| 17/07/2013
Rispetto al mese precedente, a maggio si registra un contenuto aumento per
l'export (+0,6%) e una diminuzione per l'import (-0,9%). Nell'ultimo trimestre
si rileva una flessione congiunturale tanto per l'export (-0,5%) quanto, in
misura maggiore, per l'import (-3,1%).
L'incremento congiunturale delle esportazioni a maggio 2013 è la sintesi di un
aumento significativo delle vendite verso i Paesi extra Ue (+3,2%) e di una
diminuzione verso i paesi Ue (-1,8%). Sono in crescita i prodotti energetici
(+15,0%) e i beni strumentali (+3,6%).
La diminuzione congiunturale dell'import è più accentuata per gli acquisti dai
paesi extra Ue (-1,6%) rispetto ai mercati Ue (-0,5%). Solo i beni strumentali
sono in crescita (+2,2%).
Rispetto allo stesso mese del 2012, si registra una rilevante diminuzione
dell'import (-10,3%), più accentuata per gli acquisti dai paesi extra Ue
(-15,8%). La riduzione dell'export (-1,5%) è la sintesi di un aumento delle
vendite verso i paesi extra Ue (+0,7%) e di una flessione verso i paesi Ue
(-3,4%).
A maggio 2013 il consistente avanzo commerciale (+3,9 miliardi) supera di tre
miliardi il surplus conseguito nel 2012. È il risultato di un surplus sia con i
paesi extra Ue (+3,0 miliardi) sia con quelli Ue (+0,9 miliardi). Al netto
dell'energia, la bilancia risulta in attivo per 7,8 miliardi.
A maggio la diminuzione tendenziale dell'export è particolarmente accentuata
verso Svizzera (-15,8%), Austria (-7,9%) e Stati Uniti (-5,6%). Rilevante è la
diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-18,7%), di metalli
di base e prodotti in metallo (-15,6%) e di autoveicoli (-7,0%).
Sono in forte diminuzione le importazioni da Paesi OPEC (-40,5%), Cina (-16,9%)
e Paesi MERCOSUR (-16,2%). In forte contrazione gli acquisti di mezzi di
trasporto (autoveicoli esclusi) (-46,0%), prodotti dell'estrazione di minerali
da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-40,4%) e petrolio greggio (-32,9%).
Il calo delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine
e impianti, verso Svizzera, Francia e Germania spiega quasi interamente la
flessione tendenziale dell'export, voce fondamentale per la nostra economia.
a cura di Claudio C. Gandolfo
Fonte: www.businesscommunity.it