| 29/07/2013
Approvato lo schema di regolamento dell'Autorità sul diritto d'autore in
Rete: legalità, enforcement, comitato tecnico. Due mesi di consultazione
pubblica.
Il Garante per le comunicazioni ha approvato oggi lo Schema di Regolamento
per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, il
testo che riassume almeno due anni di lavoro e ascolto e che si prefigge
l’obiettivo di contemperare la tutela del diritto d’autore con alcuni diritti
fondamentali, quali la libertà di manifestazione del pensiero e di informazione,
il diritto di accesso ad internet, il diritto alla privacy. Il regolamento è già
online e sarà sottoposto alle osservazioni degli interessati per i prossimi due
mesi.
Angelo Cardani ha dunque in mano lo strumento che dovrebbe permettere al suo
ente di chiudere i siti colpevoli di violare il copyright. Argomento
delicatissimo che da anni, ormai, si sostanzia in due visioni: chi preme, come
l’AgCom, per una sveltezza burocratica e una soluzione extragiudiziale, e chi
pensa che questo atto sia avvallabile soltanto di un tribunale. È la posizione,
ad esempio, di Fulvio Sarzana, che ha collezionato qualche vittoria emblematica
in tal senso, ma soprattutto contrasta da sempre questo modello forte che invece
piace, com’è ovvio, ai detentori dei diritti.
Cosa prevede il regolamento
Lo schema di regolamento dell’AgCom poggia su tre pilastri: educazione alla
legalità, promozione dell’offerta legale, enforcement. Ai primi due obiettivi
penserà un Comitato incaricato di sviluppare forme di autoregolamentazione per
la diffusione di contenuti digitali legali, di monitorare l’applicazione del
regolamento e di formulare all’Agcom proposte di aggiornamento in relazione ai
cambiamenti tecnologici e di mercato. Ovviamente il terzo è quello destinato a
far discutere, anche se c’è una nota positiva: la tutela del diritto d’autore si
concentra sulle violazioni esercitate con finalità di lucro, ed è prioritaria la
lotta contro la pirateria “massiva”, escludendo dal proprio perimetro
d’intervento gli utenti finali (downloaders) e il cosiddetto peer-to-peer.
Solo pirateria massiva, ma la rimozione è sempre quella
Se da un lato questa perimetrazione della lotta antipirateria esclude,
almeno teoricamente, i pesci piccoli e gli utenti incauti o involontari, resta
sul tavolo la questione di metodo: AgCom mantiene la procedura su segnalazione,
la stessa che ha prodotto una petizione perché se ne occupasse il Parlamento:
In linea con la connotazione del diritto d’autore come diritto soggettivo
disponibile, è previsto che il procedimento dinanzi all’Autorità possa essere
avviato solo su istanza del soggetto legittimato, non d’ufficio, e dopo aver
rivolto, senza esito positivo, una richiesta di rimozione al gestore della
pagina internet. (…) Le misure proposte in consultazione sono quelle previste
dal decreto legislativo n. 70/2003 – rimozione selettiva o disabilitazione
dell’accesso ai contenuti illeciti – e saranno improntate a gradualità e
proporzionalità, tenendo conto della gravità della violazione e della
localizzazione del server.
La consultazione pubblica
Lo schema di regolamento è tuttavia passibile di osservazioni. Il
provvedimento, infatti, non solo verrà notificato all’Unione Europea, ma l’AgCom
ha aperto ufficialmente da oggi anche una consultazione: gli stakeholders, i
soggetti istituzionali, le associazioni degli utenti e consumatori potranno
inviare le loro osservazioni, sia per posta che per email. A dirla tutta, il
sistema non è particolarmente innovativo e partecipativo – per non parlare del
fatto che metà dei 60 giorni sono in pieno agosto – ma tant’è: basterà inviare
degli emendamenti agli articoli «con sintetica motivazione» all’indirizzo di
posta elettronica certificata agcom@cert.agcom.it e in copia anche a dic@agcom.it.
In alternativa, una raccomandata con avviso di ricevimento, corriere o
raccomandata a mano all’indirizzo Autorità per le garanzie nelle comunicazioni,
Direzione servizi media, Ufficio diritti digitali, via Isonzo 21/b, 00198 Roma.
Confindustria esulta
Come da copione, il primo comunicato positivo su questo regolamento proviene
da Confindustria, uno degli agenti più proattivi affinché si arrivasse a questo
testo. La notizia dello schema di regolamento è stata così commentata dal
presidente di Confindustria Cultura Italia (CCI) Marco Polillo:
Nelle prossime ore studieremo il testo e forniremo puntuali valutazioni nella
fase di consultazione pubblica. Mi sembra tuttavia che lo schema contenga tutti
i presupposti per operare una seria, efficace e non invasiva azione di contrasto
alla pirateria online che consentirebbe l’inizio di una nuova era nello sviluppo
dell’offerta legale di contenuti digitali.
A cura di: Marco Viviani
Fonte: http://www.webnews.it/