Gli eventi dell’area Finance & Administration (AFC) sono rivolti ad una community di oltre 40.000 manager che operano nella divisione AFC di multinazionali, grandi aziende e PMI italiane che hanno l’opportunità di aggiornarsi professionalmente e confrontarsi in expo internazionali, annual conferences, corsi di formazione ed eventi ad hoc.
Gli eventi flagship dell’area sono 3 tra i più importanti appuntamenti in Italia in ambito AFC: CFO summit, Finance Award e Re-Inventing Finance.
TAG: Amministrazione, Audit, Bilancio, Budget, Cash Flow, CFO, Contabilità, Controllo di Gestione, Corporate Governance, Fatturazione Elettronica, Finanza, Fiscale, IAS-IFRS, Recupero Crediti, Reporting, Tesoreria.
La pandemia che stiamo vivendo ha cambiato improvvisamente e radicalmente i
contenuti delle agende aziendali e le loro priorità, sia tattiche sia
strategiche. Conseguentemente anche i CFO hanno dovuto modificare “in corsa”
alcune delle loro attività. Tra queste, due si sono rivelate essenziali ma al
contempo sfidanti, spesso per mancanza di strumenti digitali adeguati a
supporto.
La prima può essere riassunta nella necessità di riformulare e ricalcolare i
forecast economico-finanziari alla luce della “distruzione” (transitoria)
della catena del valore aziendale. La pianificazione economica ha dovuto fare i
conti con la caduta verticale del fatturato. I forecast finanziari hanno dovuto
tenere conto dell’impatto sia del ciclo operativo (stravolgimento della dinamica
incassi-pagamenti) sia dei flussi straordinari una-tantum (accesso ed utilizzo
di nuove linee di credito, rinvio degli investimenti,...) sulla posizione
finanziaria netta. E’ essenziale disporre quindi di strumenti digitali che
consentano da un lato di testare nuovi algoritmi predittivi (nuovi pattern di
domanda: servitization, e-channels), dall’altro di simulare diverse versioni per
analizzarne l’effetto sui conti aziendali (what-if scenario analysis
multidimensionale) in un’ottica di business continuity.
La seconda invece attiene alla capacità di delineare ed elaborare
scenari alternativi per definire le
migliori strategie utili ad affrontare i mesi a venire e il loro impatto sul
business. Il tutto in base all’ipotesi che si verifichi uno scenario piuttosto
che un’altro, e con quale grado di probabilità. Servono quindi strumenti
digitali che consentano una modellazione multidimensionale di scenario
incentrata su grandezze rilevanti (saldi, indicatori e metriche) anzitutto
economico-finanziarie (margini e flussi di cassa) e patrimoniali (working
capital, investimenti fissi e nuova struttura delle passività finanziarie). Ciò
al fine di prendere delle decisioni razionali, finalizzate al perseguimento di
obiettivi strategici o per valutarne la modifica, attuando sin d’ora i
cambimenti opportuni alla configurazione di modelli e processi aziendali in
un’ottica di business recovery.
Ciò è reso possibile da moderne soluzioni applicative di Enterprise
Performance Management (EPM) in Cloud, in modalità Software-as-a-Service (SaaS).
Si tratta di applicazioni sviluppate nativamente in cloud (e per il cloud) che
incorporano le nuove tecnologie emergenti (come ad esempio l’intelligenza
artificiale, il machine learning e gli assistenti digitali) in modo esteso e
pervasivo.
La
combinazione virtuosa tra nuovi modelli e strumenti
digitali nel Finance farà la differenza tra le aziende in termini
di resilienza finanziaria, gettando le fondamenta per agganciare una ripresa
solida e duratura.
a cura di
Edilio E. Rossi
Digital Finance Solutions Sales Development Director, Oracle
Si parla molto di Supply Chain Finance e delle diverse modalità operative che
le aziende e gli intermediari finanziari mettono in campo per favorire la
collaborazione fornitore-cliente, finanziando la catena di fornitura. Una di
queste modalità è rappresentata dalla
scontistica
dinamica; un ottimo esempio di miglioramento del processo procure-to-pay
dal punto di vista economico-finanziario.
La gestione proattiva della liquidità assume un ruolo importante anche nella
riduzione dei costi di acquisto di beni e servizi. L’utilizzo della scontistica
prevista e applicata dai fornitori può essere infatti gestita dinamicamente
dall’azienda cliente, in base all’andamento del flusso di cassa, che può
liberare nel tempo risorse finanziarie, rendendole disponibili per pagamenti
anticipati a fronte dell’applicazione di sconti sulle fatture passive, già
previsti nei contratti di fornitura oppure ri-negoziati in real-time.
L’utilizzo di eccedenze di liquidità per finanziare il pagamento anticipato di
alcuni fornitori oggi assume rilevanza nella gestione economico-finanziaria
del ciclo passivo, in quanto il costo-opportunità derivante da altri
impieghi di tali risorse potrebbe non rivelarsi altrettanto vantaggioso in
termini di impatto sul conto economico.
Ad esempio, gli interessi attivi da investimenti a breve sul mercato monetario
sono oggi - mediamente - di gran lunga inferiori alla riduzione dei costi di
acquisto ottenuti tramite sconti per pagamenti anticipati. Oppure, l’impiego
alternativo di tali eccedenze di liquidità nel capitale circolante finanziando
l’incremento del credito commerciale – attraverso l’estensione delle dilazioni
di pagamento concesse ai clienti – non ha effetti rilevanti diretti sul conto
economico a meno di poter dimostrare un’elasticità crescente dei ricavi
all’aumento dei DSO.
I vantaggi dal lato del fornitore sono poi, in primis, di poter ridurre il costo
dell’intermediazione finanziaria (factoring) per anticipazioni – pro-soluto o
pro-solvendo – delle fatture attive, rafforzando contestualmente la propria
relazione di business col cliente che diviene inoltre – de facto – anche un
partner finanziario che contribuisce alla riduzione del capitale circolante
dell’azienda fornitrice.
Oracle ha sviluppato un modulo ad hoc, nel proprio
ERP Cloud, per la gestione integrata del
Dynamic Discounting, facendo uso delle tecnologie emergenti di
Artificial Intelligence (AI) e Machine Learning (ML). Una soluzione SaaS (Software-as-a-Service)
che fa parte del portafoglio delle nuove
Adaptive Intelligence Apps for ERP di Oracle.
In conclusione, la gestione del ciclo passivo e dei processi di procurement ci
riserva ancora ampi spazi di miglioramento e di efficientamento, alla costante
ricerca di un un approccio win-win tra fornitore e cliente.
a cura di
Edilio E. Rossi
Digital Finance & Supply Chain Solutions Sales Development Director
Oracle
Fallimenti, incendi, crisi reputazionali e fenomeni naturali.
Sono solo alcuni dei rischi che, ogni giorno, le nostre aziende si trovano
ad affrontare. A complicare la gestione della c.d supply chain ci si mettono
anche una crescente volatilità della domanda, l’utilizzo di processi sempre più
lean (con un livello di scorte ormai ridotto al minimo) e l’introduzione di
regolamenti ogni volta più stringenti. Sempre maggiore attenzione viene inoltre
rivolta all’impatto sociale che la gestione di ogni filiera porta con sé. Il
progresso tecnologico degli ultimi anni ha difatti profondamente cambiato il
modo di operare delle aziende, introducendo nuove e complesse vulnerabilità
anche nella filiera produttiva che richiedono un nuovo approccio alla gestione
dei rischi.
Resilienti sì, ma non basta.
In un mondo complesso e in rapida evoluzione, la capacità di far fronte alle
difficoltà in maniera positiva è un elemento fondamentale per garantire un
futuro sereno e profittevole all’azienda e a tutti i suoi stakeholders. Ad una
forte resilienza deve però affiancarsi una gestione strutturata, sostenibile e
mirata della supply chain. Tradizionalmente, i rischi di filiera venivano
gestiti attraverso l’uso di indicatori focalizzati sul passato (v. credit
rating, cash flow, payment behavior e loss trend) che, appena disponibili,
risultavano già obsoleti e poco predittivi.
Le attuali tecnologie innovative di data science consentono invece di processare
un’enome quantità di dati, filitrare i rumori di fondo e restituire delle
informazioni mirate sui potenziali rischi che potrebbero colpire la nostra
filiera produttiva.
Zurich Italia e Risk Methods insieme per una gestione “intelligente” del
rischio.
Capire meglio e capire prima: questo è il fulcro del servizio che in Zurich
Italia abbiamo sviluppato con RiskMethods, società tedesca leader
nell’innovazione tecnologica in materia di supply chain risk management.
Zurich-RiskMethods, con una piattaforma tecnologica governata da algoritmi di
AI, è in grado di identificare, analizzare e monitorare nel tempo lo stato di
salute di una filiera di fornitura e restituire all’azienda, grazie alle
funzioni di continuo autoapprendimento (machine learning), solo ciò che è
davvero utile, alla funzione aziendale giusta e al momento giusto. Il
monitoraggio in tempo reale è un servizio inedito sul mercato: 24/7 l’azienda
può conoscere come muta il profilo di rischio dei propri fornitori e ricevere un
alert immediato sul proprio smartphone in caso di aumento del rischio.
Il servizio Zurich-RiskMethods prevede tre moduli distinti, ma correlati fra
loro:
1) Risk Radar
In meno di 48 ore la piattaforma può cominciare a processare dati partendo da
poche informazioni di base: nome del fornitore ed indirizzo delle unità
produttive. L’algoritmo di risk intelligence comincia così ad analizzare e
misurare più di 80 indicatori legati a 3 cluster (rischi di nazione, ubicazione
geografica, azienda), con differenti prospettive (finanziaria, economico,
ambientale, sostenibilità sociale, esposizione ad eventi naturali ecc).
I dati sono estratti da fonti istituzionali (es. database MunichRe) e
governative, ONG (es. Nazioni Unite, WHO), società specializzate nei rischi
finanziari (es. D&B, Bureau van Dijk, Creditsafe, Ecovadis etc), oltre che dalle
informazioni messe a disposizione dal web.
Dopo l’elaborazione, il sistema attribuisce ad ogni fornitore un profilo di
rischio (risk score) dinamico e continuamente aggiornato.
Aumentando il dettaglio delle informazioni fornite alla piattaforma, le supply
chain possono inoltre essere meglio delineate e graficamente rappresentate con
un sinottico interattivo che mostra i flussi tra fornitori, nodi logistici, siti
produttivi e clienti finali. Lo stato di salute della supply chain è in questo
modo sempre disponibile: il sistema consente di sapere ciò che serve, subito e
prima dei competitor, consentendo all’azienda di agire con un significativo
vantaggio competitivo.
2) Impact Analyzer
Il secondo modulo consente di misurare l’impatto ed il peso ponderale di
ogni fornitore sui processi, prodotti e, in definitiva, sui risultati
dell’azienda. La combinazione grafica tra il profilo di rischio dei fornitori (risk
score) ed il loro impatto ponderale (impact scores) mette in evidenza le
criticità più importanti.Il monitoraggio 24/7 è integrato con Zurich Risk
Advisor, uno strumento di autovalutazione con algortimi di grading, e audit
tecnici in sito effettuati dai nostri esperti Zurich Risk Engineering, per avere
una conoscenza più completa e ponderata dei fornitori che emergono come di
maggiore criticità.
3) Action planner
L’ultimo modulo di Zurich-RiskMethods comprende la definizione dei piani di
reazione.
La consolidata esperienza di Zurich in materia di business continuity consente
all’azienda di avere una strategia di contingency basata sulla specificità del
business per fronteggiare gli scenari di rischio con procedure, alternative e
ruoli attivati automaticamente dalla piattaforma stessa.
La struttura modulare e integrata dell’offerta che abbiamo costruito consente
all’azienda di avere una gestione dei rischi della supply chain innovativa e
globale, con impatti positivi anche in termini di ROE:
La nostra consolidata esperienza nel Risk Management ci ha insegnato come, in
caso di emergenza, anche i minuti possano davvero fare la differenza.
Diversi gruppi internazionali hanno testimoniato quanto, in occasione di
incidenti seri ai loro fornitori, sia stato importante reagire rapidamente ed in
modo coordinato grazie alla tecnologia RiskMethods, riducendo l’impatto ed i
costi correlati alle alternative percorribili.
Con Zurich-RiskMethods abbiamo voluto offrire alle aziende uno strumento di
prevenzione potente per gestire con maggiore consapevolezza ed efficacia tutti i
rischi della propria supply chain
a cura di
Lucio Silvio Casati
Head of Risk Engineering di Zurich Italia