SCELTE DI FINE ANNO: PERCHÉ E COME SCEGLIERE LA BANCA GIUSTA PER LA CRESCITA AZIENDALE

di Matteo Castelnuovo | 12/12/2024

Con il 2025 ormai alle porte, molte aziende stanno pianificando il futuro e ridefinendo le proprie strategie. In questo scenario, la scelta della banca giusta diventa un passo fondamentale per garantire risorse adeguate e un supporto strategico a lungo termine. Una decisione importante che per un CFO può diventare l'ago della bilancia tra il successo e la sostenibilità del proprio business. Come è possibile, però, scegliere la banca giusta? Un quesito, questo, a cui abbiamo cercato di rispondere nel seguente articolo anche attraverso l'opinione di Valerio Vimercati, esperto di finanza e founder di Ratinglab, che ci ha spiegato come la fine dell’anno sia il momento ideale per le aziende di rivalutare i propri rapporti bancari e pianificare il futuro con maggiore consapevolezza. In questo contesto, la scelta della banca giusta non si limita all’offerta di credito, ma si traduce in una collaborazione strategica. 

 

COME SCEGLIERE IL PARTNER FINANZIARIO GIUSTO

In un mercato sempre più dinamico e competitivo, infatti, la banca non è solo un fornitore di credito, ma un partner strategico. “Scegliere la banca giusta significa non solo guardare ai numeri, ma individuare un alleato che capisca davvero le dinamiche del tuo settore e possa offrire soluzioni su misura per far crescere il tuo business, -  sottolinea Vimercati -. Per esempio, è fondamentale capire come la banca valuti il rischio e la sostenibilità finanziaria dell’azienda. Le metodologie adottate combinano analisi quantitative e qualitative, tra cui bilanci, dati della Centrale Rischi di Banca d’Italia e algoritmi specifici. Questi strumenti non solo misurano la solidità finanziaria e la gestione delle passività, ma considerano anche il comportamento dell’azienda sia verso la banca stessa (andamentale interno) sia verso il sistema bancario (andamentale esterno), offrendo così una visione completa della sua affidabilità".

 

Una decisione motivata da vari aspetti, dunque, che, secondo l'esperto, per raggiungere il suo scopo, può basare il proprio orientamento su sei pillar strategici:

  1. Dimensioni: le grandi banche garantiscono risorse ampie, ma quelle medie e piccole spesso offrono maggiore flessibilità e attenzione personalizzata. 
  2. Esperienza nel settore: una banca con competenze specifiche nel mercato dell’azienda può anticipare le sfide e proporre strategie mirate.
  3. Valutazione del rischio: comprendere il sistema con cui la banca misura il rischio è essenziale per ottenere condizioni vantaggiose.
  4. Diversificazione: collaborare con più istituti bancari riduce i rischi operativi e aumenta la possibilità di ottenere offerte competitive.
  5. Storicità del rapporto: un referente che conosce a fondo l’azienda può rappresentarne al meglio le esigenze all’interno della banca. Tuttavia, i frequenti avvicendamenti tra i gestori bancari possono complicare questa dinamica. Per gestire al meglio tali cambiamenti, è essenziale incontrare rapidamente il nuovo referente, fornendogli una visione chiara e dettagliata della realtà aziendale, delle sue strategie e delle sfide future. 
  6. Approccio consulenziale: una relazione collaborativa e trasparente può offrire numerosi vantaggi come, ad esempio, l'accesso a consulenze specifiche, l'individuazione di opportunità di finanziamento agevolato e una maggiore flessibilità nelle condizioni contrattuali.

 

Tutti spunti molto importanti su cui riflettere prima di scegliere e che sicuramente propongono anche una questione di fiducia tra l'azienda e l'istituto creditizio che, al netto dell'adozione di algoritmi di nuova generazione e di investimenti in digitalizzazione, può essere consolidata solo grazie alla capacità relazionale e professionale tra il manager e il consulente. Un elemento essenziale che rimette al centro la persona, la sua competenza analitica e soprattutto la sua intelligenza analitica ed emotiva.