Le value chain stanno vivendo cambiamenti significativi in tutte le loro componenti. Tali modificazioni hanno impatti rilevanti sulle modalità con cui il Finance gestisce i propri modelli e processi. Occorre intraprendere percorsi di innovazione digitale alla luce sia dell’aumentata variabilità e imprevedibilità degli elementi delle catene del valore, sia dell’evoluzione delle tecnologie emergenti disponibili nelle nuove applicazioni a supporto del business.
Nel ciclo procure-to-pay, occorre favorire l’evoluzione del Supply Chain Finance, abilitando processi che sfruttino machine learning e intelligenza artificiale per ottimizzare l’utilizzo della liquidità nella scontistica dinamica coi fornitori, consentendo una riduzione significativa nei costi di acquisto.
Nelle operations (transform-to-deliver) i temi chiave oggi sono la gestione del capitale circolante, derivante dall’aumento degli stock, e il controllo dei costi (logistici e di produzione) in continua crescita, entrambi da ottimizzare con modellazione di scenario e pianificazione integrata tra Finance e Operations.
Infine, nei processi order-to-cash verso i clienti, i cambiamenti dei modelli di business (es. servitization, omnicanalità, bundling) richiedono una modernizzazione sia dei sistemi transazionali amministrativo-contabili (ERP e billing, account reconciliation), sia di performance management (budget complessi, forecast auto-predittivi, gestione della profittabilità).
Cloud, RPA, ML/AI, data sciences, algoritmi predittivi e assistenti digitali sono oggi tecnologie che abilitano l’innovazione dei modelli e dei processi AFC per affrontare e guidare il cambiamento. Una trasformazione radicale, di cui, come Oracle, tra l'altro, parleremo anche nel corso della prossima edizione del CFO Summit (14-15 giugno | Allianz MiCo - Milano Convention Centre), all'interno del Business Leaders Summit, organizzato da Business International - Fiera Milano.
Oggi il CFO di fronte all'incertezza cerca strumenti per prevedere e gestire i rischi. Un approccio diverso dal passato che, come Nextea, abbiamo voluto approfondire meglio anche in vista della prossima edizione del CFO Summit (14-15 giugno | Allianz MiCo - Milano Convention Centre), all'interno del Business Leaders Summit, organizzato da Business International - Fiera Milano.
In Nextea, infatti, abbiamo sviluppato l’approccio Adaptive Resilience Model (ARM) per consentire alle aziende di gestire in modo adattivo e resiliente l’impatto dei rischi e le relative conseguenze economiche. L’ARM permette all’organizzazione di convergere verso una matrice per un'analisi multi-scenario, consentendo alle aziende di cogliere opportunità inaspettate prima dei competitor. I rischi impattanti sono stati identificati in diverse aree, fra esse la Supply Chain emerge come focale.
L'approccio strategico si concentra allora sul supporto dei CFO nel creare Supply Chain resilienti e individuare e monitorare i rischi legati ai diversi dipartimenti, superando le tradizionali logiche di analisi e controllo. L’obiettivo finale è mettere questo modello al servizio delle persone e delle loro attività quotidiane. Tra gli elementi più rilevanti di verifica spiccano i fornitori, i terzisti, le capacità produttive, adeguati livelli di magazzino e i trasporti; tali elementi possono influire negativamente sulla produzione e sulla disponibilità del prodotto finito, causando ritardi e una riduzione delle vendite. Tuttavia, attraverso un Mindset e una strategia adeguata, si può preparare l'organizzazione alle sfide del futuro e trasformare questi elementi di rischio in opportunità tattiche e strategiche di competitività.
Nextea, attraverso il suo approccio ARM costituito da un modello organizzativo e uno strumento di formalizzazione, consente alle imprese di essere reattive rispetto ai rischi, valutandone l'impatto, la probabilità e le conseguenze finanziarie per coinvolgere il team di gestione in un controllo strategico e individuare azioni di mitigazione che possono rappresentare opportunità.
La sostenibilità oggi è un asset fondamentale per la crescita, la resilienza e anche la competitività di un’azienda. Un elemento su cui porre l’attenzione e che sempre di più diventa un fattore rilevante per lo sviluppo futuro del business.
Un concetto, questo, che le imprese stanno comprendendo sempre di più. Basti pensare che negli ultimi 12 mesi il mercato globale dell’ESG Reporting Software ha raggiunto i 0.7 miliardi di dollari, ma che il suo valore è previsto possa arrivare a toccare gli 1.8 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita anno su anno pari al 15.3%.
Dati, questi, che fanno riflettere sul valore di questi sistemi di valutazione e reportistica dell’impegno sostenibile dell’impresa, su cui abbiamo voluto ragionare meglio, come Fitch Ratings, anche in vista della prossima edizione del CFO Summit, prevista il 14 e 15 giugno 2023 presso gli spazi dell’Allianz MiCo – Milano convention Centre, all’interno del Business Leaders Summit – la grande manifestazione dedicatae ai migliori C-Level dell’impresa contemporanea e organizzata da Business International – Fiera Milano.
LO STATO DELL’ARTE DEL MONDO ESG
Ai giorni nostri, infatti, I software ESG sono frequentemente utilizzati per analisi finanziarie, in ambito sostenibilità e investimenti. Oggi, gli investitori si stanno concentrando principalmente su investimenti e trasparenza connesse al mondo ESG e Reportlinker.com ha annunciato recentemente I risultati del suo report "Global ESG Reporting Software Market 2022 - 2028" nel quale si evidenzia come aziende con forti performance ESG offrono maggiori ritorni di investimento, proponendo asset di minore rischio e aumentando quindi la resilienza alla crisi. In questo senso le aziende devono prepararsi a un aumento dei controlli delle loro performance ESG. Per approcciare il percorso verso un abbassamento del rischio e un miglioramento della reputazione del brand, le organizzazioni hanno bisogno di un migliore mix tra tecnologia e strategia e I sistemi di reporting ESG consentono una migliore e più veloce raccolta dei dati utili e una loro organizzazione automatizzata per aiutare le aziende a uniformarsi alle regole imposte dalla disclosure non finanziaria e allinearsi così alle metriche fondamentali per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità che sostanzialmente sono identificati come I risultati delle attività in ambito corporate governance, social responsibility ed environment. Al fine di individuare potenziali fattori di rischio e possibilità di sviluppo, gli investitori, quindi, stanno sempre di più incorporando elementi ESG nelle loro operazioni. I crescenti volumi di dati aziendali, le capacità sempre più estese delle applicazioni disponibili, e un incremento nell’affidabilità delle disclosure non finanziarie delle aziende sono così diventati gli aspetti principali che stanno promuovendo l’espansione del mercato.
I VANTAGGI DEL MONDO ESG
In questo senso, infatti, gli investimenti ESG sono cresciuti enormemente in questi ultimi anni a causa della pressione imposta dalla necessità di aziende, istituzioni e un’ampia varietà di stakeholder di risolvere problematiche cruciali, come l’inclusione, il degrado ambientale, il cambiamento climatico, e la diseguaglianza sociale. Anche perchè implementare un programma ESG aumenta la brand awareness e incoraggia la fedeltà verso il brand. I clienti al giorno d’oggi, infatti, sono più consapevoli riguardo alla propria spesa etica e sono più interessati a ciò che l’azienda sta facendo nei confronti della sostenibilità. In questo periodo, spesso le piccole e medie imprese si sono trovate a perdere numerosi clienti e partner che volevano fare business con aziende impegnate realmente su questi aspetti, mentre loro non riuscivano a risolvere i propri dubbi sulla sostenibilità. Questo tipo di aziende, invece, potrebbero aggiungere valore grazie all’implementazione di strumenti ESG. In passato, questo richiedeva più risorse ed era più sfidante gestire e consolidare dati ESG, ma oggi questo è possible grazie a tutti gli strumenti che il mercato propone.
IL CASO RATING ESG DI SUSTAINABLE FITCH
Strumenti come ad esempio i Rating ESG di Sustainable Fitch, che sono tra i primi prodotti a fornire una valutazione quantitativa e qualitativa dell'impatto di un'entità o di una transazione su questioni ambientali, sociali e di governance, assegnando Rating ESG a singole entità, Green, Social and Sustainable (GSS), Sustainability-Linked bond e anche a strumenti non labelled. Sustainable Fitch è stato incluso nell'elenco ICMA (International Capital Market Association), l’organizzazione di autoregolamentazione e associazione di categoria dei partecipanti al mercato dei capitali, una credenziale internazionale, in quanto le linee guida e i principi ICMA sono uno standard riconosciuto sul mercato globale. Grazie a un'analisi trasparente e granulare, i Rating ESG certificano quindi le credenziali di sostenibilità di un'entità o di una transazione ai principali stakeholder attraverso una scala di comparabilità assoluta. L’analisi è condotta da esperti che applicano una metodologia solida e trasparente, sviluppata sfruttando l'ampia esperienza in fatto di rating del credito di Fitch. Un processo che, peraltro sfrutta anche le Second-Party Opinion (SPO). Un meccanismo che fornisce un'opinione circa il fatto che il framework relativo a uno strumento di debito si allinei con i principi di mercato generalmente accettati, verificando e valutando l'allineamento del framework dello strumento di debito con determinati principi, ivi compreso l'utilizzo dei proventi, offrendo anche una mappatura degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite applicabili e una valutazione dell'allineamento ai principi e alle linee guida pertinenti.
La gestione ottimale dei flussi di cassa è un punto cruciale per far crescere un’azienda in modo sano e sostenibile, ma spesso il cash flow viene ancora controllato con strumenti obsoleti e a scadenza irregolare.
Un fenomeno questo che può risultare un elemento di criticità nella gestione sostenibile del business e su cui - anche in vista della prossima edizione del CFO Summit (14-15 giugno | Allianz MiCo - Milano Convention Centre), all'interno del Business Leaders Summit, organizzato da Business International - Fiera Milano - abbiamo voluto concentrarci, proponendo tre consigli utili per gestirlo, invece, in maniera semplice ed efficiente.
Come dice il proverbio “prevenire è meglio che curare”. Ecco perché una gestione dei flussi di cassa richiede uno sguardo orientato al futuro. Realizzare un piano di cassa a un anno ti permetterà di prevedere il cash flow per anticipare le esigenze dei mesi a venire e non farti trovare in carenza di liquidità in caso di imprevisti. Una buona pratica, questa, che soprattutto in un momento di grande incertezza, come quello che stiamo vivendo, può fare la differenza nel raggiungimento di risultati ed obiettivi, ma anche nella capacità di rimanere competitivi e resilienti sui mercati.
Realizzare un piano di cassa è un’ottima idea, ma è necessario tenerlo d’occhio a intervalli regolari. Un cliente che non rispetta le scadenze di pagamento, un aumento improvviso delle spese, e così via possono essere fattori destabilizzanti, in grado di modificare la situazione e, di conseguenza, lo stato del cash flow di un'organizzazione. Per questo motivo, è necessario che i team finance trovino il tempo ogni giorno o, almeno ogni settimana, di aggiornare le analytics relative al monitoraggio effettuato, al fine di continuare costantemente e in tempo reale a dare insight preziosi al management aziendale che, in questo modo, avrà l'opportunità di prendere decisioni più rapide e precise per rispondere alle esigenze dell'impresa.
Gestire il flusso di cassa su carta o su Excel richiede molto tempo e molta “manualità”, che potrebbe portare a commettere errori influendo sull’attendibilità dei dati su cui fare analisi e prendere decisioni. Con l'avvento della trasformazione digitale e l'aumento dei tool disponibili per snellire processi, velocizzare attività e ottimizzare le operations, oggi le imprese possono scegliere un software di tesoreria per automatizzare il monitoraggio dei flussi di cassa e creare previsioni in pochi click. Inoltre, le soluzioni innovative, come sono anche quelle proposte proprio da AGICAP, grazie alla loro flessibilità e duttilità, non richiedono più specifiche skill informatiche di gestione e, soprattutto, consentono una maggiore e più facile accessibilità alle informazioni, ai dati e agli insight, da parte di tutti i professionisti del team finance, rendendo più semplice ed efficiente anche la collaborazione interna.
Secondo uno studio del Politecnico di Milano, la registrazione di una fattura passiva richiede dai 15 ai 30 min con un costo tra 30 e 65 euro. Questo perché l’intero processo prevede la gestione di un numero elevato di documenti tra Fatture, DDT, OdA di diverse culture e lingue, ricevute da più canali, in formati differenti con unità di misura e valute diverse. In un mondo sempre più globalizzato e nel quale l’internazionalizzazione delle organizzazioni diventa un elemento fondamentale tanto di competitività, quanto di resilienza, risulta facilmente comprensibile quanto la complessità di un processo di questo tipo possa raggiungere livelli difficilmente gestibili in tempi brevi, efficaci ed efficienti da parte dei team finance.
Un elemento da non sottovalutare, questo, soprattutto in un periodo di grande incertezza e criticità come quello che stiamo vivendo, su cui, come Maxtrino, abbiamo voluto ragionare più approfonditamente anche in vista della prossima edizione del CFO Summit (14-15 giugno | Allianz MiCo - Milano Convention Centre), all'interno del Business Leaders Summit, organizzato da Business International - Fiera Milano.
Come detto sopra, la delicata natura di questi documenti e dati finora hanno imposto ai team finance di acquisire ed elaborare in modo manuale, con calma ed estrema precisione queste informazioni così sensibili e fondamentali per la gestione finanziaria del business. In questo senso, infatti, errori di trascrizione e registrazione di numeri, importi, dati e molto altro sono frequenti e spesso difficili da correggere o ricostruire a posteriori per risolvere le incongruenze createsi. Per questo, l’utilizzo delle nuove tecnologie gioca un ruolo fondamentale nella semplificazione e ottimizzazione, oltre che automazione dei processi nella gestione della tesoreria. Soluzioni innovative come quelle promosse da Maxtrino, quindi, diventano strumenti abilitatori di una nuova era del finance aziendale. Sotto questo punto di vista, infatti, per un’azienda avere a disposizione una soluzione integrata con i propri sistemi informativi, che apporti innovazione nell’area AFC, migliorandone efficienza e accuratezza attraverso interventi di automazione della gestione documentale e dei processi, impatta in maniera significativamente positiva poi su tutto lo sviluppo del business a 360 gradi, rendendo il finance uno dei motori della crescita e della sostenibilità dell’impresa.
In sintesi: un approccio integrato al ciclo passivo con uno strumento tecnologico avanzato che agevoli la transizione digitale di tutte le operation necessarie per rendere i documenti uniformi e quindi accessibili in modo semplice e veloce da parte di chiunque in azienda consente di snellire qualunque tipo di processo e flusso gestionale e amministrativo. Se, infatti, l’intera catena procedurale viene completata in meno di un minuto (come recita lo slogan della nostra nuova soluzione: “7 secondi per una registrazione!”), dalla ricezione della fattura alla contabilizzazione ed espletamento delle verifiche previste, risulta chiaro come tutto possa essere enormemente razionalizzato con una minima supervisione da parte dell’operatore che a quel punto avrà la possibilità, invece, di concentrare la sua attenzione e i suoi sforzi su attività a maggior valore aggiunto. Basti pensare alla grande quantità di tempo che ogni giorno un professionista del team finance potrebbe dover utilizzare per attività come: il controllo di condizioni e termini di pagamento e IBAN, il 3WayMatch – controllo incrociato con OdA e DDT –, le verifiche documentali su contratti o OdA in pdf, i cicli autorizzativi, le verifiche su esistenza e plafond delle dichiarazioni di intento e su oneri accessori quali Conai, le spese di trasporto e molto altro. Tutte attività che, grazie a un sistema digitale e integrato, potranno essere gestite con semplicità attraverso, per esempio, l’impiego di intelligenza artificiale e machine learning che garantiscono un’automazione completa in oltre il 90% dei casi. Una vera rivoluzione che, sempre di più, deve essere presa in considerazione dalle organizzazioni per poter fronteggiare qualunque tipologia di situazione all’interno di un contesto di grande incertezza come quello che stiamo vivendo. Un framework nel quale la complessità e la mole di dati imporranno costantemente, d’ora in avanti, di essere rapidi e reattivi nella gestione della finanza aziendale per poter rispondere al meglio alle esigenze dei mercati e dei clienti, ma anche dei fornitori e di quel network più allargato di stakeholder che pone grande attenzione sul valore e l’importanza per i brand di abbracciare la transizione digitale in atto per coglierne i benefici e i vantaggi.
In un contesto globale nel quale la crisi economica e geopolitica rendono complesso gestire i flussi di cassa, e la finanza d’impresa in senso più generale, risulta chiaro come sia fondamentale per le imprese, che vogliano rimanere competitive e resilienti, dotarsi di strumenti avanzati e tecnologici che supportino una raccolta, gestione e analisi dei dati in costante sviluppo ed evoluzione.
Così – anche in vista della prossima edizione del CFO Summit (14-15 giugno | Allianz MiCo - Milano Convention Centre), all'interno del Business Leaders Summit, organizzato da Business International - Fiera Milano – partendo anche dalle potenzialità di Cloud Finance, software house innovativa che dedica attenzione al monitoraggio e alla previsione del cash flow e delle performance finanziarie, abbiamo voluto analizzare quali potrebbero essere i passi fondamentali per automatizzare e semplificare al meglio la gestione della tesoreria aziendale.
Sicuramente, una delle prime attività da tenere in considerazione, soprattutto in questo momento così frenetico di transizione digitale, sarà riconciliare automaticamente tutte le banche e carte con collegamento diretto degli estratti conto tramite open Banking. Un processo sempre più d’interesse tanto per le organizzazioni in evoluzione, quanto per tutte quelle realtà, anche piccole, che vogliono rimanere al passo con i tempi. L’attività di conversione e matching tra documenti cartacei transazionali e la loro versione digitale, infatti, finora ha impegnato in maniera significativa i team finance di qualunque tipo di azienda in qualunque settore, ma che grazie alla tecnologia questo carico di lavoro potrà essere sensibilmente ridotto, liberando spazio per altre mansioni ad alto valore aggiunto. Una volta consolidata questa practice, indubbiamente, il secondo step sarà quello di monitorare in maniera costante e continuativa il flusso dei dati inerenti alla liquidità e al cash flow attuale e prospettico, in tempo reale. Questa analisi, che oggi grazie a tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale può essere snellita e velocizzata, non offre solo vantaggi di semplificazione dei processi, ma anche utili strumenti per poter anticipare i rischi, cogliere nuove opportunità e soprattutto reagire in tempi rapidi all’insorgenza di fenomeni inaspettati, fornendo la possibilità di prendere decisioni migliori, più efficaci ed efficienti. E’ chiaro che questo punto di osservazione, però, può avere senso e valere, soprattutto nelle grandi organizzazioni, se è accompagnato dall’automatizzazione della gestione dell’intera tesoreria aziendale, attraverso la connessione di tutti i conti correnti, i sistemi di pagamento, di fatturazione e ERP, al fine di poter avere uno sguardo a 360 gradi su tutto il framework in cui si sta operando. Questo consentirà una migliore e più ampia visione strategica gestionale e la possibilità di fornire insight più precisi a qualsiasi dipartimento e ovviamente anche al board per consentire un decision making ottimale in qualunque tipo di situazione. Avvenimenti che chiaramente possono insorgere in qualsiasi momento, soprattutto in un periodo di grande incertezza e complessità come quello che stiamo vivendo e che rendono necessario, pertanto, poter produrre un’analisi dell’utilizzo dei fidi bancari e dello sconto/factoring con alert automatici. Queste operazioni, spesso sottovalutate, in realtà sono la base perfetta per impostare una strategia di pianificazione che consente a tutta l’impresa di anticipare le avversità e di essere più competitiva e reattiva rispetto alle richieste del mercato. Un’attenzione particolare a questi temi, infatti, non offre solo una migliore organizzazione delle attività, ma consente anche un miglior controllo dei processi dell’azienda in senso generale e anche una migliore visione delle performance dei vari dipartimenti e del business più in generale, rendendo possibile capire in tempo reale anche i margini per nuovi investimenti orientati allo sviluppo delle attività. Un processo che porta così le aziende a perfezionare e compiere il passo successivo nel definire le previsioni future, attraverso un budget previsionale delle entrate e uscite, visualizzando gli scostamenti con il consuntivo. Un salto importante nelle mansioni dei team finance che, in questo modo, assistono sempre di più il management nelle scelte strategiche, simulando scenari e verificando in tempo reale il possibile impatto sulla cassa. Un’operazione possibile grazie all’adozione di nuovi tool tecnologici che aiutano in modo significativo, oggi, a semplificare lo storytelling di dati e previsioni per renderli completamente e immediatamente accessibili a tutti, anche ai non addetti ai lavori, promuovendo così anche una nuova cultura della finanza d’impresa, sempre più in grado di proporre nuovi modelli e visioni d’insieme a supporto del business, riuscendo al contempo a raggiungere l’ultimo livello di questo percorso, che risulta essere però anche il più importante: risparmiare tempo e risorse, eliminando le operazioni manuali e a basso valore aggiunto e rendendo sempre più sostenibile e valoriale il lavoro dei talenti presenti all’interno dei propri gruppi di lavoro.