Branca: condivisione, gentilezza e solide radici così si tiene dritto il timone di quella famiglia chiamata azienda

Partecopa al prossimo incontro del top management italiano | 14/06/2019

Un’aquila ad ali spiegate sorvola il globo terraqueo con una bottiglia tra gli artigli. Fiera e serena, forte e pacifica. Un animale nobile e allo stesso tempo un essere terreno a cui la Fratelli Branca Distillerie si ispirò ormai quasi 175 anni fa per la creazione del logo di un brand e anche di un amaro che sono diventati uno dei migliori simboli di quel “made in Italy” che ancora oggi il mondo ci invidia e che questa impresa familiare italiana non vuole smettere di far conoscere ovunque possa. Un’azienda dalle grandi qualità non solo in termini di business, ma anche di comunicazione e di pensiero. Un’eccellenza a tuttotondo che oggi è presente in più di 160 Paesi con la distribuzione dei suoi prodotti e che continua a interessarsi tanto del futuro, quanto del passato. «Perché dare seguito alle proprie tradizioni è fondamentale», ci racconta Niccolò Branca, pro-pro-pro nipote di quel Bernardino che inventò il famoso Fernet Branca nel 1845, che il prossimo 26 giugno a Milano, sarà protagonista di uno dei nuovi appuntamenti dell’Executive Club dedicati alla creazione di un vero e proprio percorso verso l’Executive Summit 2019 del prossimo 4 dicembre, organizzato da Business International (divisione Fiera Milano Media – Gruppo Fiera Milano). «Io, per esempio – aggiunge il presidente della Fratelli Branca Distillerie – nel 1999, entrando alla guida dell’azienda di famiglia, ho voluto come prima cosa capire bene e a fondo qual era stato il sogno che aveva spinto il mio bis-bis nonno a dare vita a questa impresa di successo».