In questo momento di difficoltà CRIBIS ha voluto focalizzarsi sulla fase di
ripartenza dell’economia. “Il mondo ci aspetta”: questo principio ha
guidato CRIBIS nel progettare e dare vita a un’iniziativa che permettesse alle
PMI italiane di far sapere al mercato che sono tornate in attività.
Le PMI possono trovare nuovi clienti attraverso piattaforme di sales
acceleration come
Margò e allo stesso tempo hanno la necessità di riallacciare e
rafforzare i propri legami d’affari con clienti, fornitori, distributori e
importatori. Per fare questo è fondamentale aggiornare e arricchire le
proprie informazioni nel patrimonio informativo di CRIBIS. Le informazioni di
CRIBIS sono infatti utilizzate ogni giorno da decine di migliaia di aziende in
Italia e nel mondo per valutare con chi e come fare business con le PMI
Italiane.
Attraverso il portale
ItaliaRiparte.com, le PMI possono arricchire i propri dati, rispondere a
un rapido questionario sulla propria attività e aggiungere documenti, foto e
brevi video certificati da CRIBIS per “far vedere” ai propri interlocutori che
l’attività della PMI è ripartita.
L’evento che il tessuto imprenditoriale italiano e mondiale si è trovato ad
affrontare a seguito dell’emergenza COVID-19 è del tutto straordinario, con
caratteristiche differenti dalle crisi affrontate nell’ultimo ventennio.
Così è emersa l’importanza di adottare un modello di stima dell’impatto che ogni
impresa sta affrontando.
In questo senso CRIBIS ha sviluppato “Touch Your Restart”, l’analisi che
permette di misurare l’impatto del lockdown nei singoli portafogli delle
aziende. Tutto questo è stato fatto mettendo in campo le nostre competenze e
informazioni per sviluppare un’indicazione puntuale, che permettesse di
conoscere in modo preciso l’impatto della crisi e la reale capacità dell’azienda
di riprendere la propria attività.
a cura di
CRIBIS
Il periodo emergenziale appena trascorso ha evidenziato come la
trasformazione digitale dei processi di business sia il passaggio essenziale
alla “nuova normalità”. Questo riguarda anche la gestione di acquisti e
supply chain, che se gestiti digitalmente possono assicurare una superiore
resilienza ed agilità in qualunque situazione, anche emergenziale.
Le aziende devono dunque poter contare su piattaforme per la gestione del ciclo
source to pay sicure, robuste, interoperabili, integrate, facili da usare e,
soprattutto, al passo con le potenzialità offerte dall’evoluzione delle nuove
tecnologie quali AI, Robot Process Automation, Vocal Recognizer, Machine
Learning…
Le tendenze del mercato hanno dimostrato che per assicurare tutto ciò i provider
devono avere spalle larghe e grandi capacità di investimento, oltre che
acclarata competenza. Quando si sceglie una piattaforma è senza dubbio corretto
focalizzarsi sugli aspetti funzionali, sugli SLA, sulla compliance rispetto a
normative e policy specifiche di ogni settore o addirittura di ogni singola
azienda. Ma altrettanto importante è chiedersi se il provider è sostenibile,
ovvero in grado di garantire la sua continuità nel tempo.
Chiediamoci, ad esempio, quanto può costare al provider certificare le proprie
soluzioni sul fronte della sicurezza e dell’integrità dei dati nel tempo ? In
rappresentanza di un’azienda con un soluzioni S2P pluricertificate ISO posso
affermare che si tratta di cifre significative… E quanto costano risorse in
grado di seguire ed applicare l’innovazione IT ormai rapidissima?
Il suggerimento è dunque di definire dei KPI di valutazione della sostenibilità
dei provider quando si sceglie una soluzione a cui affidare i propri processi
core. Per esempio considerando la permanenza in termini di tempo sul mercato,
l’investimento annuale in R&D, il possesso di certificazioni di qualità, la
conoscenza dei processi di procurement del settore pubblico, la possibilità di
gestire soluzioni replicabili e la sicurezza dell’infrastruttura, il costo medio
del personale che se molto basso apre molti dubbi sulla esperienza e qualità
delle persone.
In questi 20 anni di procurement digital transformation il numero degli
operatori del mercato si è ridotto costantemente, con una forte tendenza al M&A
concentrandosi via via sui soli provider in grado di sostenere i ritmi
dell’evoluzione tecnologica, puntando alla standardizzazione e
all’interoperabilità delle soluzioni.
Queste peculiarità assicurano infatti quella velocità di integrazione tra
sistemi indispensabili in uno scenario digitale sempre più interconnesso. Il
“piccolo è bello” di Ernst Friedrich Schumacher, e “customizzo come vuoi” è una
prospettiva non praticabile nelle tecnologie. Sembrerebbe che la soglia critica
per reggere “i colpi del mercato” sia un taglio prossimo ai 200 mio € di
fatturato e nel futuro si sposterà ben oltre. Insomma un mercato dal forte
dinamismo e certamente sfidante che i clienti devono saper ben valutare per
delle scelte sostenibili
a cura di
Mario Messuri
General manager
JAGGAER Italia e VP South Europe
L’ecosistema del Supply Chain Finance è in continua evoluzione, e la
digitalizzazione è il driver principale di questo mutamento.
La chiave per ottenere efficienze a livello di processo di Supply Chain Finance,
è il tempo. Ad oggi infatti, le imprese necessitano sempre più di gestioni
snelle e intuitive, collegate ad un percorso di user experience semplice, e di
soluzioni che mirino ad esaltare il ruolo dell’azienda all’interno dell’intera
filiera.
Emerge quanto sia importante esortare e ricercare una sinergia tra il reparto
procurement e finance che, anche se tradizionalmente svolgono ruoli separati, a
stretto contatto possono portare risultati davvero interessanti per la crescita
dell’azienda. La collaborazione tra queste diverse funzioni aziendali è
fondamentale per permettere alle soluzioni di Supply Chain Finance di essere
efficaci e portare nell’immediato i benefici richiesti.
Nexi, con la sua soluzione, cerca di rispondere a queste esigenze e modelli di
business: Corporate Pay è la carta di credito virtuale riservata alle aziende
che hanno l’esigenza di effettuare pagamenti nei confronti dei propri fornitori.
Grazie ad un’esperienza completamente digitale e virtuale, la soluzione Nexi
permette di ottimizzare il capitale circolante attraverso il miglioramento dei
flussi di cassa con il risultato di una riduzione delle spese amministrative e
snellimento delle procedure organizzative.
Questo periodo emergenziale ha evidenziato come la business continuity sia
una condizione irrinunciabile per le aziende, che devono attrezzarsi per
operarla in qualsiasi situazione. Non fa eccezione il procurement, che solo se
gestito in digitale può assicurare al business il supporto necessario per
garantire la continuità operativa. Ma gestire in digitale i processi non basta.
Il procurement ha bisogno di soluzioni digitali interoperabili, capaci di
colloquiare con altri applicativi attraverso un flusso dati sicuro.
Le decisioni di acquisto si basano infatti su un perimetro di informazioni
sempre più ampio. Pensiamo solo alla valutazione di un fornitore: in funzione
della tipologia (sostituibile / strategico, locale, / globale etc) possono
spaziare da informazioni societarie basiche a valutazioni di rischio
multidimensionali, da verifiche legali a informazioni sugli investimenti, solo
per fare degli esempi.
Servono quindi strumenti tecnologici capaci di dare alle aziende una visione
d’insieme della loro rete di fornitori, rendendo fruibili informazioni
“certificate” provenienti da sistemi esterni (ad esempio info-provider o i
sistemi dei fornitori stessi) oltre che dagli ERP aziendali. Il tutto senza
ridigitare nulla e in piena sicurezza.
L’interoperabilità è fondamentale anche nell’interazione con i sistemi della
Pubblica Ammnistrazione, ad esempio con l’ANAC. IL valore dell’interoperabilità,
che definirei la “nuova frontiera” del procurement, sta proprio nel poter
gestire tutte le informazioni utili in maniera integrata in un sistema unitario,
aperto verso l’esterno in maniera sicura. JAGGAER ha investito moltissimo sulla
cyber security, attuata tramite un rigoroso ecosistema di certificazioni. Questo
permette agli utilizzatori delle soluzioni di interagire con fornitori, sistemi
interni, infoprovider, sistemi pa in piena sicurezza.
In un futuro che sarà necessariamente sempre più digitale, aver pensato
anticipatamente a questi aspetti costituisce a nostro avviso un grande valore
aggiunto per i clienti
a cura di
Mario Messuri
General manager JAGGAER Italia e VP South Europe