L'area Human Resources organizza conferenze e corsi di formazione per una community di 20.000 manager delle Risorse Umane. Gli eventi flagship dell’area sono 2 tra i più importanti appuntamenti in Italia in ambito HR: European HR Directors Summit e HR Business Conference.
TAG: Personale, Comunicazione Interna, Diritto del Lavoro, Employer Branding, Expatriates, HR Director, HR Metrics, Mappatura delle Competenze, Privacy, Sviluppo del Personale, Talent Management, Total Reward.
“The future of work” è il titolo della survey che ogni anno Inaz e Business International realizzano per HR Business Conference, e per questa edizione assume un significato ancora più importante. Il 2020, infatti, ci ha insegnato che il futuro del lavoro è già arrivato, e con una rapidità che ci ha colti spesso impreparati. Si può senz’altro dire che in pochi mesi si siano realizzati processi che in condizioni normali avrebbero richiesto anni: su tutti la rivoluzione smartworking, parola diventata ormai familiare a migliaia di aziende e milioni di lavoratori, volenti o nolenti. Il mix tra lavoro in presenza e da remoto è diventato la nuova normalità e occorre imparare a gestirlo su larga scala. La digitalizzazione non è più semplicemente nella lista dei progetti da implementare, ma è diventata conditio sine qua non per esistere sul mercato. La survey 2020 è il nostro contributo affinché il dibattito su questi temi possa ulteriormente maturare, e soprattutto si possa uscire dai ragionamenti emergenziali per provare a costruire uno scenario in cui produttività, efficienza, organizzazione e benessere delle persone trovino finalmente un equilibrio.
a cura di
Linda Gilli
Presidente e AD di Inaz
A più di un mese dall’inizio della ripartenza e del ritorno alla “nuova
normalità” assistiamo al crescere di un dibattito sulla necessità di porre il
giusto limite all’utilizzo del remote working. Sì, è vero, da un lato la
tecnologia ha consentito un rapido riadattarsi a nuove modalità di lavoro, ed ha
tenuto in piedi il sistema economico ed industriale del paese, ma,dall'altro,
stiamo riscoprendo il bisogno di rientrare in ufficio e tornare a fare almeno
alcune delle cose che si facevano prima: un caffè con i colleghi, una
chiacchierata informale sia su temi personali che di lavoro e soprattutto
staccarci, letteralmente, dalla sedia di casa.
A breve l’Italia andrà in vacanza e ci ritroveremo a Settembre con la nuova
normalità, e con alcune vecchie consuetudini e qualche problema irrisolto,
perchè è ampiamente probabile che dovremo continuare a bilanciare lavoro in
ufficio e lavoro in remoto per parecchi mesi ancora. Tante aziende non hanno gli
spazi fisici per ri-accogliere tutti i collaboratori con il giusto
distanziamento, ma tante famiglie non hanno a casa propria spazi e postazioni
ergonomiche come quelle dell’ufficio. Che fare allora?
Oracle ha lanciato un programma di condivisione di suggerimenti e pratiche
invitando Aziende da tutta Europa ad esprimere le proprie scelte e mettere a
fattor comune le proprie idee, chiamato HR
Talk Time, dal quale sono emersi tanti spunti interessanti (ad esempio
l’ampliamento dell’apertura degli uffici al sabato per distribuire su 6 giorni,
i 5 giorni di lavoro settimanali) e pratiche di gestione di questi aspetti. Il
tutto è stato registrato ed è disponibile a questo
link.
Qualche Azienda, compresa Oracle, ha creato e diffuso internamente delle linee
guida su come evitare posture scorrette e come ricrearsi in casa una postazione
di lavoro appropriata.
Poi abbiamo avviato un programma di condivisione dei dispositivi di prevenzione
quali schermo, tastiera (dockstation) e anche sedie: con una semplicissima
prenotazione è possibile prendere un appuntamento per passare a ritirare nei
nostri uffici il materiale occorrente, per il tempo occorrente, sanificato e
pronto all’uso “in remoto”.
In ultimo, e proprio per questo periodo di graduale rientro in ufficio, abbiamo
pensato ad un’offerta chiamata
Employee Care Package che garantisce uno “starting kit” per partire in
pochissimo tempo con tutti i processi di gestione HR indispensabili nella nuova
normalità: Salute & Sicurezza, HR Help Desk, Formazione & Sviluppo, e
naturalmente Analytics utilizzando la suite Oracle Cloud HCM.
Diminuita l’emergenza e ritornati ad una quasi normalità, si riflette
sull’effetto dello shock subìto durante il c.d. lock-down in tutti i campi.
Nell’ambito del diritto del lavoro, si è parlato impropriamente di smart working,
che non è home working. Lo smart working è strategia, è una leva gestionale, è
fiducia nei dipendenti, nella determinazione di obiettivi e traguardi, è
condivisione di conoscenza, è tecnologia sofisticata (non un semplice portatile
con la posta elettronica aziendale installata).
Durante il lock-down, i lavoratori hanno svolto la propria prestazione da casa
che è cosa ben diversa. Lo smart working è esattamente il contrario: è il non
lavorare da una postazione fissa. La legge, infatti, lo definisce come una
«modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante
accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e
obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il
possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell'attività
lavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all'interno di
locali aziendali e in parte all'esterno senza una postazione fissa, entro i soli
limiti di durata massima dell'orario di lavoro giornaliero e settimanale,
derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva».
Alla cessazione dello stato di emergenza, bisognerà quindi riprogettare
completamente l’utilizzo dello smart working che, con molta probabilità, verrà
impiegato dalle aziende in maniera maggiore. Ciò implicherà una diversa
organizzazione aziendale, una precisa regolamentazione del rapporto, dell’orario
e della possibilità di controllo del datore attraverso gli strumenti di lavoro,
nel caso in cui vi siano degli inadempimenti. E quest’ultimo è certamente un
punto assai delicato.
I dati raccolti mediante il controllo effettuato sugli strumenti digitali messi
a disposizione dei lavoratori potranno essere utilizzati dal datore, senza
necessità di alcun accordo sindacale né autorizzazione amministrativa, a
condizione che venga rispettata la normativa sulla privacy e che i lavoratori
siano adeguatamente informati sulle modalità d’utilizzo e sull’effettuazione dei
controlli.
In conclusione: dopo lo stress test occorre iniziare un periodo di
progettazione.
a cura di
Avv. Franco Toffoletto
Managing Partner
Toffoletto De Luca Tamajo