Il fitto programma di seminari, workshop ed eventi professionali già definito per i mesi di settembre, ottobre e novembre 2014 è rivolto ad operatori e responsabili Hr delle aziende
Partirà dal 24 settembre p.v. a Milano, con l’incontro “Mappare le competenze per creare Business”, l’offerta formativa dei seminari sui temi delle risorse umane, a cura di Business International – Fiera Milano Media SpA. I corsi si caratterizzano per un elevato livello di approfondimento e studio su temi specifici e sono rivolti ad operatori professionali. Un’analisi tecnica curata da esperti, docenti ed esponenti aziendali, con casi di successo, per un confronto strategico sulle questioni oggi più rilevanti per le aziende.
Il primo seminario formativo intende fornire ai responsabili risorse umane, strumenti sull’utilizzo del procedimento della mappatura delle competenze, in relazione ai principali processi di gestione del personale dell’azienda; l’evento è curato dagli speaker Stefano Scravaglieri e Marta Trotta, entrambi Lecturer presso Facoltà di Economia dell’ Università Tor Vergata di Roma.
L’offerta formativa in ambito Hr continuerà poi con i due appuntamenti sulle
questioni più difficili ed attuali del Diritto del Lavoro e Contenzioso -
(Roma, 30 settembre) - sotto la conduzione del Prof. Dario Scimè,
Avvocato e Docente di Diritto della Previdenza Sociale presso l’Università LUISS
Guido Carli di Roma, verranno analizzate tutte le novità alla luce dei recenti
orientamenti giurisprudenziali - e degli Esuberi in Azienda, in programma
il prossimo 28 ottobre a Milano; incentrato quest’ultimo, sui principali
strumenti di gestione di una crisi aziendale con esuberi del personale, dalla
regolamentazione, alla procedura ed al campo di applicazione.
Si terrà inoltre a Roma, il 21 ottobre 2014, l’incontro sulla
Remuneration & Reward Strategy, che ha l’intento di fornire strumenti e
metodi innovativi per costruire una politica di rewarding competitiva e
sostenibile. Un efficace sistema di rewarding può infatti consentire di
allineare la gestione dei comportamenti produttivi agli obiettivi organizzativi
societari e dei singoli.
La gestione operativa degli Expatriates sarà poi il tema portante del
workshop formativo del prossimo 12 novembre a Milano: si analizzerà la
gestione corretta del personale inviato all’estero e dagli aspetti legali
relativi agli aspetti contributivi e previdenziali. La globalizzazione delle
economie ha infatti favorito una maggiore mobilità internazionale del personale,
per periodi di durata variabile, con un progressivo sviluppo delle problematiche
connesse alla gestione amministrativa degli espatriati che saranno oggetto di
confronto e dibattito.
Saranno poi numerosi gli altri incontri formativi, riservati agli operatori
dell’ambito risorse umane, che Business International organizzerà nei prossimi
mesi: per ulteriori informazioni ed aggiornamenti invitiamo a consultare il sito
relativo:
http://www.businessinternational.it/BusinessUnit/Human-Resources/Formazione.
E’ un autunno di grandi appuntamenti internazionali, quello che si preannuncia per l’area Risorse Umane di Business International – Fiera Milano Media: si terrà infatti il 5 e 6 novembre a Milano, l’evento europeo di networking e approfondimento sulle strategie dei Direttori Human Resources delle aziende, organizzato dalla storica azienda leader in Italia.
Due giorni di Summit, focalizzati sul ruolo strategico della funzione Hr, un’occasione di confronto tra best practice messe in atto dagli uffici del personale delle aziende italiane ed europee, al fine di analizzare, studiare e discutere sulle scelte appropriate e vincenti per ogni contesto.
Cuore del tema portante saranno l’analisi e la definizione delle strategie Hr per supportare e creare nuovi business per l’azienda. Tra le questioni affrontate da esperti ed operatori di settore, la possibilità di incrementare la produttività delle aziende, allineando l’area Risorse Umane alle future esigenze di business. Nel corso delle due giornate, si parlerà nel dettaglio del contributo del Direttore Hr alla definizione e realizzazione delle strategie aziendali, con particolare riguardo alle differenze culturali tra Italia e resto d’Europa; si studieranno anche l’engagement, la retention ed il reward, lo sviluppo organizzativo ed il change management; si analizzeranno anche le soluzioni e le tecnologie a supporto della gestione delle risorse umane, nonché la valutazione della performance, dei modelli di leadership e di succession planning. L’incontro si chiuderà infine con una sessione plenaria sui modelli di leadership per un Direttore Hr che diventi realmente Business Partner: a questo proposito la scelta dei capi sembra costantemente rappresentarne l’aspetto principale.
Si parlerà inoltre di un tema di grande attualità per il settore: la teoria della “leadership resiliente”, una delle strategie messe in pratica oggi da molti Direttori del personale, in quanto particolarmente adatta all’attuale contesto economico e lavorativo.
Tra i relatori che interverranno all’evento in qualità di speaker, hanno già confermato la loro presenza, tra gli altri: Gianfilippo Pandolfini, Chief Operating Officer di BNL, Francisco Jose Hernandez Espino, Direttore Hr di El Corte Ingles, Ugo Bettini, Direttore Corporate Human Resources and Organisation di Chiesi, Marco Ronchi, Direttore HR di LVMH Profumi e Cosmetici, Florence Jacqueline Kaminska, Hr Director di Buongiorno, Roberto Farina, Head of Human Resources Europe di Novartis Oncology e Marco Russomando, First Vice President HR, Head of Global Mobility and Benefits di UniCredit.
Parteciperanno inoltre, anche numerosi esperti di settore, operatori, tecnici e docenti; sia gli speaker, sia i partecipanti ed uditori, avranno poi la possibilità di intervenire e dibattere in un contesto fortemente interattivo, fatto anche di sessioni di networking e di workshop, così come prevedono gli storici format di successo di Business International.
Per consultare il programma nel dettaglio, visita il sito: http://www.businessinternational.it/Eventi/3290/European-HR-Director's-Summit-2014/Programma
Per informazioni più dettagliate, contatta il Conference Manager: m.reale@businessinternational.it
Buone notizie per l'occupazione in Italia: secondo gli ultimi dati diffusi oggi dal ministero del Lavoro, nel secondo trimestre del 2014 si conferma il trend che vede una generale contrazione dei licenziamenti (-8,6% pari a -18.826 unità) e delle dimissioni (-4,3% pari a -15.236 unità). Diminuiscono fortemente, su base tendenziale, gli stop per "cessazione di attività" (-26,8% pari a -6.752 unità). Nel complesso, i lavoratori interessati da cessazioni sono stati 1.672.774, -0,5% sul 2013. Schiarita anche per nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato, pari a 2.651.648 unità (+3,1% sul 2013). La crescita nel periodo ha interessato soprattutto Servizi (+3,4%) e Industria (+ 13,4%).
Servizi e Industria settori trainanti per i nuovi contratti
Al calo dei licenziamenti si accompagna una crescita di un certo rilievo
delle assunzioni rilevate sempre nel II trimestre 2014 dal Sistema Informativo
delle Comunicazioni Obbligatorie, che ha registrato 2.651.648 avviamenti di
nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato, 80.590 in piu' rispetto
al II trimestre del 2013 . Il 75% circa delle assunzioni registrate, si legge in
una nota del ministero, si concentra nel settore dei servizi (1.976.783 unità)
comparto che, rispetto allo stesso trimestre del 2013, acquista il 3,4% dei
contratti avviati. Da rilevare l'incremento delle nuove contrattualizzazioni
nell'Industria in senso stretto (+13,4%) che guadagna 22.762 assunzioni in piu'
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre continuano a scendere
gli avviamenti nel comparto delle Costruzioni (-3,4%).
"A tempo" il 70% delle assunzioni del II trimestre
In termini di "qualità" dei nuovi contratti, il 70% circa delle assunzioni
effettuate nel II trimestre 2014 è stato formalizzato con contratti a tempo
determinato (1.848.147 unità), il 15,2% con contratti a tempo indeterminato
(403.036 unità) il 5,8% con contratti di collaborazione (153.313 unità). I
rapporti di apprendistato sono 81.954, pari al 3,1% del totale. Su base
tendenziale, si segnala l'incremento sostenuto dei contratti di apprendistato,
+16,1% ovvero 11.395 nuovi contratti nell'anno di riferimento e delle nuove
contrattualizzazioni a tempo indeterminato (+1,4% pari a 5.416 unità).
Continuano la crescita degli avviamenti formalizzati con "tempo determinato"
(+3,9%, equivalente a +68.537 nuovi rapporti di lavoro) mentre restano ferme le
collaborazioni e decrescono le "Altre tipologie di contratto" (-2,8%). Il
maggior numero di nuove assunzioni si localizza e si concentra nelle regioni del
Nord e del Mezzogiorno (rispettivamente 1.037.182 e 981.316 unità), a fronte
delle 632.195 del Centro.
FONTE: www.ilsole24ore.it
«Penso e credo che nella legge di stabilità avremo un ulteriore diminuzione di tasse sul lavoro. Ci sono varie ipotesi sui modi, ma la finanzieremo con i tagli alla spesa». Lo ha detto Matteo Renzi, ospite della trasmissione di Rai Uno, Porta a Porta. Fra le ipotesi per la copertura « sia la soluzione Irap che la soluzione contributiva hanno pro e contro», ha spiegato Renzi, ma di sicuro «la finanziamo con la riduzione della spesa». Il che comporterà che «non subito verranno fuori dati positivi, perché quando tagli la spesa tagli dei denari che circolano, magari all'inizio si balbetta un po'». La manovra che il governo sta portando avanti continuerà con la legge di Stabilità «non l'ha mai fatta nessuno prima di noi - ha rivendicato Renzi -: stiamo riducendo il peso dello Stato e tagliando la pressione fiscale».
Da Draghi la mossa per la svolta della politica monetaria
Poi ha parlato del presidente della Bce, Mario Draghi, che ha dato una svolta
alla politica monetaria. «Draghi ha messo a disposizione 200 miliardi di euro e
non li dà a me, ma alle banche; ma alle banche dice che vanno dati agli
imprenditori e non per prendere soldi a meno dell'1 per cento e poi fare lavoro
sui titoli di Stato senza rischi. È un passaggio importante che potrebbe fare la
svolta della politica monetaria europea», ha detto il premier Matteo Renzi. E ha
parlato anche di euro, che se «scendesse rispetto al dollaro, se arrivasse più
vicino all'1,20 che all'1,30 sarebbe positivo per le nostre aziende».
[…]
FONTE: www.ilsole24ore.it
È legittimo il licenziamento del lavoratore assenteista anche se il numero di
assenze non supera il periodo di «comporto», cioè la somma dei giorni di
malattia consentiti.
Lo ha stabilito la Cassazione respingendo il ricorso di un lavoratore che con le
sue numerose assenze per malattia, a «macchia di leopardo» e agganciate ai
giorni di riposo, aveva fornito «una prestazione lavorativa non sufficiente e
proficuamente utilizzabile dall'azienda».
La Cassazione ha quindi confermato il licenziamento intimato all'uomo da
un'azienda di materiale edile della provincia di Chieti. La corte d'appello de
l'Aquila aveva, infatti, accertato, ascoltando come testimoni i colleghi, le
assenze sistematiche, per «un numero esiguo di giorni», ma «reiterate», a
«macchia di leopardo» e «costantemente agganciate» ai giorno di riposo. Per le
modalità con cui si verificavano, concorda la sezione lavoro della Cassazione
(sentenza n.18678), «davano luogo ad una prestazione lavorativa non
sufficientemente e proficuamente utilizzabile» per l'azienda.
Nel ricorso il lavoratore contestava che le sue assenze non avessero superato il
periodo di comporto, e che pertanto si trattasse di un licenziamento
premeditato, senza giusta causa. Dal punto di vista giuridico la Corte ancora
invece la decisione a precedenti pronunce su licenziamenti «per scarso
rendimento». La Corte ribadisce sì che «il datore di lavoro non può recedere dal
rapporto prima del superamento del limite di tollerabilità dell'assenza»,
tuttavia in questo caso le assenze per malattia assumono rilevo per la
prestazione lavorativa «inadeguata sotto il profilo produttivo e pregiudizievole
per l'organizzazione aziendale».
Infatti, spiega la Corte, le assenze «comunicate all'ultimo momento
determinavano la difficoltà, proprio per i tempi particolarmente ristretti, di
trovare un sostituto», considerando che le assenza si verificavano soprattutto
in coincidenza «del fine settimane o del turno di notte».
FONTE: www.ilmessaggero.it
Il titolare del ministero del Lavoro commenta i dati Ocse sulla disoccupazione. "Nel nostro paese situazione drammatica". Le riforme all'esame del Senato, dice, favoriranno la ripresa
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti (Ansa)
• Lavoro. Ocse: in Italia un giovane su 2 è precario. Disoccupazione al 40%.
Urge riforma
• Disoccupazione, a luglio sale al 12,6%. In calo quella giovanile
• Istat. Poletti: "Preoccupa la disoccupazione giovanile. Va sostenuta la strada
della crescita"
La situazione dell’occupazione in Italia è drammatica, ma il governo sta
lavorando alle riforme necessarie. Il ministro del Lavoro e delle Politiche
Sociali, Giuliano Poletti, risponde così all'Ocse che pubblica i dati sulla
disoccupazione. Titolare del dicastero di Via Vebeto che cerca di infondere
fiducia nel futuro.
"In Italia situazione dell'occupazione drammatica"
“Conosco bene – dice Poletti - la drammatica situazione dell’occupazione nel
nostro paese, figlia di una crisi che ci sta colpendo da oltre sette anni e che
è aggravata dalle attuali tensioni del contesto europeo ed internazionale e da
cattive politiche del passato, che non hanno saputo costruire un rapporto
efficace tra scuola e lavoro ed un mercato del lavoro trasparente, efficiente e
fondato sulle politiche attive. Hanno prevalso gli scontri ideologici a scapito
di scelte pragmatiche in linea con gli altri paesi europei”.
"Mercato più efficiente con la legge delega"
La via d’uscita, secondo il ministro, passa per la legge delega attualmente
all’esame del Senato, “per la cui rapida approvazione il governo sta assicurando
un forte impegno”. Il provvedimento, spiega, “prevede non solo un’ampia riforma
della regolamentazione del lavoro, ma anche il rafforzamento degli strumenti di
politiche attive per il lavoro ed il riordino degli ammortizzatori sociali,
oltre ad una semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico dei
datori di lavoro”. Secondo Poletti, “è così che riusciremo a creare un mercato
del lavoro più semplice ed efficiente, più equo ed inclusivo, migliorando la
produttività generale del sistema Italia rendendolo, anche da questo punto di
vista, più europeo”.
FONTE: http://www.rainews.it/