| 07/04/2014
Primi emendamenti al Decreto Lavoro volti a contenere la flessibilità
concessa per contratti a termine e apprendistato, in Senato il Ddl con deleghe
su contratti e ammortizzatori: l'iter.
Cambiamenti in vista al testo originario del Decreto Lavoro alla Camera: il
Ministro Poletti sembra fare marcia indietro sull’ampia flessibilità prevista
per il nuovo tempo determinato in tema di proroghe concesse nell’arco dei 36
mesi (che potrebbero ridursi da otto a sei) e per quello di apprendistato in
tema di formazione (che potrebbe tornare obbligatoria). E spunta un
rafforzamento dei diritti di prelazione in caso di nuove assunzioni per chi ha
già avuto contratti a termine. Il tutto, con la necessità di convertire il
decreto in legge entro il 20 maggio 2014.
Emendamenti al Dl Lavoro
Nel corso delle audizioni in Commissione sono state presentate diverse proposte
di cambiamento, in molti casi per aggirare possibili incompatibilità o lacune
normative. Sulla reintroduzione dell’obbligo per gli apprendisti di partecipare
a corsi di formazione si configura un accordo tra le forze di maggiornanza,
mentre appare più in salita il percorso per la proposta del PD di ripristinare
la quota minima di stabilizzazione per questi lavoratori, nonchè quella per
ridurre da 36 a 24 mesi il limite temporale per i contratti a termine.
Il ministro Giuliano Poletti si è detto disponibilità a ridimensionare il numero
di proroghe possibili («non è un dogma») mostrando invece chiusura nei confronti
delle proposte PD. Le posizioni saranno più chiare entro l’11 aprile, termine
ultimo per la presentazione degli emendamenti in commissione. Per quanto
riguarda il diritto di precedenza, la proposta prevede che lo possano
esercitare, in caso di assunzioni a tempo indeterminato, coloro che in azienda
hanno già avuto contratti a termine, purché con le stesse mansioni e nell’arco
dei 12 mesi precdenti.
Ddl Lavoro
Intanto è arrivato in Senato l’altro provvedimento del Jobs Act, il ddl delega
in attesa di essere consegnato alla Commissione Lavoro.
Il testo si compone di sei articoli, che contengono cinque deleghe al governo in
materia di riordino delle forme contrattuali, riforma degli ammortizzatori
sociali, servizi per il lavoro e le politiche attive, semplificazione di
procedure e adempimenti, maternità e conciliazione. Dopo l’approvazione
parlamentare, il governo avrà sei mesi di tempo per attuare le deleghe, con
entrata in vigore della riforma prevista per gennaio 2015.
Fonte: www.pmi.it