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Marketing & Innovation

Gli eventi dell’area Marketing & Innovation sono rivolti ad una community di oltre 25.000 marketing & sales manager che hanno l’opportunità di aggiornarsi professionalmente e confrontarsi in expo internazionali, annual conferences, corsi di formazione e eventi ad hoc. Gli eventi flagship dell’area sono 4 tra i più importanti appuntamenti di marketing a livello mondiale: SMXL Milan, Social Media Week, Marketing Evolution Experience e InTAIL.

TAG: Online Marketing, Customer Experience, Mobile Marketing, Search Marketing & Seo, Social Media, Sales Performance Strategies, E-Commerce, Direct Marketing.


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eventi futuri
BizBang Show Milano, 9 novembre 2023 Allianz MiCo, Via Gattamelata, 5 - Gate 15 www.bizbangshow.it
AIXA Summit 2023 Milano, dal 8 novembre 2023 al 9 novembre 2023 Allianz MiCo, Via Gattamelata, 5 - Gate 15 www.aixa.it
SMXL Milan 2023 Milano, dal 8 novembre 2023 al 9 novembre 2023 Allianz MiCo, Via Gattamelata, 5 - Gate 15 www.smxl.it
Marketing Automation Milano, 28 giugno 2023 Cascina Cuccagna, Via Privata Cuccagna, 2/4
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eventi realizzati
Public Speaking Milano, 15 novembre 2024 -8 giorni all'evento iscriviti
Misurazione delle performance del team di vendita Live Streaming, 20 novembre 2024 -13 giorni all'evento
Dalla lead generation al lead management Live Streaming, 3 dicembre 2024 -26 giorni all'evento
Dare feedback efficaci per motivare e sviluppare Live Streaming, 17 dicembre 2024 -40 giorni all'evento save the date
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News & Media

IL PRIMO KEYNOTE SPEAKER UMANOIDE IN ITALIA ARRIVA AL METS – MILANO EMERGING TECHNOLOGIES SUMMIT

L’11 e il 12 novembre 2024, presso gli spazi di Monte Rosa 91 a Milano, sarà RoBee, il robot umanoide cognitivo e guidato dall’intelligenza artificiale creato da Oversonic Robotics, ad aprire la prima edizione di METS – Milano Emerging Technologies Summit. Un evento ideato da Fiera Milano, attraverso il lavoro della sua knowledge unit, Business International, a partire dall’esperienza accumulata fin dal 2018 con format di grande valore quali AIXA – Artificial Intelligence Expo of Applications e OnMetaverse. Due summit che negli ultimi anni hanno guidato la community dell’innovazione italiana in un percorso complesso e spesso difficile da interpretare, ma che, al netto delle sfide proposte, ha saputo regalare soprattutto grandi opportunità.

Da questa consapevolezza, quindi, nasce il progetto di un’iniziativa dedicata all’applicazione reale delle tecnologie emergenti per il business, che ha deciso di valorizzarle, con uno sguardo sempre rivolto alle lessons learned acquisite, all’attualità e a quel presente esteso che chiamiamo futuro. Un mix di fattori straordinari che hanno portato anche al coinvolgimento di content partner d’eccellenza, come Microsoft Italia, istituzioni nazionali e internazionali, come la Commissione Europea, il MADE Competence Center, l’ITI - Information Technology Industry Council, il Politecnico di Milano, l’Istituto Italiano di Tecnologia, e la Fondazione Bruno Kessler, oltre che di associazioni di categoria come Assintel, AIdAM – Associazione Italiana di Automazione Meccatronica, Anitec-Assinform e AssoSoftware, oltre che al supporto di realtà come McKinsey & Company che realizzerà una sessione dedicata al mondo del marketing.

 

Da sempre Fiera Milano crede nell’innovazione e nella sua promozione – ha commentato Roberto Foresti, Vice Direttore Generale di Fiera Milano. La presenza di un umanoide come RoBee ad aprire il nostro nuovo progetto dedicato alle applicazioni di tecnologie emergenti per il business non è altro che l’espressione concreta della nostra mission. Sempre di più oggi il mondo dell’impresa è influenzato e permeato da intelligenza artificiale, realtà immersive e robotica applicata. È ormai evidente, quindi, che prima impareremo a interagire in maniera competente e consapevole con questi fattori di sviluppo e prima potremo davvero accelerare la crescita della nostra economia, tanto come sistema industriale, quanto come sistema Paese, riuscendo a mantenere quella qualità e competitività produttiva che i mercati ci riconoscono”.

 

PAROLA ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

La prima edizione del METS – Milano Emerging Technologies Summit, sarà dunque una mescolanza di interazioni tra uomo e macchina, passato e presente, storia e innovazione. Fin dal suo incipit, il nuovo progetto di Fiera Milano dedicato al mondo delle emerging technologies offrirà una fotografia di come la collaborazione e l’integrazione di queste due anime, oggi imprescindibili per lo sviluppo del business, in generale, e delle aziende, in particolare, sia essenziale per poter guardare al futuro. Basti pensare che, a livello globale, secondo una recente ricerca di Interact Analysis, il valore della robotica collaborativa, ovvero il segmento della robotica potenziata dall’intelligenza artificiale, nel 2023 ha superato un ammontare pari al miliardo di dollari e nel 2024 è previsto un ulteriore incremento di oltre il 22% e, all’interno di questo scenario, il mercato italiano è il sesto su scala mondiale e secondo in Europa.

 

Ed è proprio in questo contesto che si inserirà l’intervento di apertura tenuto da RoBee, il robot umanoide cognitivo creato da Oversonic, che attualmente rappresenta uno degli esempi più performanti e interessanti legati al potenziale della robotica collaborativa di matrice italiana in ambito industriale. Il progetto robotico, realizzato dalla software company brianzola, nata nel 2020 (Top Linkedin Startup 2024), grazie all’integrazione dell’AI, è in grado di riconoscere i processi e l’ambiente circostante e interpretarli.

Al METS – Milano Emerging Technologies Summit, RoBee mostrerà una reale interazione con il pubblico dal palco e, provando addirittura a ispirare i professionisti presenti in sala, portandoli in un percorso che, dalla sua genesi ai giorni nostri, racconterà la storia dell’innovazione, consentendo alla tecnologia di raccontare e spiegare se stessa agli essere umani, creando così un concreto ponte di dialogo tra i due mondi. RoBee, infatti, è una macchina dotata di intelligenza artificiale, che trasferisce le proprie capacità cognitive nell’ambiente reale attraverso una struttura corporea che replica esteticamente e meccanicamente quella del corpo umano: alto fino a 185 cm, di peso fino a 120 kg, a seconda della configurazione di utilizzo, è attrezzato di 40 giunti mobili, che gli consentono la mobilità degli arti e di dispositivi di presa intercambiabili (end effectors), che gli consentono di eseguire in maniera efficace diversi task, funzionali ad attività relazionali (quindi per semplici gesti come indicare o contare) o alla manipolazione di oggetti. L’interazione con lo spazio circostante avviene attraverso complessi algoritmi attivati da un set completo di sensori che, tramite computer vision, gli consentono di riconoscere oggetti e persone, muoversi agevolmente e in sicurezza in spazi condivisi con il pubblico e selezionare in ogni occasione il comportamento più adeguato. È in grado di dialogare tramite voicebot, che implementa competenze di linguaggio sviluppate attraverso piattaforma Open AI.

 

Presentare RoBee al METS – Milano Emerging Technologies Summit, è per noi un’importante occasione per condividere la nostra visione su come l’integrazione della robotica umanoide possa trasformare in modo positivo vari settori industriali”, ha affermato Paolo Denti, CEO di Oversonic. “Crediamo che RoBee possa non solo potenziare i processi produttivi ma anche creare nuove opportunità per una gestione più sostenibile e collaborativa delle risorse tecnologiche. Partecipare a questo evento ci permette di avvicinarci a partner e investitori con cui condividere un impegno verso un futuro dove innovazione e accessibilità tecnologica sono alla portata di tutti. Inoltre, essere presenti e potersi confrontare con i decision maker di settore è fondamentale per poter aumentare la consapevolezza del mercato nei confronti di una tecnologia dalle enormi potenzialità per il futuro del mondo del lavoro come la robotica collaborativa”.

 

PAROLA AGLI ESPERTI

Nella meccanica di interazione uomo-macchina, però, in questa occasione, l’intervento di Robee sarà seguito anche dalle parole di esperti, accademici, manager e imprenditori del mondo dell’innovazione e non solo. Così, tra i relatori che in questa prima edizione di METS – Milano Emerging Technologies Summit porteranno la propria esperienza per animare le conversazioni sul futuro delle tecnologie emergenti applicate al mondo del business ci saranno anche opinion leader come Brando Benifei, Eurodeputato, co-Relatore del Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale (AI Act), Luca Berdondini, Coordinatore dell’unità Microtechnology for Neuroelectronics, Istituto Italiano di Tecnologia, co-fondatore, Corticale, Vittorio Calaprice, AI Focal Point, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Riccardo Di Stefano, Presidente Giovani Imprenditori, Confindustria, Nicola Gatti, Professore Associato e Direttore dell'Osservatorio Artificial intelligence, Politecnico di Milano, Paola Generali, Presidente, Assintel, Mario Nobile, Direttore Generale, AgID, Calogero Oddo, Professore Associato di Bioingegneria e Coordinatore - Neuro-Robotic Touch Lab, Istituto di Biorobotica, Scuola Sant’Anna, Daniele Ottaviani, Responsabile Quantum Computing Lab, CINECA, Carlo Rodomonti, Responsabile Marketing Strategico e Ditigal, Rai Cinema, e Presidente Unione Editori e Creators Digitali, Anica, Marco Sacco, Dirigente di Ricerca, responsabile sede secondaria, CNR-STIIMA a Lecco, e Vice-Presidente, EuroXR European Association for eXtended Reality, Paolo Traverso, Direttore Pianificazione Strategica, Fondazione Bruno Kessler e molti altri.

... continua
AI, L’ITALIA TRA I PRIMI TRE PAESI CHE L’HA ADOTTATA, PRECEDUTA SOLO DA SPAGNA E SVIZZERA

L'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo delle imprese e si è affermata come una presenza stabile nel business delle stesse. Quasi tre quarti dei rispondenti italiani (76%) afferma di avere un’esperienza diretta con la nuova tecnologia. La maggior parte di loro utilizza l'AI prevalentemente nella vita privata (43%), o nel contesto lavorativo (12%), mentre il 20% la impiega in entrambi gli ambiti. Si evidenzia, quindi, un sostanziale ottimismo verso queste tecnologie.

È quanto emerge dalla prima edizione dello studio “EY Italy AI Barometer” realizzato da EY, che ha coinvolto oltre 4700 manager di 9 Paesi europei, di cui 528 professionisti di imprese italiane in diversi settori, indagando aspettative e sfide future nei prossimi 12 mesi, nonché l’utilizzo attuale che viene fatto dell’intelligenza artificiale nel business. Un'indagine che abbiamo voluto approfondire in questo articolo, anche in vista della prima edizione di METS - Milano Emerging Technologies Summit, l'evento dedicato al mondo delle tecnologie emergenti applicate all'impresa contemporanea, orgnizzato da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano e previsto il prossimo 11 e 12 novembre 2024 presso gli spazi di Monte Rosa 91 a Milano.

 

L'ANALISI

"L’intelligenza artificiale - ha commentato Giuseppe Santonato, AI Transformation Leader di EY Italia - si sta affermando come una delle principali priorità e l’Italia è tra i primi tre Paesi che l’hanno adottatata (77%), preceduta solo da Spagna (84%) e Svizzera (82%). Investire oggi nell’intelligenza artificiale permette alle aziende di posizionarsi come leader in un contesto di mercato in costante evoluzione e sempre più competitivo. Un’azienda su tre, infatti, si prepara a investire sulle sue potenzialità per il prossimo anno e i settori che prevediamo saranno al fronte di questo movimento includono i servizi finanziari, il settore immobiliare e il retail e consumer products”.

L’analisi evidenzia, quindi, come l’Italia sia avanti nell’implementazione dell’AI nei contesti lavorativi rispetto alla media europea (19%), con quasi un quarto dei rispondenti (24%) che afferma che l'AI sta già influenzando il loro lavoro e il 46% che prevede invece un incremento nei prossimi tre anni dell'impatto delle applicazioni AI nel business. Inoltre, il 24% dei rispondenti ritiene che l'intelligenza artificiale possa sostituire parti delle mansioni su larga scala e il 76% si aspetta che questa porti a una riduzione del numero di dipendenti man mano che il suo utilizzo si consolida.Il tema della formazione si conferma cruciale in questo campo e si evidenzia come le imprese possano fare di più per sostenere i propri lavoratori nell’implementazione dell’AI, adottando un ruolo attivo nella formazione e nell’aggiornamento professionale delle proprie persone: il 37% dei rispondenti, infatti, pensa che la propria azienda dovrebbe fornire maggiore formazione e il 32% ritiene di non avere abbastanza aiuto in questo senso. Solo il 16% dei rispondenti si ritiene soddisfatto della formazione che riceve sul posto di lavoro, inoltre, il 55% dei rispondenti si dedica all'autoformazione, sia privatamente (22%) che professionalmente (20%), entrambi il 13%, prediligendo per la maggior parte formazione dal vivo e workshop e corsi online.

 

UNA NUOVA PERCEZIONE DELLE TECNOLOGIE EMERGENTI

Le trasformazioni derivanti dalle nuove tecnologie che stanno pervadendo sempre più il business delle imprese non vengono viste in modo negativo dalla maggior parte dei rispondenti: il 52% di questi, infatti, ritiene che la propria azienda abbia sufficienti conoscenze per implementare l’AI nel modo corretto. Guardando ai settori, questo trend si evidenzia in particolare nel settore energetico, dei servizi finanziari e nei media e telecomunicazioni. Al contrario, il 67% dei rispondenti appartenenti al settore pubblico pensa di non avere abbastanza conoscenze.

 

I BENEFICI PRODOTTI DALL'AI

Nonostante le numerose sfide, i benefici dell'adozione dell'AI sono già evidenti, soprattutto in termini di risparmi sui costi: in Italia, più della metà dei manager (58%) afferma che l'uso dell'AI ha permesso loro di risparmiare sui costi, aumentare i profitti o entrambi. Il 16%, al contrario, non ha riscontrato risparmi. Queste tecnologie in Italia impattano maggiormente il 69% di coloro che hanno ruoli manageriali, a differenza di chi ha un ruolo non manageriale (49%). Attualmente, secondo i rispondenti, in Italia l’intelligenza artificiale viene implementata all’interno delle aziende soprattutto per quanto riguarda le funzioni di marketing, cybersecurity e protezione dei dati e assistenza ai dipendenti.

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KPI E ROI IN AMBITO IA? CONCETTI ANCORA SCONOSCIUTI. SOLO 3 DIRIGENTI SU 10 A LIVELLO GLOBALE INVESTONO SULLA BASE DI METRICHE MISURABILI

In un epoca in cui l'AI sta permeando ogni azione, processo o decisione, a livello globale, se è vero che per il 60% dei C-level oggi l’IA risulta essenziale in senso generale, d'altro canto è altrettanto vero che solo il 44% degli executive di grandi imprese  non ha una chiara governance e processi decisionali in atto per guidare le iniziative di intelligenza artificiale e in Europa il 31% dei componenti della C-suite crede che la strategia migliore sia adottare un approccio “wait and see”. Mentre, in Italia, se il numero dei C-level che ritiene fondamentale un assessment quantitativo è sopra alla media (53%), più alto è anche il timore per la carenza di personale qualificato. 

 

Sono questi alcuni dei principali aspetti emersi dalla recente ricerca dal titolo “AI-driven transformation: Becoming an augmented organization” , realizzata da BearingPoint e di cui vi proponiamo di seguito un'analisi dettagliata, stilata anche in vista della prima edizione di METS - Milano Emerging Technologies Summit - l'evento, dedicato al mondo delle applicazioni di tecnologie emergenti per l'impresa, che si svolgerà il prossimo 11 e 12 novembre 2024 presso gli avveniristici spazi di Monte Rosa 91 a Milano.

 

LO STUDIO

Lo studio, basato su insight raccolti da 700 dirigenti C-level di imprese di grandi dimensioni attive in Europa, Stati Uniti e Asia, sottolinea la necessità di adottare l'IA non solo come strumento tecnologico, ma come imperativo strategico, evidenziando l'urgenza per le aziende di trasformarsi in “organizzazioni aumentate” per mantenere la competitività in un mercato in rapida evoluzione.

 

TRA ENTUSIASMO ED ECCESSIVA CAUTELA, LA SFIDA DELL’IA PER LE AZIENDE MONDIALI E' STRUTTURALE

Anche se l'entusiasmo della C-suite verso l'adozione dell'IA è un prerequisito fondamentale per il successo per il 60% dei rispondenti a livello globale e la stessa percentuale la ritiene essenziale oggi, il 44% non ha ancora stabilito una chiara governance e processi decisionali, e meno di un terzo afferma di aver sviluppato delle linee guida comprensive e trasparenti per guidare le iniziative di IA. Inoltre, solo il 34% delle organizzazioni basa sistematicamente le proprie decisioni di investimento su metriche misurabili. I criteri più comuni utilizzati per dare priorità alle diverse iniziative di IA includono l’aumento di produttività ed efficienza e - soprattutto tra gli early-adopter - il miglioramento della customer experience e l’aspettativa di un aumento delle vendite. Puntando la lente di ingrandimento sull’Europa, inoltre, la ricerca osserva come il 31% dei dirigenti adotti un approccio attendista, dimostrando ancora un significativo livello di cautela nell'adozione delle nuove tecnologie.

 

Claudio Brusatori, Partner & Practice Leader di BearingPoint Italia, commenta: “Questo scetticismo potrebbe rallentare l'innovazione e impedire alle aziende di sfruttare appieno le potenzialità dell'IA. In un contesto competitivo globale e di fronte ad aspettative sempre più alte da parte di clienti e pubblico, le aziende attendiste corrono il rischio di perdere rapidamente competitività nei confronti di rivali più coraggiosi che sfruttano l'intelligenza artificiale per migliorare le capacità e l'efficienza operativa, per reinventare l'esperienza dei clienti e dei dipendenti e, in ultima analisi, sconvolgono la propria catena del valore per rimanere rilevanti sul mercato”.

 

C-LEVEL ITALIANI TRA I PIU' ENTUSIASTI: GOVERNANCE E ROI GUIDANO LA FIDUCIA VERSO L'iA, MA MANCANO LE SKILL

E l’Italia? Non è assolutamente il fanalino di coda. Anzi, lo studio mostra come nel nostro Paese l’IA sia identificata come priorità strategica anche ai livelli più alti dell’organizzazione, con organi decisionali e operativi dedicati che riportano regolarmente al direttivo, evidenziando un livello di governance superiore al 70% globale. Inoltre, l’Italia si distingue per l’uso di assessment quantitativi nelle decisioni sulle iniziative di IA, posizionandosi al secondo posto dopo l’Asia: il 53% dei rispondenti si basa su un impatto di business misurabile e sul ROI atteso, fondamentali per costruire la fiducia verso questa tecnologia. Per quanto riguarda i criteri di adozione dell'IA, l’84% delle organizzazioni italiane considera la produttività e l'efficienza come criteri principali (vs 75% globale). Tuttavia, il gap di talenti rimane una preoccupazione significativa, con il 58% degli italiani che esprime timore per la carenza di personale qualificato, soprattutto nelle aree della pianificazione e sviluppo di strategie di Gen IA, nella gestione e governance dei dati, e nel settore della compliance e dell’etica. È fondamentale, quindi, che le organizzazioni investano in tecnologia e formazione per colmare il gap di competenze e costruire fiducia nell'IA: lo pensa l’84% dei partecipanti italiani allo studio.

 

L’IA SPADA E SCUDO: PER BEARINGPOINT DIVENTARE UN'ORGANIZZAZIONE AUMENTATA E' OBIETTIVO STRATEGICO

“Come sottolinea il nostro studio, una governance efficace dell'IA, l’ottimizzazione strategica degli investimenti, l'empowerment della forza lavoro e la costruzione di fiducia nell'IA sono i quattro pilastri fondamentali per diventare un'organizzazione aumentata e mantenere la competitività in un mercato globale in rapido cambiamento. In BearingPoint supportiamo quotidianamente i nostri clienti nel loro processo di trasformazione e adozione dell’IA tramite un approccio olistico, definendo col top management la strategia più opportuna - che sia sempre focalizzata su obiettivi di business concreti e misurabili -, identificando con le linee di business gli use-case più adatti e vincenti, delineando con le risorse umane i profili dei talenti necessari a supportare il cambiamento, e disegnando con i team IT un futuro tecnologico che abiliti all’uso pervasivo dell’IA nei processi aziendali”, continua Brusatori. Un utilizzo su cui peraltro la stessa realtà consulenziale sta basando la propria ricerca e sviluppo attraverso l'individuazione di soluzioni in grado di offrire metriche valide e supportive per la definizione di roadmap e obiettivi realmente raggiungibili e oggettivamente misurabili e interpretabili al fine di renderli veri e propri KPI su cui basare le strategie di business. Piergiorgio Stano, Data, Analytics & AI Lead di BearingPoint Italia aggiunge: “In BearingPoint abbiamo sviluppato uno strumento basato sull'intelligenza artificiale - GenXplore - in grado di restituire un'analisi completa dell'impatto dell'IA in tutti i settori aziendali. Utilizzando le descrizioni delle mansioni del cliente come input, GenXplore offre valutazioni quantitative per il confronto e la definizione delle priorità in pochi giorni, facilitando la pianificazione strategica e l'adozione efficace dell'IA. Si tratta di un approccio innovativo, che sta consentendo ai nostri clienti di identificare rapidamente le aree in cui ottenere i maggiori benefici dall’utilizzo della Gen AI, avviare use-case ad alto valore aggiunto e un ROI quantificabile ex-ante”.

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