| 29/07/2013
Tempo di vacanze e viaggi all’estero: smartphone sempre in mano e Google
Maps a indicarti la strada. Ma se non hai connessione dati, il Wi-Fi latita O la
batteria sta morendo? Ecco l’invenzione, in stile origami, di una designer
inglese. In un gioco di pieghe
Potrebbe anche non andarti di tirare fuori lo smartphone ogni due minuti. E se
poi si è scaricata la batteria oppure non hai attivato un’opzione decente per
non spendere tutto lo stipendio col roaming dati all’estero? Se, infine, quel
vantaggio esiziale delle mappe digitali sulle vecchissime cartine – lo zoom –
fosse in qualche modo ridimensionato con un sistemino stile origami di facile
consultazione, prenderesti in considerazione l’ipotesi di infilare nella tasca
dei jeans della buona, vecchia carta? A te, al conto del tuo telefono e
all’autonomia della batteria la scelta.
Sappi che un’alternativa sufficientemente stilosa per differenziarti dal
disorganizzato turista 1.0 c’è. Si chiama Map2 ed è una serie di raffinatissime
cartine urbane firmata dalla product designer britannica Anne Stauche. Per dirla
in altre parole, la mappa di carta che zoomma.
Come funziona? Facile. Anzitutto, una mappa basilare della città in cui ti trovi
– per il momento la Stauche ha sfornato Londra e Berlino, ma l’idea è quella di
dare vita a una collana il più completa possibile cercando finanziatori in giro
e iniziando da New York – è stampata sul retro della piccola cartina. È di
massima, indica zone e aeroporti. Aprendola la prima volta esce fuori una mappa
molto più dettagliata comprendente le linee del trasporto pubblico, dagli
autobus alla metropolitana. Il bello di un’idea semplicissima eppure risolutiva
arriva però al passaggio successivo: ogni città è divisa in quattro quadranti.
Per vedere lo specifico di strade e attrazioni in una di queste parti basta
aprire, tipo pop up cartaceo, quella desiderata. Lasciando ovviamente ripiegate
le altre tre sezioni. Evitato l’effetto lenzuolo, reso di solito assai comico da
folate di vento improvvise e carenza di spazi in cui appoggiarsi, scatta il
sorprendente zoom cartaceo.
Se infine stai dedicando una mezza giornata a una di quelle zone, e quindi pensi
che dovrai tornare a consultare la mappa più volte nelle ore seguenti, basta
ripiegare il quadrante su cui hai zommato per lasciarlo in evidenza. Anche qui,
schivando il puntuale smarrimento delle piegature del foglio: impossibile
ritrovare quelle giuste, due volte su tre la tua cartina old style è destinata a
ridursi in un informe ammasso appallottolato e bucato. Sembra troppo facile e in
effetti lo è. La designer inglese ha lanciato una campagna di crowdfunding su
Kickstarter per finanziare la produzione di una serie di cartine Map2 dedicata
alle più importanti città del mondo, da decidere tramite un sondaggio online. Di
soldi ne ha raccolti non pochi, oltre 10mila dollari, ma meno di quanto si era
riproposta, forse fissando un obiettivo troppo alto (20mila dollari). D’altronde
è un progetto lungo che punta già oltre e che sta mettendo in piedi consensi
anno dopo anno: è nato addirittura nel 2000, quando la disponibilità delle mappe
su smartphone non era così diffusa e la Stauche si era ritrovata a dover
sfornare un sistema per trasferire su carta l’esperienza di una mappa digitale
disegnata per l’Expo 2000 di Hannover, in Germania.
Produrre queste eleganti cartine in grandi quantità è un processo piuttosto
complesso, ha spiegato la Stauche a Wired UK. Il design richiede estrema
precisione e inoltre ogni cartina dev’essere piegata a mano. Senza dimenticare
che la stessa necessità d’infilare ogni città in una struttura fissa fatta di
quattro quadranti è una sfida nella sfida: “Le zone importanti delle città non
sono sempre affiancate l’una all’altra: fare in modo che Manhattan funzioni in
una struttura come quella è piuttosto diverso che infilarci Londra. Disegnare
una mappa zoommabile di Tokyo, infine, è una storia ancora diversa”. Insomma, un
modo un po’ retrò – se andrai a Londra o Berlino – per recuperare il fascino
dell’incontro casuale, del piccolo smarrimento momentaneo, ma illuminante, a cui
le mappe di carta ti conducevano qualche anno fa, del tutto dimenticato dalla
sicurissima navigazione dalla partenza A all’arrivo B. Evitando però l’orribile
cartina puzzolente dell’ufficio turistico locale.
a cura di Simone Cosimi
Fonte: http://www.wired.it/