A prima vista la ripresa dell’area euro sembra solida. Il mercato azionario
corre, i governi stanno stringendo la cinghia, la fiducia dei consumatori ha
ripreso slancio e l’euro più debole, favorito dal piano di Quantitative Easing
della Bce, dovrebbe alimentare la crescita.
Tuttavia, guardando più a fondo i dati e i trend economici mondiali, i
miglioramenti sono modesti e con ogni probabilità saranno temporanei.
A dirlo è Philippe Legrain, Senior fellow presso l’European Institute della
London School of Economics, nel corso dell’Inspiring Leaders. Executive Summit
2015 di Business International che si è svolto a Milano il 2-3 dicembre u.s..
Per l’ex consulente economico della Commissione Europea sotto Barroso, “ripresa”
non è la parola giusta e il miglioramento non è il risultato delle politiche
promosse dalla Germania.
Per superare la recessione l’Eurozona ha bisogno di ripulire i bilanci delle
banche, ridurre il debito, risolvere il problema della mancanza di investimenti,
eliminare le barriere aziendali e l’impatto deflattivo del mercantilismo della
Germania.
Deleveraging, divergence and disruption queste sono le parole chiave
usate da Legrain nella sua analisi del Global Economic Outlook 2016, i “3 BIG
THEMES” proposti ai CEO presenti all’annual meeting dell’Executive Club di
Business International per la pianificazione delle strategie competitive del
prossimo biennio.