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BOOM DEL MERCATO ITALIANO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE OGGI VALE OLTRE 500 MILIONI DI EURO

Nonostante il difficile contesto internazionale, per il comparto dell’Intelligenza Artificiale il 2022 è stato un anno da record, caratterizzato dai continui progressi nelle capacità delle macchine e dagli exploit di Dall-E2 e ChatGPT che in poche settimane hanno coinvolto decine di milioni di utenti e mostrato al grande pubblico le potenzialità di questa tecnologia.

 

Una vera e propria rivoluzione in atto, quindi, di cui abbiamo voluto comprendere meglio anche gli impatti sul mercato italiano attraverso l'analisi approfondita dei risultati della nuova edizione dell'Osservatorio Artificial Intelligence realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano. Un report che vi proponiamo di seguito con i nostri commenti, anche in vista della prossima edizione di AIXA - Artificial Intelligence Expo of Applications, l'evento dedicato all'intelligenza artificiale e alle sue applicazioni per il mondo del business, realizzato da Business International - Fiera Milano e previsto il prossimo 15 e 16 novembre 2023 presso l'Allianz MiCo - Milano Convention Centre.

 

IN ITALIA L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE VALE

In Italia, il mercato dell’AI nel 2022 ha raggiunto 5i00 miloni di euro, con una crescita di ben il 32% in un solo anno, di cui il 73% commissionato da imprese italiane (365 milioni di euro) e il 27% rappresentato da export di progetti (135 milioni di euro). A dimostrazione dell’ormai ampia diffusione di questa tecnologia, oggi il 61% delle grandi imprese italiane ha già avviato almeno un progetto di AI, 10 punti percentuali in più rispetto a cinque anni fa. E tra queste, il 42% ne ha più di uno operativo. Tra le PMI, invece, il 15% ha almeno un progetto di AI avviato (nel 2021 era il 6%), quasi sempre uno solo, ma una su tre ha in programma di avviarne di nuovi nei prossimi due anni. Il 93% degli italiani ha già sentito parlare di "intelligenza artificiale", il 55% afferma che l'AI è molto presente nella quotidianità circa 4 su 10 (37%) nella vita lavorativa. Non mancano, però, le perplessità: il 73% nutre dei timori, soprattutto sugli impatti sul mondo del lavoro, anche se solo il 19% della popolazione è fermamente contrario all’ingresso dell’Intelligenza Artificiale nelle attività professionali. Ad ogni modo, la gran parte degli utenti deve ancora sperimentarne le reali potenzialità. L’esperienza quotidiana degli italiani si concentra sugli assistenti virtuali e sui sistemi di Recommendation. In particolare, i chatbot - già utilizzati dall’81% - sono ormai diffusi quasi come gli assistenti vocali (83%). Cresce l’interesse verso le raccomandazioni ricevute da motori di AI per l’e-commerce e un utente su quattro ha realizzato un nuovo acquisto online dopo averli utilizzati. “Per l’Intelligenza Artificiale, anche in Italia, siamo entrati ormai con convinzione nell’era dell’implementazione – commenta Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence -. Per quanto riguarda la crescita del mercato, si tratta del valore più alto da quando l’Osservatorio ha avviato la stima (2018), per di più senza il traino di obblighi o incentivi pubblici e in un periodo di grande incertezza economica e geopolitica. L’intelligenza artificiale sta entrando prepotentemente nel pensiero strategico e nella pratica operativa di imprese pubbliche e private, con impatti sulle prestazioni, la struttura di costo, ma anche il ruolo delle persone”.

 

DA CHATGPT ALL'AI ACT

Il 2022 è stato l’anno in cui nuovi prodotti della ricerca sull’AI hanno fatto il loro ingresso nel mercato, affascinando e sorprendendo anche le persone comuni - evidenzia Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence -. Con ChatGPT che ha raggiunto un milione di utenti dopo solo 2 giorni e DALL-E 2 che generato 2 milioni di immagini al giorno, si è sancita la definitiva affermazione dell’AI Generativa. Di pari passo con l’evoluzione applicativa, è nata l’esigenza delle Istituzioni internazionali di tutelare i cittadini dalle possibili implicazioni negative derivanti dallo sviluppo e dall’utilizzo dei sistemi AI. Sono nate linee guida e regolamenti in tutto il mondo e il Consiglio Europeo ha approvato l’AI Act, un approccio di regolamentazione basato sulla classificazione delle soluzioni in base al livello di rischio che possono causare sui diritti e libertà fondamentali dei cittadini. Un percorso che avrà come risultato finale un apparato regolatorio comune tra tutti gli stati dell’Unione”. Una regolamentazione quanto mai necessaria, vista anche la movimentazione creata dallo stesso chatgpt nello sviluppo di cyber attacchi atti a estrarre dati sensibili dalle conversazioni tra gli utenti e l'intelligenza artificiale o addirittura nell'invio di link malevoli da parte dell'AI ai suoi interlocutori. Situazioni da governare, prevedere e gestire, in termini di sicurezza informatica, che ovviamente pongono al centro dello sviluppo di questa nuova tecnologia anche la questione della cybersecurity che diventa un fattore sempre più rilevante nello sviluppo e implementazione di questo tipo di strumenti innovativi all'interno dei processi di business.

 

IL PUNTO DI VISTA ITALIANO SULL'AI

Il Programma Strategico sullo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in Italia, pubblicato nel 2020 e rivisto nel 2021, ha prodotto 24 raccomandazioni riconducibili a sei obiettivi strategici - evidenzia Nicola Gatti, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence -. Ma la strada verso il raggiungimento dei target è ancora lunga e la fase di attuazione del Programma è la più delicata da affrontare. Alcune linee di attività sono state completate con successo, la più importante è il Partenariato Esteso. Ma molti altri obiettivi sono ancora da raggiungere: l’Osservatorio ha avviato uno specifico monitoraggio del percorso di implementazione tramite un set di indicatori ad hoc, perché il buon lavoro di impostazione concettuale non resti lettera morta o sia messo a terra troppo lentamente”. La quota più significativa del mercato dell’Intelligenza Artificiale italiano (34%) è legata a soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (Intelligent Data Processing), soprattutto per realizzare previsioni in ambiti come la pianificazione aziendale, la gestione degli investimenti e le attività di budgeting. Ma è importante anche l’area di interpretazione del linguaggio, scritto o parlato, la cosiddetta Language AI (28%) a cui afferiscono, nella nostra classificazione, le classi di soluzioni NLP e Chatbot. In quest’area vi sono, ad esempio, le applicazioni di Generative AI come ChatGPT o DALL-E2, che consentono di estrarre ed elaborare automaticamente informazioni anche da documenti come atti giudiziari, contratti o polizze, o per analizzare le comunicazioni interne o esterne (es. mail, social network, web). Al 19% si segnala poi l’area degli algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (Recommendation System). Infine, il 10% del mercato va alle iniziative di Computer Vision, che analizzano il contenuto di un’immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione, e il 9% alle soluzioni con cui l’AI automatizza alcune attività di un progetto e ne governa le varie fasi (Intelligent Robotic Process Automation).

 

LA MATURITA' DELLE AZIENDE ITALIANE

L’Osservatorio ha analizzato la maturità delle grandi organizzazioni nel percorso di adozione dell’AI, arrivando ad individuare cinque diversi profili di maturità. Il 34% delle grandi aziende si trova nell’era dell’implementazione, ossia dispone delle risorse tecnologiche e delle competenze necessarie per sviluppare e portare in produzione le iniziative di AI. Tra questi, il livello più elevato è composto da Avanguardisti (9%), che gestiscono correttamente l’intera catena del valore dei progetti di AI. In seconda battuta, con una maggiore diffusione, gli Apprendisti (25%) che hanno numerosi progetti a regime diffusi nell’organizzazione e iniziano a ragionare sui potenziali rischi etici delle soluzioni di AI. Per compiere un ulteriore passo in avanti, queste aziende dovranno lavorare sulla creazione di meccanismi di coordinamento strutturato tra le competenze interne e sull’incremento di pervasività dell’Intelligenza Artificiale, coinvolgendo tutti gli stakeholder aziendali. Nel restante 66% vi sono situazioni eterogenee, a partire dalle organizzazioni In cammino (33%), ovvero già dotate degli elementi abilitanti, ma anche aziende che non percepiscono il tema dell’Intelligenza Artificiale come rilevante, e non dispongono di un’infrastruttura IT adeguata.

 

LO SPOKE 4 SULL'ADAPTIVE AI 

Tra le attività del Programma Strategico Nazionale, segnaliamo che il primo gennaio è stato avviato il Partenariato Esteso dedicato a “Intelligenza Artificiale: aspetti fondazionali, battezzato Future Artificial Intelligence Research (FAIR). In questo programma, il Politecnico di Milano gioca un ruolo importante in quanto coordinatore dello Spoke 4 dedicato all’Adaptive AI, in cui l’Università Bocconi è membro affiliato. L'Adaptive AI comprende tutte quelle tecniche, tipicamente sviluppate nel machine learning, che permettono ai sistemi autonomi di adattarsi a nuovi compiti e a nuove condizioni di funzionamento sulla base dei dati osservati. Le attività dello Spoke 4 verteranno sulla progettazione di algoritmi di Adaptive AI per sistemi singolo agente, multi-agente e ibridi uomo/macchina (con capacità di interazione multimodale e linguaggio naturale). Già dal 2021 Milano è la maggiore unità italiana dell'organizzazione ELLIS (European Laboratory for Learning and Intelligent Systems) che coordina i principali centri di eccellenza Europei di machine learning. Nei prossimi anni, grazie agli investimenti legati allo Spoke 4, Milano diventerà uno dei principali centri vitali europei per il machine learning del futuro.

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TOOL DI AI COME CHATGPT FUNZIONANO DAVVERO NEL MARKETING?

C’è un grande hype negli ultimi mesi sull’intelligenza artificiale (IA) utilizzata per creare contenuti, in particolare dopo che ChatGpt, un progetto di OpenAI, è stata messa online. Molti sono i marketer che ne parlano, chi la sta già utilizzando per velocizzare le ricerche online prima della scrittura di un testo o addirittura per la redazione dei testi più semplici; altri paventano invece la fine del mestiere di copywriter. L’IA non è solo utilizzata per la scrittura testi, bensì anche per la creazione di grafiche (addirittura sono state create delle opere d’arte sullo stile di famosi pittori).

 

Insomma un'infinita possibilità di produzione contenutistica è all'orizzonte di chi ogni giorno lavora sul web per popolare piattaforme, siti e portali di contenuti, ma quali sono le reali prospettive che bisogna attendersi per i prossimi mesi? Come bisogna interpretare questa crescita di interesse nei confronti di uno strumento sicuramente utile, ma da valutare con attenzione? Per rispondere a questa domanda - anche in vista della prossima edizione di SMXL Milan, l'evento di alta formazione dedicato al mondo del digital marketing, organizzato come ogni anno da Business Internaitonal - Fiera Milano all'interno degli spazi dell'Allianz MiCo - Milano Convention Centre il prossimo 15 e 16 novembre 2023, co-localizzata con AIXA - Artificial Intelligence Expo of Applications e inserita all'interno di una grande manifestazione espositiva dedicata al mondo della Digital Transformation -, abbiamo voluto parlare con Elena Sabattini, founder di B Side, laboratorio di neuromarketing, e AD di Tecnostudi, agenzia di comunicazione, che ci ha spiegato perchè l'AI ha delle indubbie potenzialità, ma certamente non potrà sostituirsi all'essere umano. 

 

Sabattini, cosa accadrà dunque in un prossimo futuro: dobbiamo davvero temere che l’IA si sostituisca al mestiere di content creator?

Allo stato attuale delle cose, io ritengo di no, per alcuni motivi I testi prodotti da ChatGpt hanno uno stile molto semplice, diremmo quasi scolastico. A domande simili risponde in modo analogo, quindi si presuppone che due articoli prodotti dall’IA che parlano del medesimo argomento saranno quasi sovrapponibili tra di loro. È indubbio che lo sviluppo di queste tecnologie è ancora in atto e molti sono i prompt che ne sfruttano i miglioramenti per proporre servizi sempre più evoluti. È fondamentale un aggiornamento continuo su queste tematiche e un monitoraggio delle sue evoluzioni. Inoltre il testo, ammesso che possa essere ben scritto, è davvero efficace da un punto di vista pubblicitario? In pratica, riesce a vendere?”.

 

Come si può misurare l’efficacia del messaggio in questo senso?

"Sono tante le comunicazioni d’azienda belle da vedere ma poco performanti nel coinvolgere il destinatario finale o nel veicolare informazioni chiave come nome del brand o del prodotto. Sotto questo punto di vista, il Neuromarketing può verificare l’efficacia di contenuti iconici e testuali all’interno di spot, pagine adv o siti internet attraverso un’indagine fatta su un campione reale di persone selezionate con una profilazione accurata e specifica per quel progetto. Attraverso specifici strumenti si ottengono evidenze misurabili che permettono di testare la reazione spontanea e non conscia dei consumatori di fronte ad un’immagine, logo, prodotto, e simili".

 

In che modo l’intelligenza artificiale può essere utile in questo processo di raccolta dei dati?

"L’IA è molto utile al neuromarketing laddove utilizzata per i software collegati alle strumentazioni biometriche nel permettere una più efficace raccolta ed elaborazione dati. Laddove invece si propone di prevedere il comportamento umano sulla base di database preesistenti il rischio è davvero imponente: l’attendibilità di un test di neuromarketing è data dall’impostazione di un corretto protocollo di ricerca e dall’applicazione ad un campione correttamente profilato, in modo che sia in linea col target principale dell’azienda e del prodotto testato. Sostituire una previsionalità data dal machine learning e basata su test svolti in passato rischia di appiattire su probabilità statistiche l’imprevedibilità del comportamento umano. In sostanza, intelligenza artificiale per la raccolta ed elaborazione dati sì, ma intelligenza artificiale che si sostituisce totalmente all’essere umano per la produzione di contenuti o l’interpretazione del dato finale, a nostro avviso ancora no".

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"FUTURE-PROOF" IT: QUALI SFIDE ATTENDONO I LEADER DEL SETTORE PER IL 2023?

Innovazione e digital transformation sono, in questo 2023, due dei driver principali del business. La possibilità di ridurre i costi, che si sono alzati a causa dell'inflazione dovuta alla crisi economica, e l'opportunità di strizzare l'occhio anche a una sostenibilità sempre più necessaria, tanto nelle modalità di fare impresa, quanto anche nella riorganizzazione dei suoi modelli e processi, sono i vantaggi di una digitalizzazione sempre più ricercata dalle aziende a livello nazionale e internazionale.

 

Cogliere grandi opportunità, però, a volte propone anche rischi da affrontare e priorità da impostare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Azioni, queste, da non sottovalutare, se si vuole ottenere il successo dalle proprie strategie, e che vanno comprese a fondo e analizzate con precisione per prendere le decisioni giuste. Un approccio fondamentale che abbiamo voluto seguire, approfondendo i risultati di una recente ricerca dI Equinix dal titolo "Global Tech Trends Survey 2022", anche in vista della prossima edizione di AIXA - Artificial Intelligence Expo of Applications - la manifestazione dedicata all'intelligenza artificiale e alle sue applicazioni per l'impresa, organizzata da Business International - Fiera MIlano e prevista negli spazi dell'Allianz MiCo - Milano Convention Centre il prossimo 15 e 16 novembre 2023 all'interno di un grande hub dedicato proprio alla digital transformation in atto nel nostro Paese e realizzato da Fiera Milano insieme ad altri importanti partner. 

 

LA PRIMA PRIORITA' IT A LIVELLO GLOBALE RIMANE LA CYBERSECURITY

La frequenza degli attacchi informatici è aumentata di anno in anno e, secondo l'ultimo report dell'UE sulla cybersecurity, questo andamento non si assesterà nel 2023. Potenziare quindi la sicurezza informatica è una priorità per i responsabili IT, in modo da assicurarsi:

  1. Un livello di sicurezza costante in tutte le sedi aziendali e nelle infrastrutture IT 
  2. Una copertura contro le violazioni dei dati
  3. La possibilità di espandere le operazioni in nuovi mercati, di migrare un maggior numero di funzioni nel cloud e di sfruttare nuove tecnologie senza che l'azienda sia a rischio di attacchi informatici.

"Negli ultimi anni, la frequenza e la complessità degli attacchi informatici è aumentata in modo allarmante. Questi attacchi portano a dannose interruzioni e violazioni dei dati mettendo a rischio anche la reputazione dell’azienda. È naturale che le aziende cerchino in ogni modo di proteggersi da questa crescente minaccia". ha commentato Michael Montoya, Chief Information Security Officer di Equinix.

 

LA COMPLIANCE SUL DATO DIVENTA IMPRESCINDIBILE PER METTERE IL CLIENTE AL CENTRO

Nell'era del cloud computing e dell'IoT, i dati fluiscono costantemente da un utente finale all'altro, rendendo più difficile per le aziende proteggere i dati in maniera sicura e trasparente. Allo stesso tempo, con il GDPR che stabilisce un punto di riferimento per la protezione dei dati in tutto il mondo, il modo in cui le aziende dell'area EMEA garantiscono conformità è di interesse per le autorità di regolamentazione a livello mondiale. Secondo la Global Tech Trends Survey 2022 di Equinix, la conformità alle normative sulla protezione dei dati è addirittura la priorità numero uno per i leader IT in tutta l'area EMEA, mentre a livello globale si posiziona al secondo posto con l'84% dei rispondenti che la posiziona a un solo punto percentuale di distanza dalla cybersecurity (85%). Per questo è prevedibile che il 2023 vedrà forti investimenti sia nell’expertise che in aggiornamenti per garantire conformità, in particolare:

  1. Garantire che vengano selezionati solo dati approvati
  2. Prestare attenzione a dove e come i dati vengono condivisi e archiviati
  3. Utilizzare un'infrastruttura tecnologica istituzionalmente approvata e conforme agli standard di protezione dei dati

"I governi e le associazioni di categoria sono sempre più impegnate a rafforzare le normative sulla protezione dei dati. Nel frattempo, i consumatori sono sempre di più attenti a ciò che accade ai loro dati personali, chiedendo che siano protetti con i più alti standard possibili. Le aziende dell'area EMEA riconoscono che una solida protezione dei dati sia essenziale per salvaguardare gli interessi commerciali e la compagnia nel suo complesso, e stanno investendo di conseguenza". ha sottolineato Peter Waters, Senior Vice President, Legal di Equinix.

 

CUSTOMER (& EMPLOYEE) EXPERIENCE AL CUORE DEL DIGITAL ENGAGEMENT

Migliorare l'esperienza dei clienti e dei dipendenti è la chiave di successo per il prossimo anno. Oggi i consumatori richiedono esperienze proattive, customizzate e costanti, in tempo reale attraverso i canali digitali. I dipendenti invece, vogliono una maggiore flessibilità per poter collaborare con i propri colleghi e lavorare insieme a progetti in qualsiasi parte del mondo. Le aziende di successo stanno adottando nuove tecnologie e migliorando l'infrastruttura che supporta le funzioni digitali per offrire esperienze più semplici, dirette e senza interruzioni rispetto alla concorrenza. Questi trend saranno ancora più evidenti nel 2023.

Secondo la Global Tech Trends Survey 2022 di Equinix, l'82% dei responsabili IT dell'area EMEA ritiene che migliorare l'esperienza dei clienti sia una delle principali priorità per il successo futuro; il 78% invece, considera una priorità migliorare l'esperienza dei dipendenti. Mentre le aziende continuano a rafforzare la propria resilienza, espandendosi in nuove regioni, ciò che rappresenterà un grande passo per migliorare l’esperienza dei clienti e dei dipendenti e garantirà una crescita a lungo termine, è spostare l'infrastruttura digitale più vicino agli utenti. Le aziende stanno sfruttando il lavoro ibrido, insieme a strategie XaaS, edge e di interconnessione per raggiungere questi obiettivi. Tuttavia, mentre il 46% delle aziende dell'area EMEA incoraggia i propri dipendenti a recarsi in ufficio più spesso, quasi la metà dei responsabili delle decisioni in ambito IT considera una sfida mantenere sia la casa che l’ufficio come ambiente di lavoro per i dipendenti”. ha evidenziato Matthew George, Director, Enterprise Transformation, EMEA di Equinix.

 

L'IMPERATIVO MORALE: LA SOSTENIBILITA'

Nei prossimi mesi, in Europa, la rendicontazione delle emissioni diventerà obbligatoria ai sensi dell'SFDR. Per questo le aziende hanno necessità di rendere più sostenibile la propria infrastruttura digitale quanto prima. Le aziende di data center in Europa stanno portando avanti iniziative inerenti al Patto dell'UE per la neutralità climatica dei data center, di cui Equinix è membro fondatore. Questi investimenti continueranno ad aumentare, mentre il settore si affretta per diventare carbon neutrality entro il 2030. In quest'ottica, aziende come Equinix - che già opera con il 95% di energia rinnovabile a livello globale - stanno sperimentando l'apertura di strutture di co-innovazione per testare tecnologie sostenibili per i data center, tra cui le celle a combustibile e il raffreddamento a liquido, che si aggiungono agli sforzi che il settore sta compiendo per ridurre le emissioni. "Con la normativa SFDR che renderà obbligatoria la rendicontazione delle emissioni nel 2023, le aziende cercheranno partner affidabili che possano aiutarle a ridurre al minimo le emissioni Scope 3 derivanti dalla loro infrastruttura IT. Il settore dei data center si sta impegnando per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2030 ed Equinix è in prima linea con l'apertura di una nuova struttura di Co-Innovation nel 2022 per sviluppare tecnologie di data center più sostenibili” ha dichiarato Michael Winterson, Managing Director, Equinix Services, e Chairperson dell'European Data Centre Association

 

L'ITALIA AL BANCO DI PROVA DELLA DIGITAL TRANSFORMATION

Anche l'Italia, secondo il GTTS, si allineerà alle priorità IT globali sottolineate, con un'attenzione particolare alla sicurezza informatica, che occupa il primo posto tra le priorità. Non è un caso, visto che, secondo le stime, nell’anno 2021/22 l'85,3% delle aziende a livello globale ha subito un attacco informatico. Il Paese più colpito in EMEA è la Turchia (93,7%), seguita da Spagna (91,8%), Francia (89,3%) e Italia (85,7%) in quarta posizione (report Cyberedge). C'è però una differenza con gli altri Paesi: il contenimento dei costi è un'altra priorità assoluta, al pari della cybersecurity, superando di quasi 10 punti percentuali l'interesse globale per questo settore. “L'Italia sta attraversando un importante percorso di sviluppo digitale, con piani di espansione del cloud virtuale che coinvolgono la maggior parte dei decision maker IT intervistati. A livello di spesa, la maggior parte non ha visto cambiamenti nei costi per la carrier neutral colocation nel 2021 rispetto al 2020, ma 3 su 10 hanno notato un aumento, nella maggior parte dei casi inferiore al 10%. L'aspetto più interessante, tuttavia, è che più di tre decisori IT italiani su cinque ritengono che l'Italia stia sfruttando la sua posizione geografica come gateway di interconnessione, mentre solo il 3% non è d'accordo”. Emmanuel Becker, Managing Director di Equinix Italia

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NONOSTANTE IL CRYPTOWINTER LA BLOCKCHAIN CONTINUA A CRESCERE E IN ITALIA RAGGIUNGE I 42 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI NEL 2022

Da una parte il fallimento di Terra-Luna e della piattaforma FTX, dall’altro il cambio del meccanismo di consenso di Ethereum che permette di risparmiare il 99% dell’energia, il record assoluto del valore transato in stablecoin, e la forte crescita dei progetti verso il Web3. Nonostante l’anno difficile delle crypto, che ha portato al cosiddetto cryptowinter, non rallentano i progetti Blockchain di aziende e PA nel mondo - come abbiamo potuto riscontrare anche grazie al percorso formativo dal titolo "Creating with Blockchain", realizzato nel corso del 2022 da Business International - Fiera Milano, in collaborazione con NERO Editions e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, con il patrocinio di Book City Milano e Rai e il supporto di Accenture Italia.

 

Una crescita, questa, che abbiamo voluto comprendere meglio attraverso l'analisi dei dati del recente Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger creato dalla School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui nel 2022 sono stati identificati 278 progetti nel nostro Paese, +13% rispetto ai 245 del 2021. In totale sono state censite 2.033 iniziative a livello globale tra il 2016 e il 2022, 1.046 delle quali sono progetti già avviati (sperimentazioni o già in produzione). Sono in calo i progetti Blockchain for business (67 iniziative nel 2022, -43% rispetto al 2021), che rimangono però la maggioranza del totale dei casi censiti in 7 anni a livello internazionale (568, 54% del totale). Sono in aumento, nonostante le difficoltà delle crypto, le applicazioni Internet of Value su criptovalute, stablecoin e CBDC per lo scambio di valore (100 iniziative nel 2022), che rappresentano il 28% del totale. Mentre sono in forte crescita i progetti Decentralized web che più si avvicinano al paradigma Web3 (con 111 casi nel 2022, in aumento del +98%), con applicazioni decentralizzate (DApp) e molte iniziative legate agli NFT. Guardando al contesto italiano, il 2022 ha visto un deciso aumento dei progetti Blockchain aziendali. In Italia, inoltre, gli investimenti hanno raggiunto i 42 milioni di euro, +50% rispetto al 2021. Nel 33% dei casi sono legati al settore finanziario e assicurativo, nel 23% legati al retail e alla moda, principale novità del 2022. Ma si segnalano anche il settore automobilistico e della pubblica amministrazione, rispettivamente il 10% e il 7% del mercato. Aumenta anche l’interesse degli italiani per le cryptovalute e i token: più di 7 milioni li hanno già acquistati e altri 7 milioni dichiarano di essere interessati a farlo in futuro

 

Il 2022 è stato un anno di estremi per il mondo Blockchain –ha spiegato Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger -. Assieme allo scoppio drammatico di alcune bolle e a un deprezzamento prolungato di tutti i crypto-asset, il cosiddetto cryptowinter, si è compiuto il consolidamento del lavoro di sviluppo iniziato anni fa, a dimostrazione di una vitalità tecnica e di un pragmatismo ingegneristico senza precedenti. Oggi, le aziende stanno sfruttando il momento per concentrarsi sulla sperimentazione di progetti Web3, lontane dal clamore mediatico e dalle meccaniche più speculative. Il mondo Blockchain sta accedendo a una nuova fase: finito l’hype, è iniziato il tempo di costruire”.

 

INTERNET OF VALUE

Secondo i dati della ricerca, uno dei trend più interessanti del mercato negli ultimi mesi è stato l'interesse dimostrato per le applicazioni Internet of Value (IoV), che riguardano l’utilizzo di criptovalute, stablecoin e CBDC per lo scambio di valore. Queste soluzioni sono in fase di maturazione e sono in cerca di legittimazione. Il collasso dell’ecosistema Terra-Luna e il fallimento dell’exchange FTX, avvenuti, come detto, nell’anno appena trascorso, hanno messo a dura prova la fiducia di aziende e consumatori, contribuendo al crollo del mercato delle criptovalute con un impatto negativo sulle aziende del settore, che però continuano a esplorare questo settore. Le valute digitali sono anche al centro delle sperimentazioni di Governi e banche centrali che guardano alle CBDC: 59 delle 100 principali banche al mondo hanno attivato almeno un progetto legato all’utilizzo di stablecoin, CBDC oppure a servizi di custodia e di investimento in criptovalute. Il Digital Euro è a metà della fase investigativa iniziata nell’ottobre 2021: la strada per la creazione di una forma digitale di moneta, legalmente riconosciuta e utilizzabile su piattaforme Blockchain (criptovalute, stablecoin o CBDC), è ancora all’inizio e rimane incertezza su quali saranno gli strumenti che per primi riceveranno la legittimazione necessaria per essere utilizzati dalle aziende nel Web3. In questo scenario, la regolamentazione giocherà un ruolo cruciale.

 

Il 2022 è stato caratterizzato da un notevole sviluppo delle piattaforme Blockchain con particolare attenzione all’aumento della scalabilità e alla riduzione del consumo energetico - ha commentato Francesco Bruschi, Direttore dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger -. Ethereum si è modificato, riducendo il consumo nel processo di validazione. BNB Chain, la principale Blockchain per numero di DApp e utenti attivi, ha creato un vero e proprio standard operativo basato su soluzioni con fee basse, ma meno decentralizzate, e promuovendo lo sviluppo di DApp spesso copiate da altre piattaforme, finanziando ingentemente gli sviluppatori. Tra le applicazioni più interessanti si segnala l’introduzione da parte di piattaforme “classiche” come Instagram di token nei propri mondi e i crypto-asset sono diventati un'alternativa agli strumenti principali di supporto economico all’Ucraina, consentendo di raccogliere decine di milioni di dollari da piccoli donatori in tutto il mondo”.

 

BLOCKCHAIN FOR BUSINESS

Dalle evidenze dello studio, inoltre, emerge anche che un secondo ambito di applicazione di grande interesse, negli ultimi mesi, è stato quello dei progetti di Blockchain For Business, ovvero, quelle sperimentazioni in cui i processi di business tradizionali vengono replicati utilizzando tecnologie Blockchain. Le aziende che sviluppano questi progetti perseguono obiettivi di efficientamento dei processi esistenti, utilizzando le tecnologie Blockchain per semplificare l’accesso e la condivisione dei dati (nel 56% dei casi), per garantire la trasparenza e l’immutabilità delle informazioni (38%) o per realizzare processi affidabili attraverso gli smart contract (6%). Il momento di difficoltà di questi progetti, proseguito nel 2022, non è sintomo del fallimento di una tecnologia, ma piuttosto della complessità di progetti di ecosistema ampi.

 

DECENTRALIZED WEB

Un terzo elemento su cui si è concentrata molto l'attenzione del settore nel corso dell'anno appena trascorso sono state le potenzialità del Web3, inteso come ambiente decentralizzato. Questo tipo di progetti sono cresciuti in maniera significativa nel 2022, anche grazie al forte hype che si è sviluppato nel 2021 sugli NFT, soprattutto con la creazione di digital collectible. Sempre più spesso le aziende provano a costruire intorno agli NFT delle strategie di business che includano anche l’accesso a servizi esclusivi o esperienze nel Metaverso. In particolare, molti attori nel business della moda e del lusso hanno avviato progetti di emissione di asset, sia “phygital”, sia puramente digitali, costruendo nuove strategie di business intorno agli NFT. Anche le applicazioni decentralizzate hanno proseguito la loro evoluzione. In particolare, le DAO e i sistemi di governance distribuita su Blockchain hanno attirato l’attenzione di aziende tradizionali, ad oggi però, questi modelli decisionali partecipativi e decentralizzati sono utilizzati quasi esclusivamente dalle DApp più mature, come quelle del mondo DeFi.

 

LE CRYPTO IN ITALIA

 Guardando un po' più da vicino, infine, gli impatti di questa nuova economia sul nostro territorio, si scopre che, come anticipato all'inizio, il mercato italiano nei confronti della blockchain, ma anche delle cryptovalute in ambito fintech, ha conosciuto negli ultimi 12 mesi una grande evoluzione - come abbiamo potuto notare anche nella risposta di partecipazione da parte del pubblico tricolore, e non solo, a un evento come quello del Milan Fintech Summit dello scorso ottobre, che giunto alla sua terza edizione, organizzata come di consueto da Business International - Fiera Milano e Fintech District, ha superato gli oltre 1500 visitatori in tre giorni di evento. Guardando, così, al mondo dei crypto-asset, gli analisti del Politecnico di Milano rilevano come siano già 14 milioni gli italiani che hanno già acquistato criptovalute o token, o che dichiarano di essere interessati a farlo in futuro. Il metodo più usato per entrare in possesso di questi strumenti sono gli exchange di criptovalute (40%), seguiti da ATM di criptovalute (19%) e servizi di wallet che permettono l’acquisto diretto (18%). Il 52% degli italiani, inoltre, ha utilizzato sistemi indiretti tramite servizi di trading finanziari tradizionali e la propria applicazione bancaria. Ma gli exchange di criptovalute sono anche il metodo di custodia preferito da oltre la metà degli italiani, che però utilizzano diffusamente anche non custodial wallet. I 3 exchange più utilizzati sono Coinbase, Crypto.com e Binance. A differenza del trend globale, invece, in Italia si evidenziano numeri inferiori per gli NFT: il 9% degli italiani dichiara di averli acquistati e il 14% intende acquistarne in futuro. Gli NFT preferiti, però, sono quelli collegati a opere d’arte digitali, avatar e collectible.

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DALLE IMMAGINI CREATE DAGLI ALGORITMI AI DATI SINTETICI PER LA PROTEZIONE DELLA PRIVACY: I TREND DELL’AI GENERATIVA DEL 2023

L’ultima frontiera dell’Intelligenza Artificiale è l’AI generativa, diventata popolare con l’esplosione dell’interesse degli utenti di app per creare immagini come Lensa AI e servizi di chat evolute come ChatGPT. Alla base di queste soluzioni ci sono tecnologie di machine learning in grado di creare contenuti  sintetici, cioè senza alcuna relazione con le informazioni reali se non una similitudine statistica. Il mondo dell’AI generativa è, però, più ampio e include sia contenuti o media sintetici sia dati sintetici.  I dati sintetici sono dati artificiali, che vengono creati a partire da dati reali e hanno le loro stesse proprietà statistiche ma non contengono informazioni sensibili relative ai dati degli utenti. Vengono sempre più usati, in più settori, e saranno fondamentali per consentire lo sviluppo di tecnologie e soluzioni basate sull’Intelligenza artificiale.

 

Come Bimag, ma anche come Business International - Fiera Milano, in questi anni abbiamo avuto modo di apprezzare l'AI generativa in diverse occasioni, ma soprattutto quando, nel 2021, abbiamo realizzato il primo comunicato stampa italiano realizzato a quattro mani da uomo e macchina, in occasione della quarta edizione di AIXA - Artificial Intelligence Expo of Application, la grande manifestazione dedicata all'intelligenza artificiale e alle sue applicazioni al servizio del business, che quest'anno tornerà, sempre all'Allianz MiCo - Milano Convention Centre, il 15 e 16 novembre, insieme a SMXL Milan. Un'innovazione estremamente interessante e in continuo mutamento, di cui abbiamo voluto capire meglio i trend e i contorni di evoluzione attraverso l'analisi di un recente whitepaper realizzato da Aindo, la startup italiana specializzata in dati sintetici fondata nel 2018 da tre giovani specialisti di Intelligenza Artificiale all’interno della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (SISSA).

 

Al cuore di Aindo ci sono le tecnologie di Intelligenza Artificiale generativa, le quali sono alla base del nostro business, ovvero la generazione di dati sintetici. Questa ci consente di sviluppare soluzioni ad alto impatto sociale, ad esempio nell’ambito della medicina per aumentare l’efficacia di prevenzione, diagnosi e cura; oppure della finanza, nei sistemi anti-frode per rendere più sicuri i pagamenti online”, spiega Daniele Panfilo, co-fondatore e CEO di Aindo. “A fronte di queste opportunità,  derivate dalla potenza del machine learning e dalla disponibilità dei dati, emergono tuttavia dei rischi. Un tema delicato è sicuramente quello della privacy e della sicurezza, ma anche quello della fair AI, ovvero di una Intelligenza Artificiale priva di bias e libera dagli stereotipi; infine è centrale il tema dell’AI human-centric, in cui prodotti e servizi sono progettati pensando ai bisogni delle persone e non vengono unicamente guidati dalle opportunità tecnologiche. Il futuro che ci immaginiamo in Aindo è una nuova era in cui dati e machine learning saranno parte della nostra vita quotidiana, perché ciò sta già succedendo, ma in cui rimarrà l’essere umano a guidare la relazione con le macchine. Questo sarà possibile solo se cittadini e istituzioni matureranno una profonda consapevolezza di opportunità e rischi delle Intelligenze Artificiali”.

 

OPPORTUNITA' E RISCHI DEI MEDIA SINTETICI: CHATBOT, TEXT-TO-IMAGE E DEEP FAKE

Gli ultimi sviluppi dell'AI generativa hanno scosso l’opinione pubblica: i chatbot (come ChatGPT di OpenAI) producono testi con precisione ed eleganza, mentre i generatori di immagini (da ThisPersonDoesNotExist.com a DALL-E, da Stable Diffusion fino a Midjourney) costruiscono ritratti interamente artificiali che è difficile distinguere da quelli a opera degli illustratori. Alla fine dell'estate del 2022, un dipinto realizzato da Midjourney ha persino vinto il concorso artistico annuale della Colorado State Fair. Tutti questi sviluppi sono stati accolti sia con entusiasmo sia con critiche. Entusiasmo, perché inaugurano una nuova era di interazione uomo-macchina in cui l'AI supporta il processo creativo, la produttività e offre opportunità di sviluppo personale. Le tecnologie di text-to-text, inoltre, possono dare un importante contributo nei processi di marketing e nelle attività di creazione del contenuto. Ad esempio, il nome Aindo è stato creato grazie all'AI generativa, dando agli algoritmi di machine learning alcune informazioni che questi hanno poi elaborato per restituire delle proposte che sono state valutate e selezionate dal team dell’azienda. Tutti questi sono esempi della migliore simbiosi possibile tra persone e Intelligenza Artificiale: l'AI fornisce potenza di calcolo, generando diverse alternative creative, ma sono gli essere umani che esprimono giudizi, arricchendo di significato e di valore i risultati ottenuti.

 

Gli aspetti critici relativi a queste tecnologie, invece, riguardano soprattutto le ripercussioni che devono ancora essere scoperte, in particolare quelle legate alla privacy: le immagini personali, per esempio, possono essere usate per allenare algoritmi, oppure per dare vita a deep fake, video o foto che creano in modo totalmente artificiale situazioni in cui la persona reale non si è mai trovata, dando potenzialmente adito a molteplici abusi dell’identità personale.

 

DATI SINTETICI NELL'HEALTH: LE OPPORTUNITA' DELLE ANALISI PREDITTIVE

I dati sanitari sono una grandissima ricchezza per la ricerca scientifica, tuttavia esiste anche un rischio in termini di privacy nell’usare i dati personali per fare analisi statistiche. Ad esempio, un ospedale che vuole migliorare il percorso affrontato da un paziente oncologico potrebbe usare i suoi dati per individuare precocemente i segni della patologia, migliorare e personalizzare i trattamenti,  offrire un supporto guidato al paziente. Purtroppo, i dati degli ospedali sono spesso non strutturati, quindi di difficile utilizzo, oltre a essere vincolati da restrizioni legate alla loro sensibilità (basti pensare, in Europa, alle norme relative alla GDPR). Questa opportunità mancata trova una risorsa nelle soluzioni che creano dati sintetici, come quelle di Aindo: si tratta di piattaforme che si occupano della data curation in tutta la catena del valore; dalla strutturazione delle informazioni reali, alla creazione di dati sintetici fino al loro uso per analisi predittive che migliorano il trattamento del paziente.

 

DATI FINANZIARI SINTETICI: LA PROSSIMA FRONTIERA DELL'ANTIFRODE

Anche nel settore finanziario i dati sintetici sono un vero e proprio game-changer: un esempio fra tutti è il loro utilizzo per la rilevazione di frodi. I dati delle transazioni finanziarie sono, infatti, di norma protetti da privacy e quindi non possono essere utilizzati; con i dati sintetici si supera questo problema in quanto viene generato un database alimentato da transazioni finanziarie fittizie, tra cui anche possibili transazioni sospette, per valutare successivamente come performa il sistema antifrode nel rilevamento dei comportamenti non conformi. Si tratta di una tecnologia di cui possono beneficiare sia gli operatori tradizionali, come le banche, sia piattaforme fintech innovative; soprattutto, ne possono beneficiare gli utenti dei sistemi di pagamento digitale, perché il rischio di frode sarà abbattuto.

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Marketing & Innovation

I CINQUE DRIVER DELLA CUSTOMER EXPERIENCE NEL 2023

Secondo Forrester, società globale di analisi di mercato, una migliore customer experience favorisce una maggiore crescita dei profitti. 

 

Un tema che, aspettando la prossima edizione di AIXA - Artificial Intelligence Expo of Applications e SMXL Milan (15-16 novembre 2023 | Allianza MiCo - Milano Convention Centre), abbiamo voluto capire meglio all'inizio di questo 2023, mentre l'inflazione cresce e lo spettro della recessione è sempre più concreto davanti ai nostri occhi, al fine di comprendere come poter affrontare le sfide dei prossimi mesi attraverso il parere di esperti come quelli di infobip, piattaforma globale di comunicazione cloud, che hanno sviluppato recentemente un whitepaper nel quale evidenziano i principali cinque trend che animeranno il mercato e su cui sarà importante porre la propria attenzione.

 

  1. LE PIATTAFORME TECNOLOGICHE MODULARI E SCALABILI FAVORIRANNO VELOCITA' E PORTATA

In un contesto sempre più attento ai costi, le aziende e i brand cercheranno piattaforme tecnologiche modulari per ridurre i tempi di implementazione ed evolversi più rapidamente. Secondo una ricerca di Accenture condotta su 4.053 dirigenti, negli ultimi due anni, il 50% delle aziende ha dovuto trasformarsi in tempi brevi. Per far fronte a questa rapidità di cambiamento, le aziende dovranno adottare piattaforme modulari plug-and-play. Queste soluzioni intercambiabili consentono alle aziende di integrare rapidamente e facilmente nuove funzionalità, favorendone la realizzazione e riducendo i costi dell’infrastruttura e i tempi di implementazione. I risultati della ricerca di Accenture dimostrano che le aziende con un’elevata capacità di interoperabilità hanno ottenuto fino al 5% in più di crescita del fatturato rispetto alle aziende con bassa o nessuna interoperabilità. Queste piattaforme tecnologiche flessibili promuoveranno una trasformazione digitale più rapida ed estesa. 

 

  1. L’IPER-AUTOMAZIONE E I BOT INTELLIGENTI GARANTIRANNO EFFICIENZA

L’automazione può presentarsi in molte forme, ma la vera svolta nella customer experience avverrà con l’adozione e la scalabilità dei bot automatizzati. Come dimostra ChatGPT, i chatbot continuano a progredire sempre di più. Ci aspettiamo quindi di assistere allo sviluppo di bot di testo insieme ai progressi di bot vocali e video. Di conseguenza, le aziende e i brand implementeranno bot che porteranno ad un nuovo livello di automazione, velocità e disponibilità. Questi assistenti virtuali intelligenti aiuteranno a potenziare il servizio clienti, a migliorare l’efficienza e a consentire alle aziende di fare up- e cross-selling. I bot più avanzati consentiranno inoltre ai brand di migliorare l’automazione del marketing e delle vendite e, infine, risponderanno a domande sui prodotti o sui prezzi, programmeranno le consegne e accetteranno i pagamenti, il tutto all’interno del canale di comunicazione preferito dal cliente.

 

  1. ESPERIENZE DI CUSTOMER EXPERIENCE END-TO-END IPER-PERSONALIZZATE GRAZIE ALL’AI E AGLI STRUMENTI DI ANALYTICS

Le aziende cercheranno modi sempre più intelligenti di lavorare per aumentare la propria efficienza. Le customer experience end-to-end iper-personalizzate, supportate dall’intelligenza artificiale e dagli strumenti di analytics, diventeranno una parte fondamentale del customer journey, offrendo esperienze migliori a clienti e operatori. L'intelligenza artificiale e l’analytics sono già in grado di rispondere a domande basilari e, durante il prossimo anno, Infobip prevede che le aziende utilizzeranno questi strumenti per prevedere il comportamento dei clienti e offrire risposte in tempo reale. Ad esempio, fornendo messaggi iper-personalizzati che si adattano istantaneamente a ciascuna persona e alle proprie preferenze e modalità di comunicazione. Le aziende cercheranno di applicare questi strumenti a tutte le fasi del customer journey per creare esperienze personalizzate che aumentino la fedeltà e incrementino le vendite. Questa tendenza sarà accelerata dal crescente passaggio ai dati di prima parte e all’automazione nella scrittura del codice AI.

 

  1. ESPERIENZE IBRIDE IMMERSIVE “PHYGITAL” FARANNO DA TRAMITE TRA IL MONDO REALE E QUELLO ONLINE

Nel 2023, Infobip prevede un mondo in cui fisico e digitale si incontreranno per creare nuove e coinvolgenti esperienze per i clienti, dove e quando vogliono. Ciò contribuirà a migliorare il coinvolgimento dei clienti, offrendo al contempo una maggiore comodità per quanto riguarda gli ordini, i pagamenti e le consegne. I rivenditori continueranno a integrare la tecnologia nei loro negozi, utilizzando i dati per personalizzare ciò che i clienti sentono, percepiscono e vedono. Ad esempio, il geofencing, uno strumento di marketing basato sulla localizzazione, consente ai rivenditori di inviare avvisi automatici, come coupon o promozioni, quando un cliente entra nell’area circostante al negozio. Allo stesso tempo, le piattaforme di e-commerce utilizzeranno la realtà virtuale e la realtà aumentata per creare il negozio digitale del XXI secolo. I brand stanno permettendo ai clienti di “provare” i vestiti attraverso camerini virtuali e i clienti possono vedere come stanno con gli abiti che potrebbero voler acquistare, il tutto dal palmo della mano. 

 

  1. ESPERIENZE CONVERSAZIONALI PER L'UTENTE

L’anno prossimo tutto diventerà conversazionale. I clienti oggi hanno accesso a un numero maggiore di canali e dispositivi rispetto al passato. Che si tratti di marketing, assistenza o vendite, vogliono sempre più comunicare con un’azienda o un brand sui canali che preferiscono. Creando un’esperienza più ricca e proattiva, Infobip prevede che le conversazioni bidirezionali aumenteranno notevolmente in tutte le fasi del customer journey. Quest’anno le esperienze nelle app di chat quali WhatsApp diventeranno sempre più simili a quelle offerte dalle app proprietarie. Molte delle principali aziende tecnologiche, tra cui WhatsApp, Google e Apple, lanceranno quest’anno nuove funzionalità che miglioreranno le loro capacità conversazionali. Si ipotizza anche che altre aziende, come Microsoft, entreranno nel mercato della comunicazione interattiva con una nuova “super app”. Inoltre, Infobip prevede che queste esperienze per l’utente si espanderanno in tutti i settori, dal ride sharing all’assistenza sanitaria, fino al settore pubblico.

 

“La customer experience può portare un’azienda al successo o distruggerla. In un clima economico sempre più difficile, ci aspettiamo che i brand si concentrino sulla customer satisfaction per restare competitivi. Tuttavia, le aziende potrebbero avere difficoltà a soddisfare le richieste dei clienti e a fornire loro le esperienze che si aspettano senza comunicazioni omnichannel facili da usare e adattabili. Ecco perché Infobip continua a rinnovarsi e a collaborare con i propri clienti e partner per garantire la propria presenza come piattaforma di comunicazione unica per ogni canale, che aiuta le aziende a connettersi con le persone nel modo più ottimale per loro”, ha dichiarato Ivan Ostojić, Chief Business Officer di Infobip.

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