La sostenibilità è senza dubbio uno dei cardini più rilevanti su cui oggi le organizzazioni moderne costruiscono il proprio brand e la propria immagine, attraggono e trattengono i propri talenti, si differenziano sul mercato, indirizzano efficienze e riducono i costi operativi. La rilevanza della sostenibilità si riflette anche sulla progettazione degli ambienti di lavoro che devono essere ripensati, soprattutto, per soddisfare le richieste di scelta e flessibilità dei dipendenti che, oggi, identificano nel work-life balance, insieme ai propositi e ai valori aziendali, uno tra i fattori più rilevanti per le proprie scelte lavorative. Non è un caso che i risultati dell’ultimo Global Workplace Report di NTT Ltd. evidenzino come, nell’ultimo anno, le organizzazioni abbiano aumentato i propri sforzi e il proprio impegno a favore di diverse iniziative di sostenibilità e come molte di esse si siano conformate agli standard internazionali di sostenibilità e workplace. Ma come sarà possibile soddisfare questi requisiti se gran parte della forza lavoro non lavora più nelle sedi aziendali, all’interno delle quali il consumo energetico, le misure di sicurezza e i protocolli sanitari sono più facilmente regolamentati? La risposta consta in nuove soluzioni creative, opportunità e nuovi spazi di lavoro ripensati e riorganizzati in grado di coinvolgere i dipendenti, sia individualmente che collettivamente, e ottimizzare l’operatività, a favore di una migliore employee e, di conseguenza, una migliore customer experience, per guidare un cambiamento positivo. Un tema questo che sarà trattato anche nel corso della prossima edizione di HR Directors Summit, prevista il 14 e 15 giugno 2022 all'interno di Business Leaders (13-17 giugno 2022), la grande settimana di eventi dedicata ai C-Level del futuro e organizzata da Business International - Fiera Milano.
SUSTAINABILITY: L’IMPERATIVO DELLE AZIENDE MODERNE
Nello specifico,
dalle evidenze del Report si evince che la sostenibilità è una delle prime
cinque priorità che stanno guidando le strategie di workplace: l’89,1%
delle aziende, infatti, concorda che gli obiettivi di ESG (environmental, social
and governance) sono in cima alla lista delle loro agende. Rispetto al 27,4%
dello scorso anno, oggi, il 37,6% delle organizzazioni sta definendo una
brand purpose che include la sostenibilità. Questo perché l’approccio
aziendale alle problematiche ESG diventa un aspetto fondamentale che incide
sulla percezione di dipendenti, clienti e investitori nei confronti della
cultura, dei i valori, del brand stesso e della leadership di
un’organizzazione. Il 61,4% dei CEO afferma che la propria strategia di
business/workplace è allineata con gli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni
Unite (UN SDGs/Global Goals). I 17 Global Goals si rivelano, pertanto, un
framework comune utile che le aziende del settore pubblico e privato, così come
le società civili, possono supportare. Proprio per questo, è possibile che la
maggior parte delle organizzazioni si allinei con alcuni dei 17 Global Goals con
l’obiettivo di indirizzare le proprie strategie e dimostrare i risultati
raggiunti nelle iniziative di ESG.
SCEGLIERE LA
SOSTENIBILITA', MIGLIORA L'AMBIENTE DI LAVORO A 360°
Se il 39,5%
dei dipendenti sostiene che la scelta del datore di lavoro si basa su quelli che
sono gli obiettivi e i valori aziendali, il 65,2% dei CEO è fermamente
d'accordo sul fatto che avere un posto di lavoro sostenibile aiuti ad attrarre e
trattenere i talenti, così come per il 50,0% dei responsabili operativi e
il 49,2% dei CHRO. Un pensiero condiviso soprattutto dagli executive
C-level che per il 65,2% si dimostrano pienamente d’accordo. L’attitudine
dei dipendenti verso gli spazi di lavoro sostenibili varia in base all’età e
alle region: il 55% dei dipendenti al di sotto dei 50 anni crede
fortemente in questa affermazione, mentre ne è convinto solo il 40,3% dei
dipendenti over 50. Questa percezione è particolarmente sentita tra i dipendenti
che lavorano nelle country di Medio Oriente e Africa ma meno nelle Americhe e in
Europa.
LA TECNOLOGIA È IL
MIGLIORE ALLEATO DELLA SOSTENIBILITÀ
Il report evidenzia
anche come la tecnologia sia il principale abilitatore per soddisfare le
aspettative dei dipendenti in termini di benessere, socialità, condivisione e un
maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata e per ridurre l'impatto
ambientale. Il 53,2% dei CHRO concorda sul fatto che il miglioramento del
benessere delle proprie risorse sia il principale vantaggio offerto dalla
tecnologia per l'agenda ESG. A questo si aggiunge un 43,4% delle
organizzazioni che è convinto che la tecnologia contribuisca a ridurre il
consumo energetico A fronte di un impegno continuo per ridurre a zero le
emissioni nocive, le aziende dovranno ampliare la portata dei loro sforzi di
sostenibilità agli spazi di lavoro aziendali e agli uffici remoti di ogni
dipendente. Oltre all’impatto positivo sull’ambiente creato dal lavoro ibrido e
da remoto - meno viaggi e meno trasferte significa meno emissioni di carbonio –
ci sono alcune delle variabili più difficili da gestire introdotte dai nuovi
modelli lavorativi. Gli strumenti di collaborazione virtuale richiedono
hardware, connettività e altre infrastrutture a supporto, con un conseguente
dispendio di energia. E se gli spazi di lavoro aziendali possono utilizzare
energia rinnovabile e sistemi che regolano automaticamente l'ambiente per
garantire l'efficienza delle risorse, si può dire lo stesso per gli ambienti di
lavoro da casa? A queste complessità si aggiunge la difficoltà di raccogliere
dati da una forza lavoro distribuita al fine di misurare le emissioni e le
prestazioni complessive rispetto a vari benchmark di sostenibilità. È necessario
uno sforzo congiunto per superare queste sfide. È quindi incoraggiante
constatare che il 44,1% delle organizzazioni afferma di volersi
concentrare nell’educare e coinvolgere attivamente i dipendenti al
raggiungimento di tali obiettivi di sostenibilità (in aumento del 17,3% rispetto
allo scorso anno) “Con l’obiettivo di rendere le città e le comunità più
inclusive, sicure, resilienti e sostenibili, le strategie di workplace, volte
alla creazione di edifici e ambienti lavorativi intelligenti, sono fondamentali
per le smart city,” ha affermato
Stefano Pivetta, Principal
GTM Practice Intelligent Workplace & CX per NTT Ltd. in Italia. “Un
futuro più connesso presume edifici intelligenti e reti per monitorare le
prestazioni di sostenibilità che possono anche interagire con altre aree della
città per migliorare la società nel suo complesso. Riuscire a ottenere valore
dalla combinazione di dipendenti connessi ed edifici intelligenti è un ulteriore
contributo alla creazione di un mondo migliore e più sostenibile”.