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GIOVANNI DI STEFANO (SAPG LEGAL TECH): GLI AVVOCATI SONO I VERI ABILITATORI DEL BUSINESS DATA INTENSIVE

di Matteo Castelnuovo | 28/07/2022

In questa nuova puntata di AIXA Rewind, lo spazio virtuale in cui ripercorriamo i principali spunti emersi nell’ultima edizione di AIXA 2021 (9-12 novembre 2021), parliamo insieme a Giovanni Di Stefano, Lead focus team di SAPG Legal Tech, di data economy e di come il nuovo oro dell’impresa moderna, grazie all’adozione di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, possa essere raccolto, valorizzato e patrimonializzato per offrire nuove opportunità di sviluppo per il business, a patto che il tutto sia compliant e conforme alle regolamentazioni in continua evoluzione che stanno caratterizzando le discussioni e il disegno delle linee guida e delle roadmap di crescita economica a livello nazionale e internazionale.

Di Stefano, partiamo subito con il capire un elemento basilare: che ruolo hanno gli avvocati nella data economy?
la professione di avvocato ha visto un importante cambiamento a seguito della rivoluzione portata dai dati. viviamo, infatti, in un’epoca data intensive e tecnologie, come l’ai, grazie all’incremento dei big data e all’aumento della capacità computazionale, hanno spinto il mondo verso la digital transformation, portando anche gli avvocati che hanno sviluppato specifiche competenze digitali ad essere supporto imprescindibile per le imprese in questo in questo cambiamento. Un ruolo imprescindibile principalmente per due motivi: il primo legato a un fattore di rischio compliance rispetto a regole e sanzioni e il secondo connesso invece alla grande opportunità da cogliere. nel primo caso, gli avvocati, con specifico riferimento alla data economy, assistono e supportano le imprese nella gestione day by day dei propri dati avendo il Gdpr (e tutte le altre norme ad esso connesse) come pietra miliare su cui focalizzarsi; in questo ambito, le complessità aumentano in tutti i casi in cui bisogna coordinarsi con le discipline di altre nazioni europee, ovvero con regole e norme extra europee (usa e Cina tra tutte). Si tratta, insomma, di una disciplina legale ‘viva’ in continuo cambiamento e strettamente connessa non solo con le regole, ma anche con le best practice di settore che sovente anticipano gli interventi degli enti regolatori europei ed extra europei. Con riferimento al secondo aspetto riguardante l’opportunità’ da cogliere, invece, analizzando il mercato un po’ più da vicino, bisogna riferirsi al dato come asset aziendale che, se gestito correttamente nel perimetro della compliance di cui abbiamo parlato prima, diventa appunto un bene da commercializzare ed un valore da poter iscrivere a bilancio. In questo senso, il ruolo dei legali è quello di costruire processi aziendali - basandosi sull’esperienza relativa alla specifica industry e avendo una solida competenza nella contrattualistica d’impresa - al fine di rendere questo dato un valore patrimonializzabile tale da poter generare reddito per l’azienda. chiaramente, per fare questo gli avvocati devono “evolversi”. E’ necessario, quindi, avere una rigorosa conoscenza e competenza della normativa, ma va conosciuto anche l’universo in cui ci si muove, con competenze che consentano di sapere dove andare ad agganciare la normativa e dove inserire la legge e come sincronizzare la regolamentazione in continua evoluzione con le esigenze dell’impresa e dello specifico mercato in cui essa opera”.

Secondo il World Economic Forum, entro il 2023 ci sarà una produzione di 130 Zetabyte a livello globale. Un valore enorme, anche difficile da immaginare, che ovviamente evidenzia una POTENZIALE criticità nella gestione di QUESTA mole di volumi. In questo senso, cosa significa per voi supportare le aziende a sviluppare un business data intensive?
Partiamo da una considerazione generale: il dato in Europa è soprattutto un diritto, negli Stati Uniti è un bene giuridico ed economico, in Cina è un bene dello Stato. Nel nostro continente, quindi, ci muoviamo in un territorio in cui il dato è diritto della persona, ma oltre a questo, ovviamente, è anche un valore e le aziende che operano in un mercato data intensive devono avere la possibilità di valorizzarlo per l’appunto. Da questo punto di vista, naturalmente, il supporto del legale è quello di costruire un framework aziendale in cui questo dato possa essere valorizzato e questo sarà possibile nel momento in cui il dato sarà raccolto, conservato e gestito in compliance. C’è dell’altro, però. Il dato, infatti, potrà essere realmente valorizzato solo quando si sarà riusciti a creare quei processi che consentano la sua monetizzazione, sia internamente, sia esternamente. Il supporto legale, quindi, non può essere che un lavoro a 360 gradi per la creazione di vero e proprio percorso all’interno della catena di produzione digitale dell’impresa”.

Un journey che deve quindi dare il massimo del beneficio all’azienda, quanto la massima tutela all’utente. quale sarà in questo senso, però, lo scenario futuro sia a livello tecnologico, sia regolatorio, per migliorare sempre di più le performance di questo framework?
Sicuramente, e ne abbiamo parlato anche nel corso del nostro intervento all’ultima edizione di AIXA 2021, stanno arrivando una serie di regolamenti, soprattutto europei, nell’ambito del dato che testimoniano come questo sia un settore dell’economia in grande crescita. Sotto questo profilo, all’Artificial Intelligence Expo of Applications dell’anno scorso, infatti, abbiamo parlato della proposta sulla regolamentazione dell’adozione di AI a livello europeo, su cui la Commissione Europea ha imposto numerosi emendamenti, su cui si sta discutendo e su cui si discuterà ancora molto nei prossimi mesi e di cui continueremo a sentire parlare. Poi, abbiamo parlato anche del Digital Market Act e del Digital Service Act e del Data Act. Una serie di regolamenti che mirano a gestire in maniera unica e onnicomprensiva il dato in Europa. Inoltre, come studio internazionale, ci siamo interessati anche a quanto succede in America con l’evoluzione della legge californiana sulla privacy e la proposta di una nuova legge statunitense sulla protezione del dato, l’American Data Protection Privacy Act, che mira a creare un framework regolatorio armonizzato per tutti gli Stati Uniti. Tutte proposto che evidenziano come, ovviamente, ci sia ancora tanto da fare e da poter fare, sottolineando, in questo senso, l’esigenza di rimanere sempre aggiornati e di prestare grande attenzione a questi temi”.