenza, per supportare le aziende nell'ottimizzazione delle politiche di viaggio, nella riduzione dei costi e nella protezione dei dipendenti durante le trasferte.
“Questa nuova sede a Milano è solo l’inizio di una fase di forte crescita e innovazione. Siamo determinati a ridefinire gli standard del settore del Business Travel, il nostro principale obiettivo per il 2025 sarà quello di lavorare per guidare il cambiamento nel fornire soluzioni di viaggio che non solo facilitino le trasferte aziendali, ma le rendano più efficienti, sicure e responsabili” aggiunge Piergiulio Donzelli, Amministratore Delegato Gattinoni Business Travel.
IL GRUPPO
Il Gruppo Gattinoni nasce a Lecco nel 1983 dalla passione per i viaggi e l’organizzazione di eventi di Franco Gattinoni, fondatore e tuttora presidente del Gruppo. Con lui lavorano oltre 850 persone che condividono lo stesso piacere e la stessa professionalità nell’organizzare viaggi ed eventi. Sotto il marchio Gattinoni operano 3 divisioni che si occupano di diverse aree di business: Events (Logistics, Live Communication, Healthcare, Made in Italy), Business Travel, Gattinoni Travel (prodotto, agenzie Travel Store, Travel Point e i network Mondo di Vacanze e MYNetwork). Con l’acquisizione di Robintur Travel Group nel 2022 il Gruppo Gattinoni è diventato la più importante impresa indipendente del turismo organizzato del Paese. Con sede principale a Milano, l’azienda ha diverse unità operative a Lecco, Torino, Roma, Monza, Bologna, Parma, Rimini e Treviso, 120 agenzie di proprietà nel Nord e Centro Italia. Inoltre, i network di agenzie di viaggio contano quasi 1500 agenzie affiliate in Italia, Svizzera e San Marino.