Le scazzottate non hanno portato a nulla | 10/09/2014
Rimini - Basta "scazzottate" sull'articolo 18 che in passato non hanno
portato a nulla, discuterne ora è un controsenso, c'è una legge delega per
riordinare il mercato del lavoro e il Governo procede con quella. Il ministro
del Lavoro Giuliano Poletti, dal meeting di Rimini, sgombra anzitutto il campo
da possibili "distanze" rispetto a Renzi ("marginalizzato? assolutamente no,
l'ho sentito anche ieri) e conferma l'intenzione dell'esecutivo di procedere nel
riordino del mercato del lavoro in modo organico, senza strappi sull'articolo
18. "Impiantare un braccio di ferro su questo senza definire il quadro di
contesto è un controsenso. La discussione politica ci sta, ma per il Ministro
conta la Legge Delega, che è del Governo non solo mia".
Cambiare il mercato e le regole è tuttavia fondamentale, a partire dai
contratti, per cui Poletti spiega di essere a favore di una formula a tutele
crescenti per il contratto a tempo indeterminato che sia meno onerosa rispetto
alle formule di flessibilità oggi esistenti. "Altrimenti - spiega - nessuno
ricorrerà a questo nuovo strumento". In arrivo anche un riordino globale degli
ammortizzatori sociali, la cui filosofia di fondo sarà una corrispondenza di
diritti e doveri. "Oggi le erogazioni sono senza alcuna condizione. La nostra
idea è diversa: il disoccupato che riceve un contributo ha degli obblighi e deve
fare delle cose"Ma le norme non bastano".
A cambiarle ci si mette 5 minuti, è più difficile cambiare la testa". Per il
Ministro il nodo vero è più di carattere "filosofico" e riguarda il rapporto
lavoro-impresa, visto in modo antagonistico, con quest'ultima considerata sempre
con sospetto, come un oggetto da contenere e controllare. "Troppa gente - spiega
- pensa che questo sia il luogo in cui si sfrutta il lavoro e questo è il grosso
problema dell'Italia. Potremo dire di aver capito quando il primo maggio sarà la
festa del lavoro e anche dell'impresa". E infine le pensioni. Il ministro nega
l'ipotesi di qualsiasi intervento o contributo di solidarietà, anche se in via
di principio ribadisce la validità del concetto, "in via di principio mi pare
una cosa normale: in questa fase di crisi credo occorra anche un atto di
solidarietà dentro al sistema previdenziale".
FONTE: www.ilsole24ore.it