Poi dicono che i corsi online non servono. Dopo aver frequentato il corso
online del Mit, in " Entrepreneurship 101: who is your customer?", l'italiana
Alessandra Berto è stata uno dei 50 iscritti selezionati (sui 55.000
partecipanti online) per partecipare al bootcamp in Global Entrepreneurship, che
l'istituto di Boston organizza questì estate, dal 18 al 22 agosto. Il Bootcamp
di una settimana prevede corsi con docenti del calibro di Bill Aulet (direttore
del Martin Trust Center per l'impreditoria del Mit) ed è finalizzato
all'acquisizione di strumenti per gestire il business delle proprie startup
(analisi del mercato, progettazione del prodotto, dimensioni aziendali ottime,
business plan, ecc.).
Berto ci andrà per conto della Ecobioservice di Taranto (di cui è consulente
esterna), una società specializzata nell'aiutare le pubbliche amministrazioni e
le Pmi a rendicontare i propri risparmi energetici tramite il sistema dei
cosiddetti Certificati Bianchi (più propriamente noti come Titoli di Efficienza
Energetica).
"Questi certificati - spiega Berto - rappresentano una eccellenza italiana nel
settore dell'efficienza energetica, una best practice di collaborazione tra
istituzioni (MISE, ENEA, AEEGSI, GSE, GME) per aiutare aziende e PA ad investire
in tecnologia per migliorare le proprie prestazioni energetiche e per
certificare il raggiungimento da parte dell'Italia degli obiettivi europei di
risparmio energetico".
L'idea di Ecobioservice è di usare gli strumenti e le conoscenze apprese tramite
il bootcamp per migliorare la propria collaborazione con le istituzioni - e le
comunicazioni fra le istituzioni stesse - e in seguito sviluppare delle
soluzioni di risparmio energetico vero e proprio. Gli imprenditori globali
scelti dal Mit provengono da 14 nazioni di vari continenti, Per aiutare chi
arriva da Paesi emergenti, come l'India e il Pakistan a coprire i costi del
corso (6000 dollari) e del viaggio, è stata lanciata una campagna di
crowdfunding su Indiegogo.
Il tema dell'efficienza energetica, per quanto forse meno "sexy" di altri, è uno
fra i più promettenti - e potenzialmente redditizi - in ambito startup, tanto
che sono parecchie, nel mondo, le imprese innovative che stanno cimentandosi in
questo campo.
In Inghilterra, per esempio, è interessante il caso di CarbonCulture, una
startup di Londra che, dopo aver stretto delle partnership con enti di prestigio
come il Dipartimento dell'Energia, quello del Tesoro e la Tate Gallery, rende
visibili sul proprio sito i consumi energetici di tali strutture pubbliche,
preludio a una serie di azioni di riduzione degli stessi.
Oltreoceano, a Bedford, nel Massachussets, FirstFuel utilizza coordinate
satellitari, informazioni sui consumi pregressi e altri parametri, per
effettuare analisi estremamente capillari, volte ad ottimizzare l'impatto
energetico di un edificio. Altre società, come SimpleEnergy o OPower, usano la
gamification e la condivisione sui social dei consumi, per indurre gli utenti e
modificare le proprie abitudini e a risparmiare risorse. Inserirsi in questo
mercato per una società italiana, magari implementando in maniera innovativa
l'esperienza nazionale ed europea dei certificati energetici, è un'occasione da
non perdere.
fonte: www.lastampa.it