Rimini - Basta "scazzottate" sull'articolo 18 che in passato non hanno
portato a nulla, discuterne ora è un controsenso, c'è una legge delega per
riordinare il mercato del lavoro e il Governo procede con quella. Il ministro
del Lavoro Giuliano Poletti, dal meeting di Rimini, sgombra anzitutto il campo
da possibili "distanze" rispetto a Renzi ("marginalizzato? assolutamente no,
l'ho sentito anche ieri) e conferma l'intenzione dell'esecutivo di procedere nel
riordino del mercato del lavoro in modo organico, senza strappi sull'articolo
18. "Impiantare un braccio di ferro su questo senza definire il quadro di
contesto è un controsenso. La discussione politica ci sta, ma per il Ministro
conta la Legge Delega, che è del Governo non solo mia".
Cambiare il mercato e le regole è tuttavia fondamentale, a partire dai
contratti, per cui Poletti spiega di essere a favore di una formula a tutele
crescenti per il contratto a tempo indeterminato che sia meno onerosa rispetto
alle formule di flessibilità oggi esistenti. "Altrimenti - spiega - nessuno
ricorrerà a questo nuovo strumento". In arrivo anche un riordino globale degli
ammortizzatori sociali, la cui filosofia di fondo sarà una corrispondenza di
diritti e doveri. "Oggi le erogazioni sono senza alcuna condizione. La nostra
idea è diversa: il disoccupato che riceve un contributo ha degli obblighi e deve
fare delle cose"Ma le norme non bastano".
A cambiarle ci si mette 5 minuti, è più difficile cambiare la testa". Per il
Ministro il nodo vero è più di carattere "filosofico" e riguarda il rapporto
lavoro-impresa, visto in modo antagonistico, con quest'ultima considerata sempre
con sospetto, come un oggetto da contenere e controllare. "Troppa gente - spiega
- pensa che questo sia il luogo in cui si sfrutta il lavoro e questo è il grosso
problema dell'Italia. Potremo dire di aver capito quando il primo maggio sarà la
festa del lavoro e anche dell'impresa". E infine le pensioni. Il ministro nega
l'ipotesi di qualsiasi intervento o contributo di solidarietà, anche se in via
di principio ribadisce la validità del concetto, "in via di principio mi pare
una cosa normale: in questa fase di crisi credo occorra anche un atto di
solidarietà dentro al sistema previdenziale".
FONTE: www.ilsole24ore.it
Quattro parole chiave. Quattro. Si tratta delle dimensioni che ho
personalmente colto da una giornata intensa e molto proficua e che ci riportano
alla realtà complessiva della Formazione in Italia.
Sono parole che in effetti ci descrivono un Sistema Italia, che arranca ma che
non abbassa la testa, punta in alto e cerca di conciliare l’esigenza di
contrasto di una crisi che ci mostra una lontana luce in fondo al tunnel con
quello che agli italiani è sempre venuto molto bene: fare buon viso a cattiva
sorte, rimboccarsi le maniche e … lavorare!
Training Strategies for Leaders, l'evento organizzato da Business International
- Fiera Milano Media ha presentato un panorama piuttosto vasto e completo di
come la formazione contemporanea possa ancora fare alcune cose, quanto sia
indispensabile fare queste cose e quali risultati queste cose possano portare.
Parliamo quindi delle quattro azioni fondamentali che la formazione italiana fa,
può fare meglio e deve continuare a fare.
1. Sperimentare
Tutti i casi riportati e le esperienze del Convegno hanno in comune un elemento
che contraddistingue il nostro approccio all’innovazione: la sperimentazione.
La formazione deve evolvere, spingersi oltre i normali e tradizionali confini a
cui siamo abituati. E la sperimentazione diventa il fil rouge della maggior
parte delle esperienze condivise con diverse decine di persone.
Sperimentazione che riguarda gli strumenti, la metodologia, gli approcci, l’uso
della tecnologia (anche se su questo aspetto sarei un po’ critico come sto
scrivendo nel mio post su WebinarPRO.it “Tecnologia vs. Formazione: 1-0” e che
deve sempre di più coincidere con una sperimentazione mentale, un’esplorazione
concreta di nuovi paradigmi e nuovi approcci.
Gli esempi che abbiamo avuto vanno in questa direzione, facciamo in modo che sia
un atteggiamento sempre più condiviso e la luce in fondo al tunnel si allargherà
sempre di più, fino a tornare a rivedere le stelle.
2. Creare sistema e fare networking
La formazione non è un’isola a sé. Non è nemmeno un arcipelago. La formazione è
uno strumento, una parte del tutto, una fase di un processo dinamico, vitale, in
eterna evoluzione. E le aziende incontrate in questa giornata ne sono un
bell’esempio. La formazione deve integrarsi con l’intero sistema aziendale in
modo sempre più stretto e vitale, sempre più sinergico e non solo.
Una delle parole chiave emerse all’inizio è proprio networking e spesso il
termine è la risposta per offrire una via di fuga proprio alla fuga: se la
formazione diventa un ponte con sistemi esterni più ampi, allora le risorse si
trovano e diventano ottimali
3. Valorizzare e ottimizzare
Performance, performance, performance. Se la riduzione dei costi sembra aver
sostituito altre istanze ben più nobili, è anche vero che l’ingegno sta
rispondendo in modo concreto: le aziende (le migliori, almeno!) sempre più
mirano al massimo risultato, nonostante le risorse contenute.
Si potrebbe dire, dagli interventi del convegno, che la performance rimanga un
secondo fio conduttore, un’esigenza che non abbandoniamo seppur i fondi e le
risorse economiche possano ridursi sempre più.
A tal scopo, risulta sempre più efficace l’uso della tecnologia, come abbiamo
più spesso indicato anche su WebinarPRo, che sta rispondendo egregiamente
all’esigenza di formare a distanza centinaia di persone, far comunicare
venditori e agenti sparsi sul territorio nazionale e internazionale e tagliare
nettamente, se non azzerare del tutto i costi di trasferta e spostamento. La
soluzione? Videoconferenze, Riunioni online, WebTraining di qualità, con un
occhio attento alla qualità dell’interazione, e non solo alla piattaforma
webinar!
4. Puntare all’eccellenza
Insomma, la formazione può puntare all’eccellenza, può ancora valorizzare il
patrimonio umano (piuttosto che il concetto di risorse umane, vecchio e
obsoleto).
Possiamo tenere alta la testa e considerare le best practice sperimentate in
Italia e non solo (considerata l’importante esperienza di realtà che hanno un
braccio d’azione ben più ampio presenti al convegno) come modelli da seguire,
visioni di un insieme che tutto sommato può ancora rubarci un lieve sorriso di
orgoglio con i colori verde, bianco e rosso.
fonte: www.b2corporate.com
Le persone producono sempre meno beni materiali e sempre di più generano,
comunicano, integrano conoscenza, capace di assicurare la continuità dei valori
aziendali e di sostenere il cambiamento necessario a garantire la competitività
alle aziende.
Le scelte e le politiche di formazione delle Risorse Umane diventano uno
strumento fondamentale per presidiare i processi di trasmissione del sapere, di
riqualificazione, di crescita professionale e di sviluppo della cultura
manageriale.
E questo è tanto più vero quanto i contesti in cui le aziende si trovano ad
operano vivono momenti di difficoltà.
La ricerca, l’educazione, la formazione e lo sviluppo sono, pertanto,
investimenti immateriali essenziali e rappresentano oggi la vera sfida per
l’impresa competitiva.
- Ma quali sono le metodologie maggiormente efficaci per la formazione delle
Risorse Umane?
- Quali sono le tendenze per il prossimo futuro?
- Vi sono aziende che hanno sperimentato modalità di formazione particolarmente
efficaci, dato il periodo storico che viviamo?
Se ne parlerà nel corso del Convegno organizzato da Business International:
Training strategies for Hr Leader, a
Milano il prossimo 18 giugno.
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Perché le Risorse Umane non acquisiscono ancora pieno riconoscimento
come Partner di Business da parte del CEO e dei colleghi Director?
Le ragioni sono molte, le recenti ricerche globali sulle best practice nell’HRM,
chiariscono alcuni punti essenziali:
● le Risorse Umane non sempre si integrano con il
resto dell’azienda per pianificare la propria evoluzione (es. nello Strategic
Plan), con azioni di innovazione di respiro (tre anni almeno) sulla acquisizione
e sullo sviluppo di competenze e sul miglioramento dei propri processi
(integrazione con quelli del business);
● le Risorse Umane non si impegnano a misurare la
propria performance in modo “leggibile” dai colleghi Director;
● le Risorse Umane restano spesso organizzate per
expertise (ad es. compensation, recruiting, etc.) più che per processo
trasversale, mentre altre funzioni aziendali evolvono verso un’organizzazione
“process oriented” (ad es. la Supply Chain che le R.U. hanno aiutato a
realizzare)
Esistono metodologie e approcci per aiutare le Risorse Umane a diventare un
traino per l’evoluzione dell’azienda e non un follower:
● l’HR Best Practice Process Review;
● la Balance Score Card integrata dei process HR;
● il Piano Strategico delle HR (Target Planning,
Process Performance e Organization Review).
Il modello di riferimento è uno schema con otto aree principali e 45
sottoprocessi:

a cura di
Francesca Chialà
Responsabile Marketing
AchieveGlobal Italia
Se siete confusi dalla complessità raggiunta dall’industria mobile, e su
come investire sui progressi del rapido aumento della mobilità della forza
lavoro, non sentitevi soli.
L’avvento delle tecnologie mobili fa si che ognuno di noi possa considerarsi un
lavoratore in movimento, lo stesso vale per i team che, sempre più, possono
sentirsi uniti anche con i suoi membri lontani migliaia di kilometri. Può
sembrare più facile a dirsi che a farsi per alcune organizzazioni. Quindi, da
dove è meglio iniziare?
La maggior parte delle aziende ha già, o è in procinto di sviluppare,
piattaforme mobili per raggiungere e servire al meglio i propri clienti. Perché
non fare lo stesso con i dipendenti? Dopo tutto, anche loro sono clienti.
I dipendenti, in modo particolare la generazione Y, chiamata anche generazione
dei “Millenial”, desiderano accedere alle informazioni e collaborare attraverso
dispositivi mobili, oggi più che mai.
La sensazione che le applicazioni mobili faranno sempre più da catalizzatore per
potenziare la forza lavoro più giovane si fa sempre più forte. Considerando
anche che, secondo dati Google, in Italia il tasso di penetrazione degli
smartphone tra la popolazione è del 41,3%, percentuale in costante crescita.
Si tratta anche di cambiare la cultura dell'organizzazione. Per esempio, se
doveste fare una survey interna tra i vostri manager, credete di poter trovare
persone che promuovono e incoraggiano la flessibilità nell’ambiente lavorativo?
Le intranet aziendali vengono utilizzate al massimo del loro potenziale per la
comunicazione tra reparti e quindi per lo scambio dei dati?
Queste sono solo alcune delle domande che occorre porsi al fine di poter guidare
un cambiamento realmente efficace e promuovere una cultura “mobile” in azienda.
Tenete presente che il cambio di cultura non avverrà da solo, all’improvviso, ma
le aziende farebbero meglio a identificare quali parti dell'organizzazione hanno
già i requisiti per fare da pilot ed esempio per avviare e contribuire a guidare
il cambiamento all’interno dell'organizzazione.
Dopo aver identificato i “portatori di cambiamento”, è possibile iniziare a
valutare l’inserimento di soluzioni che permettano effettivamente una maggiore
flessibilità e mobilità all’interno dei processi aziendali.
Sebbene i livelli di implementazione sono ancora relativamente bassi, le
organizzazioni medio-grandi, stanno prendendo sempre più in considerazione la
soluzione mobile per le risorse umane che consente ai dipendenti di consultare
le proprie informazioni HR, secondo uno studio condotto da VDC Research e
l'Istituto di ricerca ADP.
Rendendo queste funzioni facilmente accessibili su un dispositivo mobile, le
organizzazioni possono contribuire a favorire e promuovere una cultura
“self-service” flessibile. La ricerca ha anche sottolineato i benefici nel
coinvolgere i dipendenti, mostrando che l'81% delle grandi e il 76% delle
aziende di medie dimensioni che avevano effettuato investimenti sul mobile hanno
registrato un incremento della soddisfazione dei propri collaboratori.
Questi sono solo alcuni degli elementi che possono aiutare la vostra
organizzazione a sfruttare i vantaggi della mobilità. Il passo più importante è
garantire che l'ambiente che si sta creando, aiuti effettivamente ad aumentare
la flessibilità, la produttività e la soddisfazione del lavoro, per aiutare la
vostra organizzazione a raggiungere gli obiettivi di business.
a cura di
Nicola Uva
Strategy & Marketing Director
ADP Italia
Internet: a settembre torna a Roma la social media week. Dal 22 al 26, in
contemporanea con altre 11 citta' del mondo
(ANSA) La Social Media Week torna a Roma dal 22 al 26 settembre: sara'
organizzata da Business International - Fiera Milano Media e si svolgera' come
sempre in contemporanea in cinque continenti: oltre a Roma, Londra, Berlino,
Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam,
Chicago. Nata per approfondire e condividere le idee piu' originali, le nuove
tendenze tecnologiche e l'impatto dei Social media sulle imprese, la societa' e
la cultura, la Social Media Week ospita ogni anno circa 2.500 eventi,
coinvolgendo 100 mila partecipanti e oltre 1 milione di followers, e ha
l'obiettivo di diffondere le nuove potenzialita' che la rete e i Social media
sono in grado di offrire. Una settimana di appuntamenti e percorsi tematici su
un unico global theme: "The Future of Now: Always-on, Always Connected", che
renderanno Roma protagonista tra le dodici città coinvolte. "La Social Media
Week rappresenta un'occasione di rilievo internazionale - commenta Antonio
Greco, Ad di Fiera Milano Media - volto a focalizzare l'attenzione sulla grande
importanza del digitale e dei Social media nello sviluppo delle attivita' delle
aziende, del business, dei network professionali e del collegamento tra le
persone. Un mondo che e' entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si
puo' prescindere e da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze". E'
possibile candidarsi per diventare protagonista della Social Media Week di Roma
ospitando e realizzando uno o piu' eventi, partecipando come speaker o
diventando partner. Maggiori informazioni sul sito www.socialmediaweek.
INTERNET: TORNA SOCIAL MEDIA WEEK, 2.500 EVENTI E 100.000 PARTECIPANTI
(Adnkronos) Ben 2.500 eventi, 100.000 partecipanti e oltre un milione di
followers. Sono i numeri della social media week, che si terra' a Roma dal 22 al
26 settembre, con l'obiettivo di diffondere le nuove potenzialita' che la rete e
i social media sono in grado di offrire. L'evento, che sara' organizzato da
Business international-Fiera Milano media, si svolgera' come sempre in
contemporanea in 5 continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa ed
Europa): Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney, Toronto,
Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto Roma. La settimana di
appuntamenti e percorsi tematici, avra' come tema principale 'The Future of Now:
Always-on, Always Connected', che renderanno Roma protagonista tra le 12 citta'
coinvolte. La social media week, spiega l'amministratore delegato Fiera Milano
Media, Antonio Greco, ''rappresenta un'occasione di rilievo internazionale,
volta a focalizzare l'attenzione sulla grande importanza del digitale e dei
social media nello sviluppo delle attivita' delle aziende, del business, dei
network professionali e del collegamento tra le persone. Un mondo che e' entrato
a far parte della vita di tutti, da cui non si puo' prescindere e da cui si
devono trarre spunti, idee e tendenze''. E' possibile candidarsi, per diventare
protagonista della social media week di Roma, ospitando e realizzando uno o piu'
eventi, partecipando come speaker o diventando partner.
Internet: a settembre torna a Roma la "Social Media Week"
(AGI) La Social Media Week torna a Roma dal 22 al 26 settembre, sara'
organizzata da Business International - Fiera Milano Media e si svolgera' come
sempre in contemporanea in 5 continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa
ed Europa). Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney,
Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto Roma. Nata per
approfondire e condividere le idee piu' originali, le nuove tendenze
tecnologiche e l'impatto dei Social media sulle imprese, la societa' e la
cultura, ospita ogni anno circa 2.500 eventi coinvolgendo 100.000 partecipanti e
oltre 1.000.000 di followers e ha l'obiettivo di diffondere le nuove
potenzialita' che la rete e i Social media sono in grado di offrire. Oggi e'
considerata tra i piu' importanti, coinvolgenti ed innovativi eventi al mondo.
Una settimana di appuntamenti e percorsi tematici su un unico global theme: "The
Future of Now: Always-on, Always Connected", che renderanno Roma protagonista
tra le 12 citta' coinvolte. Un tema unico come occasione per studiare a fondo il
cambiamento che a livello globale sta coinvolgendo tutte le citta' del mondo,
fornendo un quadro di riferimento per affrontare le questioni relative
all'impatto dei social media e della tecnologia sulla realta' di ogni giorno.
"La social Media Week rappresenta un'occasione di rilievo internazionale -
commenta Antonio Greco, AD di Fiera Milano Media - volto a focalizzare
l'attenzione sulla grande importanza del digitale e dei social media nello
sviluppo delle attivita' delle aziende, del business, dei network professionali
e del collegamento tra le persone. Un mondo che e' entrato a far parte della
vita di tutti, da cui non si puo' prescindere e da cui si devono trarre spunti,
idee e tendenze."
La "Social Media Week" torna a Roma a settembre. Si svolgerà in contemporanea
nei cinque continenti
(TMNews) - La "Social Media Week" torna a Roma dal 22 al 26 settembre,
organizzata da Business International - Fiera Milano Media. L'evento si svolgerà
come sempre in contemporanea in cinque continenti (Nord America, Sud America,
Asia, Africa ed Europa). Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo,
Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto Roma. Nata per
approfondire e condividere le idee più originali, le nuove tendenze tecnologiche
e l'impatto dei social media sulle imprese, la società e la cultura, la "Social
Media Week" ospita ogni anno circa 2.500 eventi coinvolgendo 100.000
partecipanti e oltre 1.000.000 di followers e ha l'obiettivo di diffondere le
nuove potenzialità che la rete e i social media sono in grado di offrire. Oggi è
considerata tra i più importanti, coinvolgenti ed innovativi eventi al mondo.
Una settimana di appuntamenti e percorsi tematici su un unico global theme: "The
Future of Now: Always-on, Always Connected", che renderanno Roma protagonista
tra le 12 città coinvolte. Un tema unico come occasione per studiare a fondo il
cambiamento che a livello globale sta coinvolgendo tutte le città del mondo,
fornendo un quadro di riferimento per affrontare le questioni relative
all'impatto dei social media e della tecnologia sulla realtà di ogni giorno. "La
Social Media Week rappresenta un'occasione di rilievo internazionale - commenta
Antonio Greco, AD di Fiera Milano Media - volto a focalizzare l'attenzione sulla
grande importanza del digitale e dei social media nello sviluppo delle attività
delle aziende, del business, dei network professionali e del collegamento tra le
persone. Un mondo che è entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si
può prescindere e da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze."
Torna la Social Media Week. Per approfondire nuove tendenze tecnologiche e
impatto dei social media
(Italpress) La Social Media Week torna a Roma dal 22 al 26 settembre. Sara’
organizzata da Business International – Fiera Milano Media e si svolgera’ come
sempre in contemporanea in 5 continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa
ed Europa). Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney,
Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto Roma. Nata per
approfondire e condividere le idee piu’ originali, le nuove tendenze
tecnologiche e l’impatto dei social media sulle imprese, la societa’ e la
cultura, la Social Media Week ospita ogni anno circa 2.500 eventi coinvolgendo
100.000 partecipanti e oltre 1.000.000 di followers e ha l’obiettivo di
diffondere le nuove potenzialita’ che la rete e i social media sono in grado di
offrire. Oggi e’ considerata tra i piu’ importanti, coinvolgenti ed innovativi
eventi al mondo. Una settimana di appuntamenti e percorsi tematici su un unico
global theme: “The Future of Now: Always-on, Always Connected”, che renderanno
Roma protagonista tra le 12 citta’ coinvolte. Un tema unico come occasione per
studiare a fondo il cambiamento che a livello globale sta coinvolgendo tutte le
citta’ del mondo, fornendo un quadro di riferimento per affrontare le questioni
relative all’impatto dei social media e della tecnologia sulla realta’ di ogni
giorno.
A settembre torna a Roma la Social Media Week. Organizzato da Business
International-Fiera Milano Media, l'evento si svolgera' dal 22 al 26 settembre
2014
(ilVelino/AGV NEWS) La Social Media Week torna finalmente a Roma dal 22 al
26 settembre, sara' organizzata da Business International - Fiera Milano Media e
si svolgerà come sempre in contemporanea in 5 continenti (Nord America, Sud
America, Asia, Africa ed Europa). Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles,
Sao Paulo, Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto
Roma. Nata per approfondire e condividere le idee piu' originali, le nuove
tendenze tecnologiche e l'impatto dei Social media sulle imprese, la societa' e
la cultura, la Social Media Week ospita ogni anno circa 2.500 eventi
coinvolgendo 100.000 partecipanti e oltre 1.000.000 di followers e ha
l'obiettivo di diffondere le nuove potenzialita' che la rete e i Social media
sono in grado di offrire. Oggi e' considerata tra i piu' importanti,
coinvolgenti ed innovativi eventi al mondo. Una settimana di appuntamenti e
percorsi tematici su un unico global theme: "The Future of Now: Always-on,
Always Connected", che renderanno Roma protagonista tra le 12 citta' coinvolte.
Un tema unico come occasione per studiare a fondo il cambiamento che a livello
globale sta coinvolgendo tutte le citta' del mondo, fornendo un quadro di
riferimento per affrontare le questioni relative all'impatto dei Social media e
della tecnologia sulla realta' di ogni giorno. "La Social Media Week rappresenta
un'occasione di rilievo internazionale - commenta Antonio Greco, AD di Fiera
Milano Media - volto a focalizzare l'attenzione sulla grande importanza del
digitale e dei Social media nello sviluppo delle attivita' delle aziende, del
business, dei network professionali e del collegamento tra le persone. Un mondo
che e' entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si puo' prescindere e
da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze." Dallo scorso 23 Aprile e'
possibile candidarsi per diventare protagonista della Social Media Week di Roma
ospitando e realizzando uno o piu' eventi, partecipando come speaker o
diventando partner. Maggiori informazioni sono gia' disponibili sul sito
www.socialmediaweek.org/rome.