a cura di Valter Quercioli, Presidente, Federmanager | 16/06/2025
Caratteristica del tempo è indubbiamente la sua capacità trasformativa. E tale tratto distintivo si rinviene non solo nei processi fisici, ma è riscontrabile certamente anche sul terreno di quotidiana applicazione della managerialità: il lavoro.
Un concetto che cercheremo di esplorare insieme in questo editoriale, scritto in vista della prossima edizione del Business Leaders Summit, la grande manifestazione organizzata da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano, prevista il prossimo 19 e 20 giugno 2025 presso l'Allianz MiCo di Milano e dedicata ai migliori C-level dell'impresa contemporanea. Un momento di incontro e confronto tra HR Director, CFO, CPO, CMO, CRO e CIO, che cercherà di comprendere strategie e best practice per rimanere al passo con i tempi e dare valore al singolo istante, al fine di interpretare un decision making sempre più rapido, efficace ed efficiente.
UN INCONTRO DI INTELLIGENZE UMANE E ARTIFICIALI
Il tempo, questo nostro tempo scandito dagli avanzamenti tecnologici, ridisegna infatti modelli organizzativi e processi produttivi. E lo fa, in una sinergia costante tra elemento umano e tecnologico. Perché nel mondo del lavoro stanno progressivamente entrando nuove generazioni, quindi nuove intelligenze umane, e al contempo sistemi sempre più sviluppati di intelligenza artificiale. Tali intelligenze sono quindi chiamate oggi a cooperare per ridisegnare il lavoro, i suoi ritmi, i suoi spazi e la sua essenza costituiva, anche in termini di sicurezza e implementazione concreta.
IL RUOLO DEI MANAGER
Nel nuovo paradigma in evoluzione, i manager, che con orgoglio la nostra Federazione rappresenta, hanno il dovere di guidare questo tempo del cambiamento, in un dialogo intergenerazionale proficuo e mirato a valorizzare i talenti e le competenze, anche in una visione strategica che sappia premiare il merito. E i C-level in particolare, a cui il Business Leaders Summit è dedicato, sono proprio quei ‘decisori del quotidiano’ capaci di far compiere un salto di qualità effettivo alle proprie organizzazioni, a patto di saper anticipare i nuovi trend industriali, su mercati che corrono a ritmi incessanti. Dettare i tempi, per i manager, vuol dire quindi essere in grado di contribuire, da protagonisti, alla costruzione del futuro. Quell’avvenire a cui guardare con fiducia e che le nuove generazioni esigono più sostenibile e inclusivo.