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LA CSRD: ABBATTERE I MURI TRA ESG E FINANZA

scritto da Workiva | 18/11/2022

Nota dell'editore: la CSRD è stata approvata dal Parlamento europeo: le informazioni più recenti su ciò che questo significhi per le società sono disponibili in questo blog.

 

Ci sono molto cose a cui riflettere sulla proposta della Commissione europea per una direttiva sulla Rendicontazione della Sostenibilità Aziendale (CSRD), condivise per la prima volta il 21 aprile 2021. Di seguito esplorerò alcuni dei principali punti di discussione, ma prima comincerò con un cambiamento che ad alcuni potrebbe sembrare banale. Il nome della direttiva.

 

La CSRD migliora e rafforza le misure già in vigore a seguito della Direttiva sulla Rendicontazione non Finanziaria (NFRD) ed è, in parte, il risultato di una serie di consultazioni iniziate nel 2018. È chiaro che in quel periodo sono stati ricevuti e presi in considerazione molti feedback. Ma questo feedback è stato unificato da molti temi emergenti, tra cui il fatto che "molte parti interessate ritengono che il termine "non finanziario" sia impreciso, in particolare perché implica che le informazioni in questione non abbiano alcuna rilevanza finanziaria".

 

Tutti i dati ESG sono davvero "non finanziari"?

Molte organizzazioni sostengono da tempo che alcuni temi ESG hanno un chiaro impatto finanziario. È il caso di BlackRock, che nelle sue famose lettere annuali agli amministratori delegati fa spesso riferimento all'effetto finanziario delle questioni ESG. A Bloomberg, Michael Bloomberg presiede la Task Force on Climate-Related Financial Disclosures. E il merito finanziario delle iniziative ESG è stato oggetto di molti interventi nel corso degli anni presso la Fondazione IFRS. È significativo che la Fondazione IFRS abbia recentemente istituito un gruppo di lavoro per avviare la proposta di SSB, precisando che "il gruppo di lavoro sarà presieduto dalla Fondazione IFRS e includerà la partecipazione dello IASB, data la necessità di connettersi con l'informativa finanziaria".

 

Di conseguenza, la valutazione d'impatto della Commissione europea ha concluso che "molte organizzazioni, iniziative e operatori del settore fanno riferimento alle informazioni sulla 'sostenibilità'. È quindi preferibile utilizzare il termine "informazioni sulla sostenibilità" al posto di "informazioni non finanziarie". La direttiva 2013/34/UE dovrebbe quindi essere modificata per tenere conto di questo cambiamento terminologico". Il risultato? La CSRD.

 

Non è solo il nome a cambiare - i requisiti ESG si stanno evolvendo

L'aggiornamento della terminologia e del nome è stato fatto per portare allineamento e connettività tra le informazioni sulla sostenibilità e quelle finanziarie nella forma legale da tempo attesa. Ma non è l'unico cambiamento proposto. I punti salienti includono:

 

Posizione

La rendicontazione di sostenibilità è ora proposta come obbligatoria nei resoconti di gestione come parte della relazione finanziaria annuale. È stata eliminata la possibilità per gli Stati membri di esentare le aziende dall'includere la sostenibilità nei loro resoconti di gestione.

 

Digitalizzazione

L'ESEF ha introdotto il concetto di tagging digitale (utilizzando lo standard Inline XBRL®) per il reporting finanziario. Questa proposta include il requisito che le società quotate in borsa divulghino le informazioni sulla sostenibilità "in un formato digitale e leggibile a macchina" e indica l'ESEF come tale formato.

 

Audit

Una delle principali proposte introdotte (rispetto all'attuale NFRD) è quella di "richiedere a tutte le società che rientrano nell'ambito di applicazione di richiedere una garanzia limitata (limited assurance) per le informazioni sulla sostenibilità riportate, includendo l'opzione di passare a un requisito di garanzia ragionevole (reasonable assurance) in una fase successiva". Questo passaggio iniziale a una garanzia limitata porterà una maggiore affidabilità alle informazioni sulla sostenibilità allinenadosi a quella attualmente associata alle informazioni finanziarie. Vale anche la pena di evidenziare che la proposta lascia aperta l'opzione di passare alla garanzia completa (full assurance) e alla revisione contabile (audit).

 

Responsabilità

Si propone che la responsabilità di garantire che i commenti della direzione aziendale (management commentary) (nell'AFR) contenga informazioni conformi agli standard spetti alle "persone responsabili dell'informativa finanziaria". In questo modo, l’approccio per l’approvazione è in linea con quella dei bilanci.

 

Qual è l'impatto di queste proposte sulle aziende?

La Commissione Europea è tenuta a eseguire una valutazione d'impatto. Essa tiene a sottolineare che, sebbene ci sia inevitabilmente un costo per le aziende, "lo scopo è quello di raggiungere il miglior risultato in termini di obiettivi e costi associati".

 

Questo approccio "best value" si riflette nell'aspettativa che alcuni aggiornamenti, in particolare la creazione degli standard (che chiariscono le disclosures e i frameworks richiesti) e la possibilità di ridurre il numero di richieste di informazioni ad hoc da parte degli investitori, alleggeriscano in parte l'onere dei costi. Tuttavia, vale la pena ricordare che, anche in assenza di modifiche alla NFRD, questi oneri da parte degli investitori sono indubbiamente in aumento e continueranno ad aumentare con l'entrata in vigore del Regolamento sulla Divulgazione della Finanza Sostenibile (SFDR) e della Tassonomia Europea. Per soddisfare questa domanda, le imprese devono affrontare una pressione significativa per migliorare la qualità delle informazioni ESG che condividono con gli investitori e il mercato.

 

L'imperativo di allineare i processi ESG con quelli finanziari offre alle aziende l'opportunità di sfruttare il loro patrimonio di esperienza in ambito finanziario. Le tattiche utilizzate per creare connessioni più strette tra i team e i processi aiuteranno a portare avanti i dati e i controlli ESG. Le questioni di sostenibilità hanno una rilevanza finanziaria e, con una supervisione condivisa e una relazione finale, ha senso abbattere i muri tra finanza e sostenibilità. Il che è positivo, perché è esattamente ciò che la CSRD propone di fare.