Cresce nelle aziende italiane la consapevolezza della centralità della tesoreria quale leva fondamentale per la definizione di strategie finanziarie e di business per far fronte ai cambiamenti che attualmente caratterizzano il mercato.
Se da un lato una maggiore apertura, connessione e dematerializzazione del lavoro sono fondamentali per rispondere alle sfide di un ambiente in rapida evoluzione, dall’altro apre a un numero crescente di problematiche: la risposta oggi è il cloud e in particolare il Software as a Service (SaaS).
Un tema questo che, come Piteco, abbiamo voluto trattare meglio in questo articolo, anche in vista della nostra partecipazione alla prossima edizione del Re-Inventing Finance 2023, l’evento dedicato al mondo dei direttori finanziari d’impresa che si svolgerà il 27 e 28 novembre 2023 presso lo SPAZIO FIELD di Roma all’interno del Business Leaders Summit, organizzato da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano.
Il mercato richiede soluzioni sempre più flessibili e convenienti e per Piteco le parole d’ordine sono adattabilità, flessibilità, accessibilità e software tailor made. A differenza degli altri operatori che identificano il SaaS con la standardizzazione, le soluzioni Piteco possono diventare un abito su misura, rappresentando un unicum sul mercato e un pilastro del nostro posizionamento. La strategicità del connubio tra convenienza del SaaS e personalizzazione è testimoniata dal trend di fruizione: nel 2021 il 55% di new name è stato in SaaS, nel 2022 il 94%, e nel primo semestre 2023 ha già raggiunto l’85% dei nuovi clienti.
La gestione completamente in house dell’intero ciclo di vita del software, dal design alla programmazione, alla manutenzione, ci permette di portare sul mercato un’offerta completa che, anche grazie ai servizi di customer care e assistenza anch’essi personalizzabili in base alle esigenze specifiche dei clienti, mette al centro la qualità al posto della quantità, e la prossimità, intesa non come mera fornitura di soluzioni, ma vera e propria partnership.
Ogni giorno vediamo come la gestione di un’impresa in contesti sempre più sfidanti e mutevoli sia estremamente complessa. Mettere i team finance e i CEO nella posizione di avviare e governare processi decisionali significa creare un ambiente in continuo aggiornamento in cui affrontare e gestire al meglio le sfide per raggiungere obiettivi di business e di crescita. E ciò è possibile solo guardando costantemente al mercato per coglierne i nuovi trend, dall’intelligenza artificiale, alla digitalizzazione dell’intero processo di gestione dei pagamenti, fino all’integrazione con funzionalità Open Banking e l’offerta di servizi treasury via App.
Nel mondo del business contemporaneo, la digitalizzazione è diventata una parola d'ordine: le aziende di tutti i settori si sono rese conto dei vantaggi che può apportare la scelta di una tecnologia digitale a migliorare le operazioni aziendali, aumentare la produttività e guidare la crescita del business.
Un tema questo che, come CCH Tagetik, abbiamo voluto trattare meglio in questo articolo, anche in vista della nostra partecipazione alla prossima edizione del Re-Inventing Finance 2023, l’evento dedicato al mondo dei direttori finanziari d’impresa che si svolgerà il 27 e 28 novembre 2023 presso lo SPAZIO FIELD di Roma all’interno del Business Leaders Summit, organizzato da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano.
L’Office of Finance non fa eccezione e la componente digitale è oggi una priorità fondamentale per molte organizzazioni. Di conseguenza, il ruolo del Chief Financial Officer si è evoluto per diventare sempre più focalizzato sul digital finance.
Ma cosa si intende per digital business e digitalizzazione?
Per digital business si intende l'uso della tecnologia digitale per trasformare il modo in cui le aziende operano e riescono a creare valore nel tempo al proprio business. Ciò include: utilizzare l’analisi dei dati e dell’intelligenza artificiale, semplificare i processi tramite l’automazione digitale e aumentare l'efficienza e migliorare l'esperienza dei clienti.
La digitalizzazione, invece, si riferisce al processo di adozione della tecnologia digitale per implementare il business. Ciò include l'integrazione di strumenti e tecnologie digitali nei processi, nella cultura e nelle operazioni aziendali esistenti, nonché lo sviluppo di nuovi modelli di business digitali.
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La sfera finanziaria, cuore pulsante delle organizzazioni, si trova oggi in un'epoca di trasformazione senza precedenti. L'evoluzione digitale non è più una scelta, ma una necessità. Tuttavia, la sola digitalizzazione non è la panacea per l'ottimizzazione e le sfide che si presentano richiedono un approccio più profondo e integrato. La vera sfida risiede nella semplificazione delle operazioni aziendali. L'obiettivo non è solo digitalizzare, ma rendere agili e accessibili i processi finanziari, eliminando inutili complessità e permettendo un flusso efficiente delle informazioni.
Un tema questo che, come ServiceNow, abbiamo voluto trattare meglio in questo articolo, anche in vista della nostra partecipazione alla prossima edizione del Re-Inventing Finance 2023, l’evento dedicato al mondo dei direttori finanziari d’impresa che si svolgerà il 27 e 28 novembre 2023 presso lo SPAZIO FIELD di Roma all’interno del Business Leaders Summit, organizzato da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano.
La riduzione dei tempi del go-to-market è diventata cruciale. L'accesso immediato e accurato alle informazioni finanziarie è il nuovo standard. La digitalizzazione non solo accelera il processo decisionale, ma permette alle organizzazioni di rimanere competitive in un panorama in continua evoluzione. L'accesso a dati finanziari in tempo reale, analisi predittive e strumenti di reportistica avanzati sono fondamentali per orientare le scelte strategiche. La finanza 4.0 è un partner strategico per i manager e fornisce loro le informazioni necessarie per guidare l'azienda in modo efficace.
Tuttavia, è cruciale sottolineare che digitalizzare non significa necessariamente ottimizzare. La semplice adozione di tecnologie non garantisce automaticamente l'efficienza. È necessario un approccio olistico che integri processi, persone e tecnologia per massimizzare il potenziale della digitalizzazione. Ottimizzare significa identificare i punti critici, eliminare i processi ridondanti e sfruttare appieno il potenziale offerto dalla tecnologia.
Nel contesto del mercato globale, l'abilità di effettuare transazioni verso l'estero è diventata non solo un vantaggio, ma una necessità per le aziende italiane desiderose di espandersi e competere a livello internazionale. Questo concetto è particolarmente rilevante nell'attuale situazione economica italiana, dove le imprese cercano di superare le sfide e capitalizzare sulle opportunità offerte dai mercati internazionali.
Nel panorama del B2B italiano, le aziende devono prestare particolare attenzione a diversi fattori nel Forex. La stabilità dell'euro nei confronti delle principali valute internazionali è essenziale, influenzando direttamente la redditività delle imprese italiane coinvolte nel commercio estero. Allo stesso modo, la trasparenza nei costi delle transazioni è critica, specialmente in un momento in cui le aziende cercano di ottimizzare i loro budget e massimizzare i profitti.
Il Forex, oltre ad essere uno strumento finanziario, riveste un ruolo chiave nella gestione della supply chain e nella garanzia della continuità aziendale. Grazie a transazioni estere agevolate e tempi di pagamento affidabili, le imprese italiane possono stabilire relazioni più solide con i fornitori internazionali, riducendo i tempi di consegna e migliorando l'efficienza dei processi produttivi. Questa efficienza è fondamentale per sostenere la crescita economica del paese e creare un ambiente favorevole agli investimenti.
In questo contesto, è essenziale che le aziende italiane siano consapevoli delle dinamiche del mercato internazionale e adottino strategie finanziarie solide per gestire le loro transazioni transfrontaliere in modo efficiente e conveniente. L'esperienza acquisita nel mercato globale può diventare un vantaggio competitivo, permettendo alle imprese italiane di posizionarsi in modo favorevole e prosperare nell'ambiente competitivo delle transazioni internazionali.
Al Re-Inventing Finance 2023 (27-28 Novembre | SPAZIO FIELD, Roma) – l’evento dedicato al mondo dei direttori finanziari d’impresa che si svolgerà all’interno del Business Leaders Summit, organizzato da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano –, le aziende italiane possono trovare ispirazione e consulenza per navigare nel panorama finanziario internazionale in continua evoluzione. Partecipando alla manifestazione, come StoneX Payments, infatti, affronteremo i temi sul futuro della gestione del rischio, della governance ESG e dei pagamenti transfrontalieri all'interno delle istituzioni finanziarie non bancarie.
Confermare Milano come capitale dell’innovazione a livello europeo, accendere i riflettori sul resto del Paese, portare l’ecosistema fintech italiano - ormai maturo – nella prossima fase evolutiva e rafforzare l’interesse e gli investimenti da parte di player internazionali. Questi gli obiettivi della quarta edizione del Milan Fintech Summit - evento internazionale dedicato all’innovazione dei servizi bancari e finanziari, organizzato e promosso da Fintech District e Business International, la knowledge unit di Fiera Milano - in arrivo il 10 e 11 ottobre 2023 all’Allianz Mico di Milano.
TOMORROWLAND IS HERE è il claim scelto quest’anno per evocare lo stato dell’arte del Fintech: non più, come descritto fino a pochi anni fa, il futuro dei servizi finanziari, bensì il presente, parte integrante della loro trasformazione. A testimoniarlo il numero sempre crescente di aziende fintech e techfin a livello globale, il successo e la maturità di molte di queste (solo l’Italia vanta 2 unicorni) e le sempre più frequenti partnership con realtà di tutte le industry.
Milano continua ad avere un ruolo centrale nell’evoluzione del settore, grazie alla sua capacità di attrarre innovazione. Basti pensare che, solo negli ultimi due anni, grazie al Soft Landing Program, l’iniziativa ideata per agevolare l’ingresso di realtà straniere nel mercato italiano attraverso Milano&Partners, è stato raccolto l'interesse di oltre 190 aziende di diversi paesi, tra cui anche USA (da cui provengono il 18% di queste) e Canada (8%).
L’Embedded finance (o finanza integrata) si è certamente affermato come punto di riferimento per la nascita di nuovi modelli di business: il mercato europeo ha raggiunto a fine 2022 i 42 miliardi di euro1 e si stima che a livello globale arriverà entro il 2027 a 183 miliardi di dollari. A raccontare come stia rivoluzionando anche settori molto lontani da quello finanziario, in due sessioni separate, saliranno sul palco realtà come Spotify e Booking.com. Altra tematica protagonista sarà l'Intelligenza Artificiale, la cui centralità e attualità è indiscussa - basti pensare, per esempio, che il 44% delle 280 aziende presenti nella community del Fintech District (diventata ormai un vero e proprio punto di riferimento per il settore nel nostro Paese) la utilizza per il proprio business. Il secondo giorno a questo tema sarà dedicata una sessione in cui techfin italiane dal respiro internazionale come Clearbox.AI, iGenius e Wealthype si confronteranno con un incumbent come Oracle con un focus particolare sulla AI generativa. Non accenna a diminuire l'interesse sulle Crypto: da CBDC a cryptoasset, passando per la presentazione del nuovo report DGI, l’agenda del Summit avrà diversi momenti dedicati a questo argomento. Web3, Metaverso e asset digitali saranno approfonditi da Matthias Kroener, esperto di disruption dei servizi finanziari e keynote speaker del secondo giorno, che illustrerà come il gaming rappresenti un veicolo ideale per favorirne la diffusione.
Spazio sarà dato anche al FinCrime, denominazione che raccoglie le soluzioni in campo RegTech come KyC (Know your Customer) e AML (antiriciclaggio). Tra i protagonisti su questi temi: Jonathan Levin, co-Founder di Chainalysis e Reem El Seed, co-Founder di Cleverchain. Prevista anche una sessione sulla digital identity. In un'agenda in cui i titoli delle sessioni sono ispirati a opere letterarie, non potranno mancare i riferimenti alla cultura e all'educazione. La manifestazione avrà come keynote speaker di apertura Leda Glyptis, che ispirandosi al capolavoro Animal Farm, racconterà cosa secondo lei non ha funzionato in questi ultimi 15 anni di digitalizzazione. In apertura del secondo giorno, una sessione sarà dedicata agli studenti universitari, a cui saranno presentate le diverse opportunità che il fintech porta con sè, sia come facilitatore della vita di tutti i giorni sia come nuova opportunità lavorativa.
Il Milan Fintech Summit quest'anno oltrepassa i tradizionali confini della manifestazione e invade tutta la città con un serie di appuntamenti extra: il “Fuori Summit” avrà inizio ben prima e non si limiterà ai due giorni dell’evento. Mentre l'appuntamento con la Conference&Expo che dà il via alla due giorni di dibattito è previsto dalle 9 del 10 ottobre, la sera prima si svolgerà il party di benvenuto riservato a partner e speaker. Sempre il 9, Milan Fintech Summit sarà anche a Palazzo Mezzanotte allo Starting Finance Investment Meeting con la sessione “La forma dell'investimento - Fintech e Techfin a supporto delle scelte patrimoniali” e alla Brussels House - spazio polifunzionale per connettere il mondo della cultura bruxellese con l’Italia – con un incontro organizzato in collaborazione con Hub Brussels per raccontare le differenze tra gli ecosistemi fintech dei due Paesi e trovare strade di crescita comuni.
Grazie al VIP Program organizzato da Milano&Partners e Milan Fintech Summit, Milano accoglierà i rappresentanti di alcune aziende fintech internazionali, leader a livello globale che, oltre a partecipare all’evento, avranno modo di toccare con mano il tessuto innovativo della città. La presenza di queste aziende, in particolare di alcuni unicorni, è prevista sia sul palco sia in una rubrica di videointerviste create ad hoc dal titolo Unicorn Tales. Trasmesse in diretta LinkedIn, le videointerviste vedranno protagonisti i rappresentanti di Bitpanda, Bunq, Chainalysis, Lunar, N26, Qonto, Raisin, Revolut, Satispay, Scalable Capital, Solaris, Trade Republic. La prima pre-evento il 2 ottobre a Ignacio Zunzunegui, Head of Growth Southern Europe di Revolut, raccontato il percorso evolutivo di un’azienda in grado di trasformare la sua offerta dall’essere una travel card al diventare una digital bank globale.
Da gennaio 2024 inizierà, poi, un roadshow nel resto d’Italia per promuovere non solo l’eccellenza meneghina, ma valorizzare anche le innovative capacità e potenzialità dell’intero territorio peninsulare.
Partner della manifestazione a oggi sono FTS Group, Mastercard, Sella, Visa, Fabrick, Oracle, Banca CF+, Swag, Treezor, ATS, Geniodiligence, Inversis, Spendesk, Affirmdata, Boerse Stuttgart Digital, Complyradar, Confinvest, Knobs, Mia Fintech, Lexia, OCS Group, Sparkasse, Thales, Banqup, BKN301, Chainalysis, Checksig, Coverflex, Creative Bulls, DGI, Earnext, EasyTrend, Finanza.Tech, Fourthline, Keyless, Gambit, GrowishPay, Lokky, Maind Capital, MindoverMoney, modefinance, Modulos, Profit Farm, Qi4M, Trustfull, Veridas, Wallife, Wealthype.aiYounited.
“Seppur esistano diversi studi che postulano l’esistenza di una correlazione tra investimenti in innovazione e sostenibilità e over-performance economico-finanziaria del business, è ancora in corso il dibattito riguardo al rapporto causa-effetto. Vale a dire: è l’effort sulla sostenibilità a generare il valore economico oppure il contrario?”. E’ questa la domanda fondamentale da cui Patrizia Savi, Chief Financial & Risk Officer di SEA, parte per spiegare come oggi sia realmente possibile puntare a questi due obiettivi cruciali per la crescita e lo sviluppo dell’impresa, solo se, però, si imposti una strategia concreta, oggettiva e misurabile. Un punto di vista che abbiamo avuto l'opportunità di approfondire a latere della presentazione della ricerca "Managing the Uncertainty: la sfida dei CFO tra performance, innovazione e sostenibilità", realizzata da Business International - Fiera Milano, in collaborazione con Board, in occasione della scorsa edizione del CFO Summit, tenutosi nel corso del Business Leaders Summit, svoltosi all'Allianz MiCo di Milano, il 14 e 15 giugno 2023. “Certamente – prosegue la manager –, l’attenzione posta dalle aziende all’innovazione e alla sostenibilità non solo è condivisibile, ma rappresenta anche un percorso obbligato, non solo per esigenze reputazionali, bensì anche per la necessità di adeguarsi alle linee guida Europee che, soprattutto per esempio in settori come quello in cui opera SEA, sono diventate molto stringenti. Per via delle progressive regolazioni, infatti, lo spazio per una declinazione della sostenibilità da parte delle aziende sarà sempre più ridotto e sposterà l’asse della riflessione nelle organizzazioni dalla pura strategia a una maggiore capacità di pianificare e gestire i tempi e le modalità della compliance normativa”. Un elemento di controllo, questo, sempre più importante per ogni realtà a qualsiasi livello. “Sotto questo punto di vista, infatti – prosegue Savi –, sarà importante anche il ruolo della finanza, con la “pressione” delle istituzioni finanziarie e dei fondi di investimento, ormai, sempre più selettivi nell’indirizzare le risorse verso aziende che dichiarano, pubblicano e rendicontano obiettivi ESG”.
Un fenomeno, questo, che sta influenzando, ormai costantemente, i mercati moderni e che risulta essere uno dei principali driver nello sviluppo di una nuova cultura della sostenibilità unita a un nuovo modello del fare impresa a livello globale. “Anche perché – spiega la manager –, queste spinte a effettuare scelte sostenibili, oltre che profittevoli, sono da stimolo per le aziende e impongono loro un approccio inedito alla valutazione degli investimenti e delle azioni manageriali. Tuttavia, per evitare che gli obiettivi di sostenibilità restino solo dei buoni propositi, è necessario che i target dei piani di sostenibilità siano oggettivi e misurabili; questa è condizione necessaria anche per orientare tutto il management nella stessa direzione, inserendo obiettivi di natura ESG nei piani di incentivazione manageriale, alla stregua di quanto avviene con i risultati economico-finanziari”. Solo così, secondo la manager, si otterranno risultati soddisfacenti a cui tutti cercheranno di contribuire senza riserve.
Un aiuto collaborativo che, ovviamente, dovrà coinvolgere ogni livello dell’organizzazione, ma che indubbiamente dovrà partire dai vertici, imponendo in questo modo anche proprio una trasformazione del ruolo del direttore finanziario. “Concordo con l’affermazione che il ruolo del CFO stia assumendo un’importanza sempre maggiore nel supportare il Board nel prendere decisioni consapevoli, pur in una fase di grande incertezza – commenta Savi –. Per raggiungere questo obiettivo, però, è fondamentale che chi ricopre questa posizione ampli il proprio campo di responsabilità con una visione a 360 gradi sul business, includendo, oltre agli ambiti tradizionali di AFC, la pianificazione strategica (non solo quella economica e finanziaria), il risk management e il piano di sostenibilità”. In un contesto mutevole come quello in corso, soggetto a shock esterni solo marginalmente governabili, risulta chiaro, infatti, come la pianificazione economica e finanziaria diventi maggiormente rilevante. “Questa affermazione – conferma la manager – sembrerebbe controintuitiva, considerando il numero di budget e piani che le nostre aziende hanno sviluppato nel periodo covid, ma ritengo personalmente che la fluidità del contesto attuale non mini l’importanza della pianificazione, bensì modifichi le caratteristiche di questo processo. La pianificazione di breve periodo non deve, infatti, individuare un punto “fisso” di atterraggio, ma dovrebbe essere flessibile e adattiva per seguire dinamicamente l’evoluzione del contesto esterno e i risultati progressivi del business”. Un concetto che, per lo stesso motivo, porta a pensare che la pianificazione di medio periodo debba, invece, evolversi verso una pianificazione “per scenari”. “Molto utile, da questo punto di vista – aggiunge Savi –, l’integrazione della pianificazione pluriennale con l’attività di Enterprise Risk Management, che consente di elaborare possibili scenari e individuare tempestivamente piani di mitigazione, orientando le scelte del management alla minimizzazione dei rischi. Se, come detto, le variabili esogene non sono controllabili, è dovere dell’azienda quello di prevenire i loro effetti sul business, mettendo in atto per tempo misure adeguate. Si pensi, ad esempio, al fenomeno dello shortage di personale e all’incremento dei costi energetici”.
In questo senso, ovviamente, il 2022 è stato un anno complesso per i mercati finanziari, caratterizzato dall’impatto combinato dell’inflazione elevata e dei continui rialzi dei tassi di interesse: due variabili che hanno determinato un cambio del contesto di riferimento in cui le aziende hanno operato negli ultimi anni, nei quali i tassi di interesse e tassi di inflazione erano stati ridotti. “Pur in una fase di allentamento delle tensioni registrate nel 2022, come per esempio l’andamento delle commodities energetiche e le disruption sulle catene di fornitura – sottolinea la manager –, il 2023 si presenta come un anno tutt’altro che privo di sfide. L’acuirsi delle turbolenze finanziarie del settore bancario che già hanno contraddistinto i primi mesi dell’anno potrebbe portare ad un credit crunch e al rallentamento delle economie dei paesi avanzati, ormai in atto anche in Italia. Accanto a questo, sia l’anno in corso, sia il 2024 saranno ancora caratterizzati dal perdurare di tassi di interesse elevati, da cui l’esigenza di gestire con prudenza le risorse finanziarie delle società”. Per minimizzare il costo del funding, in uno scenario di elevati tassi di interesse e di potenziale credit crunch, secondo Savi, sarà quindi necessario attuare alcune tattiche utili a ridurre possibili impatti negativi. “In primo luogo – indica la manager –, bisognerà efficientare la gestione della liquidità, anche mediante l’utilizzo di strumenti di gestione del working capital e di supply chain finance, che possano supportare la filiera, in parte composta da imprese di minor dimensione e maggiormente esposte alla dinamica avversa dei mercati finanziari, oltre che con minor accesso al credito. Come secondo spunto, sarà importante ridurre o mitigare le esposizioni alla volatilità dei tassi di interesse. In terza istanza, poi, sarà necessario disporre di adeguate linee di finanziamento per gestire eventuali fabbisogni non previsti. Infine, risulterà essenziale continuare a mantenere un posizionamento del profilo di merito di credito adeguato con il mercato finanziario”. In aggiunta a tutto questo, inoltre, bisognerà tenere in considerazione anche che non sarà meno importante l’effetto dell’incremento dei tassi sulla valutazione degli investimenti, con la ricerca di rendimenti sempre maggiori dagli impieghi di capitale, nonché di strutture di finanziamento sempre più efficienti, tanto dal punto di vista del costo, quanto della flessibilità del funding. “In tale contesto di mercato – evidenzia Savi –, gli strumenti messi a disposizione dalle istituzioni nazionali ed europee rimangono centrali per le aziende, a sostegno dei significativi investimenti che le stesse dovranno mettere a terra nei prossimi anni in innovazione e transizione green, anche richiesti dai propri stakeholders”.
Vere e proprie esigenze di mercato che le aziende non possono più sottovalutare e alle quali non basta più semplicemente dare una risposta rapida, ma che necessitano invece della proposizione di un piano di lungo periodo che dia fiducia all’intera community di riferimento. “In questo senso – conclude la manager –, le priorità nei prossimi anni per i CFO e per il board delle aziende per rendere il business sempre più sostenibile e profittevole, continuando a fronteggiare un periodo di grande incertezza saranno principalmente le seguenti. In primo luogo, si dovrà monitorare con attenzione la volatilità dei mercati finanziari e gli impatti sull'economia reale, programmando e pianificando per scenari, dotandoci di strumenti innovativi di previsione e analisi del rischio. Un contesto nel quale la capacità di modificare le proprie scelte in modo adattivo e la velocità di reazione ai cambiamenti saranno il vero punto di forza per le aziende. In secondo luogo, bisognerà affrontare il problema dello shortage di personale, mettendosi all’opera per rendere l'ambiente di lavoro più attrattivo, anche alla luce delle mutate esigenze dei professionisti. Infine, sarà necessario pianificare attentamente, investire e monitorare investimenti e costi associati alla decarbonizzazione e alla transizione energetica, anche attraverso partnership con soggetti specializzati”.