a cura di QBE Italia | 15/05/2024
Inondazioni, cicloni tropicali, tempeste invernali e tempeste convettive: sono questi oggi i principali rischi per il settore assicurativo in termini economici. Ad essi sono infatti correlate le quote maggiori delle perdite derivanti dai disastri naturali a livello globale, una cifra stimata intorno ai 200 miliardi di dollari l’anno.
Un tema, questo, che è sempre più prioritario nelle agende dei chief risk officer, che ogni giorno devono fronteggiar, prevedere e gestire nuovi rischi su scala globale, e che abbiamo voluto approfondire in questo articolo realizzato da QBE Italia, anche in vista della prossima edizione del Global Risk Forum, l'evento dedicato al mondo del Risk Management che si terrà l'11 e il 12 giugno 2024 presso gli spazi dell'Allianz MiCo a Milano, nel corso dell'edizione primaverile del Business Leaders Summit - la grande manifestazione organizzata da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano, e dedicata ai migliori C-level dell'impresa contemporanea.
Per quanto riguarda l’Italia, la sequenza degli eventi del luglio 2023 non ha precedenti: gli assicuratori locali hanno dovuto far fronte a risarcimenti complessivamente stimati in 3,7 miliardi di euro, ammontare che rappresenta la perdita annuale legata a condizioni meteorologiche più ingente della storia del Paese. Tutto ciò sta spingendo gli assicuratori e i riassicuratori ad aumentare i premi e ad abbandonare le aree ad alto rischio, una tendenza che, se da una parte mette al riparo da grosse perdite, dall’altra porta a una maggiore volatilità sui portafogli di rischio.
Tra le raccomandazioni rivolte agli assicuratori dall’Associazione di Ginevra c’è quella di fornire prodotti di investimento dedicati alla promozione dello sviluppo sostenibile. Si tratta di un concetto che QBE, compagnia assicurativa e riassicurativa globale quotata alla borsa australiana, ha messo al centro della propria strategia. Nello specifico, la compagnia ha avviato sette anni fa l’iniziativa Premiums4Good, attraverso la quale investe una parte dei premi dei clienti (fino al 100%) in investimenti a impatto con l'intenzione di creare risultati sociali e/o ambientali positivi insieme a interessanti rendimenti finanziari adeguati al rischio. Il tutto senza alcun costo aggiuntivo per i clienti. Le aree di intervento spaziano dalle energie rinnovabili alle infrastrutture sostenibili, dai servizi sociali ai programmi di sostegno alle persone e alle comunità vulnerabili. A fine 2022 erano 108 i titoli in cui QBE ha investito nell’ambito di Premiums4Good, contro gli 85 di giugno 2021, per un valore complessivo di 1,6 miliardi di dollari e con l’obiettivo di raggiungere i 2 miliardi entro il 2025. Per maggiori informazioni: qbeitalia.com