Presentazione della ricerca realizzata da Business International in
collaborazione con Inaz sui trend nella gestione HR
Sono anni che si discute sul futuro del diritto del lavoro, del lavoro, del
mercato in generale e abbiamo constatato come esso sia fortemente collegato al
progresso ed alle nuove tecnologie. Non vi è dubbio che la digitalizzazione, la
robotizzazione e, più in generale, l’economia che dall’utilizzo di esse ne esce
completamente modificata, avranno un impatto importante. Ciò che però emerge in
modo altrettanto chiaro è che ci si sta allontanando in modo definitivo del
cosiddetto “lavoro ignorante” che ha caratterizzato quasi interamente il secolo
scorso.
Orbene, ciò che consente di rimettere le “risorse umane”, le competenze al
centro del lavoro, ed ovviamente, la gestione delle risorse diviene altrettanto
centrale per il successo dell’organizzazione dell’impresa. Il ruolo dell’HR nei
nuovi modelli organizzativi è fondamentale perché sarà la chiave della
“flessibilità”.
La “flessibilità” non sarà più solamente un modello organizzativo / produttivo,
bensì la possibilità di reagire prontamente ai cambiamenti, alle opportunità che
saranno sempre meno prevedibili. Il buon “HR manager” dovrà riuscire a
districarsi all’interno di modelli organizzativi che non saranno più rigidi,
verticali, pre – confezionati, ma avrà da gestire un cambiamento anche culturale
imposto dall’introduzione di tecnologie che non consentono l’utilizzo di vecchie
categorie e schemi mentali.
Vi sarà un ulteriore tema da affrontare, ovvero l’inevitabile cambio
generazionale che avverrà coerentemente con le politiche previdenziali del
legislatore. Non possiamo non considerare, poi, che non avrà alcun aiuto in
tutto questo processo da parte della normativa del lavoro che ha segnato
un’importante battuta d’arresto complicando in modo decisivo lo svolgimento di
tale attività.
a cura di
Francesco Rotondi
Founding Partner
Studio Legale Lablaw