di Matteo Castelnuovo | 15/01/2025
La ricerca e l'inserimento di nuovi talenti in ambito tech rappresenta, oggi, una priorità per molte aziende. Tuttavia, la continua evoluzione delle tecnologie e la successiva necessità di competenze sempre più specializzate, possono rendere complessa la reperibilità delle risorse di settore.
Un tema spinoso, in un momento di sviluppo frenetico e rincorsa delle migliori soluzioni di automazione, che risulta essere ai primi posti tanto delle agende dei direttori del personale quanto di quelle dei Chief Information Officer e che abbiamo voluto approfondire meglio in questo articolo, attraverso l’analisi e il commento di una recente ricerca realizzata da Randstad Digital. Una fotografia dell’attuale situazione di questo mercato, in Italia e a livello globale, che vi proponiamo di seguito anche in vista della prossima edizione del Business Leaders Summit, prevista il 19 e 20 giugno 2025 all’Allianz MiCo di Milano.
“I talenti del settore digital sono spesso i più contesi tra le aziende, sia in Italia che nel resto del mondo, a causa di una domanda di competenze specializzate che supera costantemente l’offerta – dichiara Marco Ceresa, Group CEO di Randstad -. Attraverso un approccio orientato al talento, Randstad Digital si pone l’obiettivo da un lato di creare valore e accelerare il ‘digital journey’ delle imprese, dall’altro di guidare i talenti verso le opportunità del mondo ICT, in un percorso di crescita professionale, realizzando così un efficace link tra le migliori risorse specializzate e le esigenze delle aziende di settore”.
I 10 PROFILI DIGITAL PER IL 2025
Dall’analisi, dunque, emergono sostanzialmente 10 profili chiave che le aziende ricercheranno nei prossimi mesi per creare innovazione nel proprio business e promuovere così una crescita strutturata sulla base di digitalizzazione, semplificazione e automazione.
Al primo posto di questo speciale elenco troviamo lo sviluppatore di Software. Un professionista in grado di progettare, sviluppare e testare applicazioni software o sistemi operativi, lavorando a stretto contatto con team di progetto per soddisfare i requisiti richiesti dai committenti. Ha competenze in linguaggi di programmazione come Java, Python o C#, strumenti di versioning come Git e metodologie Agile. Un esperto informatico, insomma, ma non solo, anche un IT in grado di rapportarsi con le altri funzioni in modo da poterne intercettare esigenze e migliorarne il lavoro.
Al secondo posto, poi, troviamo il system engineer. Una figura di alto profilo che si occupa della progettazione, implementazione e manutenzione di infrastrutture IT, garantendo prestazioni, sicurezza e scalabilità. È esperto in sistemi operativi (Windows, Linux), gestione di reti, virtualizzazione e configurazione hardware. Spesso lavora anche su automazione e gestione di ambienti complessi come cluster o data center. Il suo ruolo, da tecnico puro, oggi si sta evolvendo in un elemento essenziale di strategia e pianificazione all’interno dei team IT. Con il valore crescente che stanno assumendo le infrastrutture di rete all’interno dei contesti aziendali allargati e con la necessità di costante protezione di un perimetro cibernetico sempre più evoluto e ampliato dalle nuove modalità di smart e remote working, gli ingegneri di sistema diventando oltremodo preziosi nell’impostare una buona strategia di connettività e di digital continuity che risultano fondamentali per poter guardare al futuro.
Sul terzo gradino del podio, quindi, compare l’ERP Analyst. Un professionista capace di analizzare le esigenze aziendali per implementare, personalizzare e ottimizzare sistemi ERP (Enterprise Resource Planning). Conosce piattaforme come SAP, Oracle o Microsoft Dynamics ed è esperto in processi aziendali come contabilità, supply chain e HR. Possiede capacità analitiche e di comunicazione per interfacciarsi con stakeholder tecnici e non. La sua dimensione prende forza dall’analisi dei dati reali più che digitali, per quanto poi l’output sia orientato al miglioramento di piattaforme e meccanismi informatici di pianificazione e controllo. Anticipare rischi e risolvere criticità negli snodi principali dei processi amministrativi aziendali è il suo mantra e, in un contesto moderno nel quale la semplificazione, l’automazione e la riduzione di processi, tempi e costi la fanno da padrona, sapersi muovere in questo dedalo di necessità risulta cruciale.
In quarta posizione, poi, arriva l’IT Help Desk. Una figura spesso molto sottovalutata che, invece, in uno scenario di grande evoluzione di strumenti e tool digitali, fornisce un supporto tecnico fondamentale agli utenti per risolvere problemi hardware e software, configurare dispositivi e mantenere la continuità operativa. Un professionista abile nel problem solving che ha familiarità con strumenti di ticketing e conosce sistemi operativi, applicazioni aziendali e reti di base, e che abbia anche importanti capacità relazionali, essenziali per poter rappresentare il primo punto di contatto per quelle criticità IT che ancora mettono in difficoltà i professionisti moderni.
Al centro di questa particolare classifica, ecco poi il Cloud Specialist. Un esperto nella progettazione, implementazione e gestione delle infrastrutture cloud che risultano essere uno dei principali trend IT di questo 2025, garantendo sicurezza, scalabilità e ottimizzazione dei costi. Grazie alle competenze su piattaforme cloud come AWS, Azure o Google Cloud, containerizzazione (Docker, Kubernetes) e strumenti DevOps, questa figura è in grado, quindi, di monitorare le performance per assicurare continuità e ridondanza dei sistemi al fine di garantire un’esperienza utente ottimale anche in mobilità e da remoto. Aspetti, questi, sempre più importanti nell’era dello smart working.
Al sesto posto, poi, si trova il data engineer. Un professionista in grado di occuparsi della progettazione e manutenzione di pipeline per l’elaborazione e l’integrazione dei dati, assicurando qualità e disponibilità per analisi e modelli predittivi. Nell’era dell’intelligenza artificiale, infatti, risulta chiaro come l’ingegneria del dato sia una branca strategica del reparto IT e dotarsi di un esperto in big data, ETL, database relazionali (SQL) e non relazionali (NoSQL) e strumenti come Hadoop o Spark è quanto mai importante oggigiorno. Inoltre, l’ingegnere dei dati è una figura che collabora strettamente con Data Scientist e analisti alla fine di consentire a tutti gli utenti aziendali, ma soprattutto a manager ed executives di avere sempre la possibilità di prendere decisioni rapide, efficaci ed efficienti.
Una volta progettata l’ingegneria del dato, che è il cuore pulsante di tutto il sistema di raccolta e gestione delle fonti d’informazione, l’attenzione della lista dei professionisti più ricercati si sposta, in fine, su quattro figure che, ormai da qualche anno, sono nella top 10 dei professionisti più richiesti dalle imprese ovvero: il machine learning Engineer, l’AI developer, l’embedded software developer e il data scientist. Dall’ideazione, sviluppo e ottimizzazione di modelli di machine learning, lavorando con librerie come TensorFlow e PyTorch, per rendere il tutto scalabile e integrandolo in sistemi aziendali, alla creazione di applicazioni basate su intelligenza artificiale, come chatbot, sistemi di riconoscimento visivo o predittivo, usando strumenti avanzati come OpenCV, spaCy e framework AI per sviluppare soluzioni innovative, e dalla realizzazione di software ottimizzati per sistemi embedded utilizzati nell' IoT, automazione industriale, elettronica di consumo e centraline elettroniche, all’analisi e interpretazione di grandi volumi di dati per identificare tendenze, modelli e soluzioni strategiche, questi esperti saranno sempre più importanti per le aziende di oggi e di domani, al fine di poter rendere sempre più automatizzate le operation, snellire i processi, semplificare le decisioni e presentare insight utili a supporto dell’intero ecosistema aziendale.