di Matteo Castelnuovo- | 26/01/2023
“La crescita del PIL registrata nel 2022 dall’economia italiana (+3,9%) ci restituisce una fotografia di un paese in grado di rimboccarsi le maniche, nonostante l’aumento del prezzo dell’energia e la spinta inflazionistica. Le prospettive di crescita per il 2023, però, non sono così rosee: si parla di un azzeramento del PIL, una frenata al +0,6% rispetto al 2022. È necessario agire subito per ribaltare questa prospettiva e preservare la crescita”. Sono queste le parole pronunciate da Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, nel corso della Conferenza "Il mondo nel 2023: sarà quiete dopo le tempeste? Scenari per le imprese, tra rischi e opportunità" promossa da ISPI, Assolombarda e SACE. Un discorso che abbiamo voluto analizzare meglio, anche in vista della prossima edizione del Business Leaders Summit, la grande manifestazione organizzata, come ogni anno, da Business International - Fiera Milano, per mettere a confronto i migliori C-level del momento, permettendo loro di ragionare insieme sui principali temi che guideranno l'impresa contemporanea, e prevista il prossimo 14 e 15 giugno 2023 presso l'Allianz MiCo - Milano Convention Centre.
“Per tutelare il tessuto produttivo del territorio, il motore della crescita dell’intero Paese, serve intervenire con misure strutturali sui temi prioritari per la competitività: energia, lavoro e innovazione", continua il Presidente Spada, che sottolinea in questo modo come le logiche e le dinamiche non solo dei modelli d'impresa, ma anche proprio del mondo del lavoro in generale stiano cambiando radicalmente, venendo influenzate da nuovi trend e soprattutto nuove necessità, ormai imprescindibili tanto per i manager quanto per i professionisti più in generale. "Quello che serve sull’energia - prosegue Spada -: è sviluppare una vera politica energetica. La strada verso la decarbonizzazione è tracciata, ma dobbiamo andare avanti senza pregiudizi con la neutralità tecnologica attraverso l’uso di un mix di fonti: dall’utilizzo delle rinnovabili a quello dell’idrogeno, dalla messa in funzione di termovalorizzatori e rigassificatori fino alla ripresa degli studi sul nucleare". Una roadmap ripresa con grande forza proprio in questi giorni anche dal Governo italiano, dal Presidente di Confindustria Bonomi e dell'amministratore delegato di ENI, De Scalzi, attraverso la missione diplomatica effettuata in Algeria e che ha rafforzato la capacità italiana di trovare e aprire nuove vie di approvvigionamento energetico per rendere il Paese sempre più indipendente dalla Russia. Anche se, purtroppo, questo approccio non basta secondo Assolombarda, ma serve un presa di posizione ancora più forte da parte delle istituzioni nel calmierare prezzi energetici quasi impossibili da contenere e gestire, soprattutto per quella compagine di PMI e micro imprese che compongono la nostra ossatura economica. "Inoltre - continua il Presidente Spada -, chiediamo al Governo di abbassare la soglia di vendita dell’energia stabilita dall’energy release per rendere il prezzo competitivo con gli attuali valori di mercato”.
L'altro grande tema, poi, ai tempi della Great Resignation è chiaramente quello del lavoro. Sempre di più, oggi, anche in Italia, i lavoratori decidono di cambiare azienda poichè non si riconoscono più nelle scelte e nei valori della realtà in cui operano, che di contro perde, in questo modo, storico e competenze su attività cruciali per la loro business continuity. Senza dimenticare che, comunque, la necessità di essere valorizzati e retribuiti anche correttamente rispetto al proprio grado di studi e alle proprie capacità, rimangono ovviamente elementi cruciali nell'attivazione di questo fenomeno. “Serve fare molto di più anche sul tema del lavoro - incalza Spada -: bisogna agire rapidamente sui salari, specialmente ora che l’inflazione sfiora il 12%. Non smetteremo mai di chiedere una vera riduzione del cuneo fiscale pari a 16 miliardi: è l’unica strada per colmare il gap con l’Europa rispetto alla quale abbiamo una differenza di 12 punti percentuali a svantaggio dei salari italiani. Il taglio del cuneo fiscale vale per tutti i lavoratori più fragili e in particolare per i giovani, per i quali abbiamo proposto una fiscalità agevolata al 5% per i primi cinque anni di attività lavorativa”.
“Un'altra priorità riguarda l’innovazione e, in particolare, gli strumenti di Industria 4.0, leve essenziali di crescita", evidenzia Spada, sottolineando poi come la continuità con un provvedimento che, concretamente, negli ultimi anni, ha fatto ripartire l'industria manifatturiera italiana, sostenendola, come mai era stato fatto in precedenza sotto il profilo della trasformazione digitale, sia una best practice da non perdere e soprattutto uno strumento di resilienza da non sottovalutare, tanto più in un momento come quello che stiamo vivendo. "Purtroppo - conclude Alessandro Spada -, la legge di Bilancio 2023 non è stato in grado di reperire le risorse necessarie a rifinanziare il Piano Industria 4.0 e abbiamo assistito a un depotenziamento di molti strumenti utili. Sappiamo che il Governo si è impegnato a reperire le risorse e che è in corso una trattativa con l’Unione Europea rispetto alla possibilità di utilizzare i fondi complementari del PNRR a tal fine: speriamo che il via libera possa arrivare il prima possibile”.