a cura di Sicuritalia | 23/06/2023
Il difficile contesto internazionale odierno, impone alle Aziende operanti in territorio estero di dotarsi a livello formale e sostanziale di contromisure idonee alla mitigazione dei rischi per i propri Dipendenti Viaggianti. La giurisprudenza italiana è particolarmente sensibile rispetto alla salute e sicurezza dei Lavoratori e tratta specificatamente della tematica legata al Personale Viaggiante sia all’interno del D.lgs. 81/2008 che all’interno del Codice Civile.
Un tema questo su cui abbiamo voluto ragionare meglio, in questo articolo a cura di Sicuritalia, e che è stato anche argomento di discussione nel corso dell'ultima edizione del HR Director Summit, all'interno del Business Leaders Summit - l'evento organizzato da Business International - Fiera MIlano che si è svolto presso l'Allianz MiCo - Milano Convention Centre lo scorso 14 e 15 giugno 2023.
Il D.lgs. 81/08 riunisce in un unico testo le normative inerenti alla sicurezza e alla salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Il testo unico è stato introdotto con l’obiettivo di ridurre i rischi a cui i dipendenti possono essere esposti e metterli a conoscenza degli stessi. Nello specifico infatti, il datore di lavoro è obbligato a formare e informare i propri dipendenti, secondo quanto descritto all’art. 18:
i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37.
Il D.lgs. 81/08 non si applica e non riguarda esclusivamente i rischi direttamente ricollegati allo svolgimento della propria mansione lavorativa, ma si allarga a tutte le tipologie di rischi che possono ledere la sicurezza del lavoratore, inclusi i cosiddetti rischi “atipici” inerenti eventuali rischi politici, sanitari, terroristici, criminali ecc. verso i quali il dipendente può incorrere, in particolar modo se svolge la propria attività lavorativa all’estero e in Paesi ad alto rischio per la propria sicurezza.
Anche all’interno del Codice Civile italiano (precisamente nell’Art. 2087), è possibile trovare un riferimento legato agli obblighi a carico del datore di lavoro. Cit.: “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
Come evidenziato dall’Ing. Federico Flisi, BU Director di Sicuritalia Security Solutions, azienda leader in Italia per la gestione delle attività di Travel Risk Management, “dotarsi di un modello di Governance della Travel Security permette alle aziende clienti di ottemperare formalmente agli obblighi normativi e nel contempo innalzare sensibilmente il livello di sicurezza dei Dipendenti. Per fare ciò e necessario adoperarsi nella redazione di adeguate policy e procedure, nella revisione dei flussi approvativi, nella definizione delle responsabilità nonché dotando i propri Dipendenti di tecnologie e contenuti che permettano una tempestiva informazione del Dipendente e contestualmente il Suo immediato supporto in caso di necessità H24 7/7.”