Minacce informatiche, terzo trimestre da dimenticare. I cybercriminali puntano siti social, cellulari e database

| 08/01/2013

L'ultima ondata di attacchi informatici è all'insegna di una tipologia di minaccia conosciuta solo agli addetti ai lavori, ransomware, tecnica che disabilita i computer delle vittime fino a quando queste non pagano un riscatto per ripristinare l'accesso. Le sole truffe imputabili a questo malware, stando a una stima conservativa contenuta in uno studio di Symantec, hanno generato in un anno un giro d'affari di oltre cinque milioni di dollari, andando ben oltre i confini di Russia ed Europa dell'Est, l'area che ne aveva salutato le prime manifestazioni nel 2009.

Quanto siano pericolosi ed invasivi questi attacchi lo dicono i seguenti numeri: fino al 2,9% delle vittime finisce per pagare i ricatti, l'importo delle singole estorsioni può arrivare a 460 dollari ed è stata osservata una banda di hacker che tentava di infettare 495mila pc nel corso di soli 18 giorni.

Il "movimento" cybercriminale, da inizio anno a questa parte e nel corso degli ultimi tre mesi in particolare, si è dato parecchio da fare causando danni di vasta portata su scala globale. La stessa Symantec ha confermato infatti come, in ottobre, sia rimasto sostanzialmente stabile l'incidenza del pishing (una mail su 286,9 è stata identificata come fraudolenta) e quello del classico malware (una mail infetta su 229,4) e come, invece, sia aumentato in modo considerevole il numero di siti Web bloccati ogni giorno (salito del 19,7% rispetto a settembre, a quota 933). Detto che, sempre secondo l'Intelligence Report della società americana, lo spam è per contro sceso di oltre 10 punti al 64,8%, va rilevato come sia emersa il mese scorso una nuova truffa legata ai social network, che sfrutta Instagram per raccogliere dati personali degli utenti e convincerli a sottoscrivere (utlizzando come esca commenti spam, follower falsi, proposte di lavoro fasulle e "like" relativi alle foto degli utenti) servizi premium a pagamento.

Picco di violazioni per i database
Preoccupante anche il Report sulle minacce del terzo trimestre elaborato da McAfee, secondo cui il malware "zoo" ha raggiunto complessivamente i 100 milioni di esemplari unici e quello di natura mobile sia praticamente raddoppiato rispetto al trimestre precedente. Con la piattaforma Android a confermarsi l'obiettivo più sensibile. Assai negativo, inoltre, il dato che registra il picco assoluto nelle violazioni dei database (già superata a fine ottobre il numero dell'intero 2011, con circa 100 nuove vulnerabilità divulgate o rimediate in silenzio dagli sviluppatori) e quelli che vedono in costante ascesa la popolarità delle minacce che interessano i computer Mac di Apple, i malware ad esecuzione automatica e le "new entry" in campo ransomware.

Più in generale, gli esperti di McAfee hanno evidenziato come sia sia notevolmente allargato il fronte delle frodi finanziarie online, con attacchi ormai diffusi in tutto il mondo. Emblematica, in tal senso, l'operazione High Roller, identificata di recente anche in Europa, Stati Uniti e Colombia e basata su un sistema di trasferimento automatico utilizzato per attaccare diverse istituzioni finanziarie europee e un'importante multinazionale statunitense. Rilevante, infine, la percentuale di indirizzi Web sospetti (Url contententi malware) rilevati negli ultimi mesi: il 64% di questi sono stati localizzati principalmente in Nord America.

Cellulari Symbian sotto attacco
Una fotografia delle minacce nel periodo luglio-settembre l'hanno quindi scattata anche i report di F-Secure e Kaspersky. Nel suo Mobile Threat Report, la sussidiaria di Intel ha confermato come la piattaforma operativa di Google sia quella più esposta agli attacchi (oltre 51mila casi di malware, un numero 10 volte superiore rispetto a quello del secondo trimestre) e come siano ben 21 le nuove famiglie e le varianti di applicazioni maligne rilevate per Symbian, il sistema che equipaggia milioni di telefonini Nokia venduti soprattutto nei Paesi emergenti. Curioso notare come sebbene i dispositivi Symbian costituiscano oggi solo il 4,4% del mercato globale dei cellulari, le minacce rivolte a questa piattaforma rappresentino circa il 30% dei malware mobili (e abbiano in maggior parte origine in Cina).

Dagli analisti di Kaspersky Lab, infine, è arrivata conferma che il volume di spam nel traffico email è diminuito di 2,8 punti percentuali, attestandosi ad una media del 71,5%. É per contro aumentata in modo significativo la condivisione di mailing nocive, dal 3 al 3,9%, e la presenza di mail spazzatura (molto gettonato il ricorso a simulazioni di notifiche ufficiali di servizi promozionali come Groupon) con allegati nocivi, pubblicità di prodotti vietati e tecniche fraudolente. Quanto alla distribuzione geografica del fenomeno, il terzo trimestre 2012 ha registrato un notevole incremento dell'attività negli Stati Uniti, ora responsabile del 27% del flusso globale, e in Europa Occidentale (salita al 6,9%). L'Asia si conferma la macroarea da dove proviene la metà di tutti gli invii di spam a livello mondiale.

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