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Human Resources

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Human Resources

Trasformare le Risorse Umane in un vero Partner di Business in azienda

Perché le Risorse Umane non acquisiscono ancora pieno riconoscimento come Partner di Business da parte del CEO e dei colleghi Director?

Le ragioni sono molte, le recenti ricerche globali sulle best practice nell’HRM, chiariscono alcuni punti essenziali:

le Risorse Umane non sempre si integrano con il resto dell’azienda per pianificare la propria evoluzione (es. nello Strategic Plan), con azioni di innovazione di respiro (tre anni almeno) sulla acquisizione e sullo sviluppo di competenze e sul miglioramento dei propri processi (integrazione con quelli del business);
le Risorse Umane non si impegnano a misurare la propria performance in modo “leggibile” dai colleghi Director;
le Risorse Umane restano spesso organizzate per expertise (ad es. compensation, recruiting, etc.) più che per processo trasversale, mentre altre funzioni aziendali evolvono verso un’organizzazione “process oriented” (ad es. la Supply Chain che le R.U. hanno aiutato a realizzare)

Esistono metodologie e approcci per aiutare le Risorse Umane a diventare un traino per l’evoluzione dell’azienda e non un follower:
l’HR Best Practice Process Review;
la Balance Score Card integrata dei process HR;
il Piano Strategico delle HR (Target Planning, Process Performance e Organization Review).

Il modello di riferimento è uno schema con otto aree principali e 45 sottoprocessi:

a cura di

Francesca Chialà
Responsabile Marketing
AchieveGlobal Italia

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Human Resources

Come sfruttare la tecnologia mobile all’interno della tua organizzazione

Se siete confusi dalla complessità raggiunta dall’industria mobile, e su come investire sui progressi del rapido aumento della mobilità della forza lavoro, non sentitevi soli.

L’avvento delle tecnologie mobili fa si che ognuno di noi possa considerarsi un lavoratore in movimento, lo stesso vale per i team che, sempre più, possono sentirsi uniti anche con i suoi membri lontani migliaia di kilometri. Può sembrare più facile a dirsi che a farsi per alcune organizzazioni. Quindi, da dove è meglio iniziare?

La maggior parte delle aziende ha già, o è in procinto di sviluppare, piattaforme mobili per raggiungere e servire al meglio i propri clienti. Perché non fare lo stesso con i dipendenti? Dopo tutto, anche loro sono clienti.

I dipendenti, in modo particolare la generazione Y, chiamata anche generazione dei “Millenial”, desiderano accedere alle informazioni e collaborare attraverso dispositivi mobili, oggi più che mai.
La sensazione che le applicazioni mobili faranno sempre più da catalizzatore per potenziare la forza lavoro più giovane si fa sempre più forte. Considerando anche che, secondo dati Google, in Italia il tasso di penetrazione degli smartphone tra la popolazione è del 41,3%, percentuale in costante crescita.

Si tratta anche di cambiare la cultura dell'organizzazione. Per esempio, se doveste fare una survey interna tra i vostri manager, credete di poter trovare persone che promuovono e incoraggiano la flessibilità nell’ambiente lavorativo? Le intranet aziendali vengono utilizzate al massimo del loro potenziale per la comunicazione tra reparti e quindi per lo scambio dei dati?

Queste sono solo alcune delle domande che occorre porsi al fine di poter guidare un cambiamento realmente efficace e promuovere una cultura “mobile” in azienda.

Tenete presente che il cambio di cultura non avverrà da solo, all’improvviso, ma le aziende farebbero meglio a identificare quali parti dell'organizzazione hanno già i requisiti per fare da pilot ed esempio per avviare e contribuire a guidare il cambiamento all’interno dell'organizzazione.

Dopo aver identificato i “portatori di cambiamento”, è possibile iniziare a valutare l’inserimento di soluzioni che permettano effettivamente una maggiore flessibilità e mobilità all’interno dei processi aziendali.
Sebbene i livelli di implementazione sono ancora relativamente bassi, le organizzazioni medio-grandi, stanno prendendo sempre più in considerazione la soluzione mobile per le risorse umane che consente ai dipendenti di consultare le proprie informazioni HR, secondo uno studio condotto da VDC Research e l'Istituto di ricerca ADP.

Rendendo queste funzioni facilmente accessibili su un dispositivo mobile, le organizzazioni possono contribuire a favorire e promuovere una cultura “self-service” flessibile. La ricerca ha anche sottolineato i benefici nel coinvolgere i dipendenti, mostrando che l'81% delle grandi e il 76% delle aziende di medie dimensioni che avevano effettuato investimenti sul mobile hanno registrato un incremento della soddisfazione dei propri collaboratori.

Questi sono solo alcuni degli elementi che possono aiutare la vostra organizzazione a sfruttare i vantaggi della mobilità. Il passo più importante è garantire che l'ambiente che si sta creando, aiuti effettivamente ad aumentare la flessibilità, la produttività e la soddisfazione del lavoro, per aiutare la vostra organizzazione a raggiungere gli obiettivi di business.

a cura di

Nicola Uva
Strategy & Marketing Director
ADP Italia

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Social Media Week a Roma dal 22 al 26 settembre in contemporanea con altre 11 citta' del mondo

Internet: a settembre torna a Roma la social media week. Dal 22 al 26, in contemporanea con altre 11 citta' del mondo
(ANSA) La Social Media Week torna a Roma dal 22 al 26 settembre: sara' organizzata da Business International - Fiera Milano Media e si svolgera' come sempre in contemporanea in cinque continenti: oltre a Roma, Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chicago. Nata per approfondire e condividere le idee piu' originali, le nuove tendenze tecnologiche e l'impatto dei Social media sulle imprese, la societa' e la cultura, la Social Media Week ospita ogni anno circa 2.500 eventi, coinvolgendo 100 mila partecipanti e oltre 1 milione di followers, e ha l'obiettivo di diffondere le nuove potenzialita' che la rete e i Social media sono in grado di offrire. Una settimana di appuntamenti e percorsi tematici su un unico global theme: "The Future of Now: Always-on, Always Connected", che renderanno Roma protagonista tra le dodici città coinvolte. "La Social Media Week rappresenta un'occasione di rilievo internazionale - commenta Antonio Greco, Ad di Fiera Milano Media - volto a focalizzare l'attenzione sulla grande importanza del digitale e dei Social media nello sviluppo delle attivita' delle aziende, del business, dei network professionali e del collegamento tra le persone. Un mondo che e' entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si puo' prescindere e da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze". E' possibile candidarsi per diventare protagonista della Social Media Week di Roma ospitando e realizzando uno o piu' eventi, partecipando come speaker o diventando partner. Maggiori informazioni sul sito www.socialmediaweek.

INTERNET: TORNA SOCIAL MEDIA WEEK, 2.500 EVENTI E 100.000 PARTECIPANTI
(Adnkronos) Ben 2.500 eventi, 100.000 partecipanti e oltre un milione di followers. Sono i numeri della social media week, che si terra' a Roma dal 22 al 26 settembre, con l'obiettivo di diffondere le nuove potenzialita' che la rete e i social media sono in grado di offrire. L'evento, che sara' organizzato da Business international-Fiera Milano media, si svolgera' come sempre in contemporanea in 5 continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa ed Europa): Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto Roma. La settimana di appuntamenti e percorsi tematici, avra' come tema principale 'The Future of Now: Always-on, Always Connected', che renderanno Roma protagonista tra le 12 citta' coinvolte. La social media week, spiega l'amministratore delegato Fiera Milano Media, Antonio Greco, ''rappresenta un'occasione di rilievo internazionale, volta a focalizzare l'attenzione sulla grande importanza del digitale e dei social media nello sviluppo delle attivita' delle aziende, del business, dei network professionali e del collegamento tra le persone. Un mondo che e' entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si puo' prescindere e da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze''. E' possibile candidarsi, per diventare protagonista della social media week di Roma, ospitando e realizzando uno o piu' eventi, partecipando come speaker o diventando partner.

Internet: a settembre torna a Roma la "Social Media Week"
(AGI) La Social Media Week torna a Roma dal 22 al 26 settembre, sara' organizzata da Business International - Fiera Milano Media e si svolgera' come sempre in contemporanea in 5 continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa ed Europa). Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto Roma. Nata per approfondire e condividere le idee piu' originali, le nuove tendenze tecnologiche e l'impatto dei Social media sulle imprese, la societa' e la cultura, ospita ogni anno circa 2.500 eventi coinvolgendo 100.000 partecipanti e oltre 1.000.000 di followers e ha l'obiettivo di diffondere le nuove potenzialita' che la rete e i Social media sono in grado di offrire. Oggi e' considerata tra i piu' importanti, coinvolgenti ed innovativi eventi al mondo. Una settimana di appuntamenti e percorsi tematici su un unico global theme: "The Future of Now: Always-on, Always Connected", che renderanno Roma protagonista tra le 12 citta' coinvolte. Un tema unico come occasione per studiare a fondo il cambiamento che a livello globale sta coinvolgendo tutte le citta' del mondo, fornendo un quadro di riferimento per affrontare le questioni relative all'impatto dei social media e della tecnologia sulla realta' di ogni giorno. "La social Media Week rappresenta un'occasione di rilievo internazionale - commenta Antonio Greco, AD di Fiera Milano Media - volto a focalizzare l'attenzione sulla grande importanza del digitale e dei social media nello sviluppo delle attivita' delle aziende, del business, dei network professionali e del collegamento tra le persone. Un mondo che e' entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si puo' prescindere e da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze."

La "Social Media Week" torna a Roma a settembre. Si svolgerà in contemporanea nei cinque continenti
(TMNews) - La "Social Media Week" torna a Roma dal 22 al 26 settembre, organizzata da Business International - Fiera Milano Media. L'evento si svolgerà come sempre in contemporanea in cinque continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa ed Europa). Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto Roma. Nata per approfondire e condividere le idee più originali, le nuove tendenze tecnologiche e l'impatto dei social media sulle imprese, la società e la cultura, la "Social Media Week" ospita ogni anno circa 2.500 eventi coinvolgendo 100.000 partecipanti e oltre 1.000.000 di followers e ha l'obiettivo di diffondere le nuove potenzialità che la rete e i social media sono in grado di offrire. Oggi è considerata tra i più importanti, coinvolgenti ed innovativi eventi al mondo. Una settimana di appuntamenti e percorsi tematici su un unico global theme: "The Future of Now: Always-on, Always Connected", che renderanno Roma protagonista tra le 12 città coinvolte. Un tema unico come occasione per studiare a fondo il cambiamento che a livello globale sta coinvolgendo tutte le città del mondo, fornendo un quadro di riferimento per affrontare le questioni relative all'impatto dei social media e della tecnologia sulla realtà di ogni giorno. "La Social Media Week rappresenta un'occasione di rilievo internazionale - commenta Antonio Greco, AD di Fiera Milano Media - volto a focalizzare l'attenzione sulla grande importanza del digitale e dei social media nello sviluppo delle attività delle aziende, del business, dei network professionali e del collegamento tra le persone. Un mondo che è entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si può prescindere e da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze."

Torna la Social Media Week. Per approfondire nuove tendenze tecnologiche e impatto dei social media
(Italpress) La Social Media Week torna a Roma dal 22 al 26 settembre. Sara’ organizzata da Business International – Fiera Milano Media e si svolgera’ come sempre in contemporanea in 5 continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa ed Europa). Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto Roma. Nata per approfondire e condividere le idee piu’ originali, le nuove tendenze tecnologiche e l’impatto dei social media sulle imprese, la societa’ e la cultura, la Social Media Week ospita ogni anno circa 2.500 eventi coinvolgendo 100.000 partecipanti e oltre 1.000.000 di followers e ha l’obiettivo di diffondere le nuove potenzialita’ che la rete e i social media sono in grado di offrire. Oggi e’ considerata tra i piu’ importanti, coinvolgenti ed innovativi eventi al mondo. Una settimana di appuntamenti e percorsi tematici su un unico global theme: “The Future of Now: Always-on, Always Connected”, che renderanno Roma protagonista tra le 12 citta’ coinvolte. Un tema unico come occasione per studiare a fondo il cambiamento che a livello globale sta coinvolgendo tutte le citta’ del mondo, fornendo un quadro di riferimento per affrontare le questioni relative all’impatto dei social media e della tecnologia sulla realta’ di ogni giorno.

A settembre torna a Roma la Social Media Week. Organizzato da Business International-Fiera Milano Media, l'evento si svolgera' dal 22 al 26 settembre 2014
(ilVelino/AGV NEWS) La Social Media Week torna finalmente a Roma dal 22 al 26 settembre, sara' organizzata da Business International - Fiera Milano Media e si svolgerà come sempre in contemporanea in 5 continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa ed Europa). Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sydney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam, Chiacago e soprattutto Roma. Nata per approfondire e condividere le idee piu' originali, le nuove tendenze tecnologiche e l'impatto dei Social media sulle imprese, la societa' e la cultura, la Social Media Week ospita ogni anno circa 2.500 eventi coinvolgendo 100.000 partecipanti e oltre 1.000.000 di followers e ha l'obiettivo di diffondere le nuove potenzialita' che la rete e i Social media sono in grado di offrire. Oggi e' considerata tra i piu' importanti, coinvolgenti ed innovativi eventi al mondo. Una settimana di appuntamenti e percorsi tematici su un unico global theme: "The Future of Now: Always-on, Always Connected", che renderanno Roma protagonista tra le 12 citta' coinvolte. Un tema unico come occasione per studiare a fondo il cambiamento che a livello globale sta coinvolgendo tutte le citta' del mondo, fornendo un quadro di riferimento per affrontare le questioni relative all'impatto dei Social media e della tecnologia sulla realta' di ogni giorno. "La Social Media Week rappresenta un'occasione di rilievo internazionale - commenta Antonio Greco, AD di Fiera Milano Media - volto a focalizzare l'attenzione sulla grande importanza del digitale e dei Social media nello sviluppo delle attivita' delle aziende, del business, dei network professionali e del collegamento tra le persone. Un mondo che e' entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si puo' prescindere e da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze." Dallo scorso 23 Aprile e' possibile candidarsi per diventare protagonista della Social Media Week di Roma ospitando e realizzando uno o piu' eventi, partecipando come speaker o diventando partner. Maggiori informazioni sono gia' disponibili sul sito www.socialmediaweek.org/rome.

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Decreto Lavoro: contratto a termine e apprendistato meno flessibili

Primi emendamenti al Decreto Lavoro volti a contenere la flessibilità concessa per contratti a termine e apprendistato, in Senato il Ddl con deleghe su contratti e ammortizzatori: l'iter.

Cambiamenti in vista al testo originario del Decreto Lavoro alla Camera: il Ministro Poletti sembra fare marcia indietro sull’ampia flessibilità prevista per il nuovo tempo determinato in tema di proroghe concesse nell’arco dei 36 mesi (che potrebbero ridursi da otto a sei) e per quello di apprendistato in tema di formazione (che potrebbe tornare obbligatoria). E spunta un rafforzamento dei diritti di prelazione in caso di nuove assunzioni per chi ha già avuto contratti a termine. Il tutto, con la necessità di convertire il decreto in legge entro il 20 maggio 2014.

Emendamenti al Dl Lavoro
Nel corso delle audizioni in Commissione sono state presentate diverse proposte di cambiamento, in molti casi per aggirare possibili incompatibilità o lacune normative. Sulla reintroduzione dell’obbligo per gli apprendisti di partecipare a corsi di formazione si configura un accordo tra le forze di maggiornanza, mentre appare più in salita il percorso per la proposta del PD di ripristinare la quota minima di stabilizzazione per questi lavoratori, nonchè quella per ridurre da 36 a 24 mesi il limite temporale per i contratti a termine.

Il ministro Giuliano Poletti si è detto disponibilità a ridimensionare il numero di proroghe possibili («non è un dogma») mostrando invece chiusura nei confronti delle proposte PD. Le posizioni saranno più chiare entro l’11 aprile, termine ultimo per la presentazione degli emendamenti in commissione. Per quanto riguarda il diritto di precedenza, la proposta prevede che lo possano esercitare, in caso di assunzioni a tempo indeterminato, coloro che in azienda hanno già avuto contratti a termine, purché con le stesse mansioni e nell’arco dei 12 mesi precdenti.

Ddl Lavoro
Intanto è arrivato in Senato l’altro provvedimento del Jobs Act, il ddl delega in attesa di essere consegnato alla Commissione Lavoro.

Il testo si compone di sei articoli, che contengono cinque deleghe al governo in materia di riordino delle forme contrattuali, riforma degli ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro e le politiche attive, semplificazione di procedure e adempimenti, maternità e conciliazione. Dopo l’approvazione parlamentare, il governo avrà sei mesi di tempo per attuare le deleghe, con entrata in vigore della riforma prevista per gennaio 2015.

Fonte: www.pmi.it

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Contratto a termine, otto proroghe in tre anni

Chiarimenti del ministero del Lavoro sulle modifiche al contratto a tempo determinato: proroghe estese e tetti massimi di assunzioni a termine senza causalone, con le eccezioni per le piccole imprese.

Il contratto a termine nell’arco dei tre anni (36 mesi) per i quali non è più necessario il causalone è prorogabile fino a un massimo di otto volte: è una delle precisazioni che arrivano dal ministero del Lavoro dopo la presentazione del decreto legge approvato dal Cdm dello scorso 12 marzo, che ha previsto una sostanziale marcia indietro sul contratto a tempo determinato (e non solo, anche sull’apprendistato), rispetto a quanto previsto due anni fa dalla riforma Fornero.

Le imprese sono ora libere di applicare il contratto a termine senza dover spiegare, per iscritto, le esigenze produttive che richiedono il tempo determinato in luogo del contratto a tempo indeterminato) per tre anni (non più uno solo) nell’arco dei quali sono consentite fino a otto proroghe, che si riferiscano alla stessa attività lavorativa del contratto iniziale.

Requisiti di contratto
C’è un paletto: ogni azienda non può avere più del 20% di contratti a termine rispetto al totale dell’organico aziendale. Questo, specifica il ministero, nel rispetto delle precedenti leggi, in particolare dell’articolo 10, comma 7, del Dlgs 368/2001, in base al quale i contratti nazionali possono prevedere limiti diversi e sono comunque esclusi dai vincoli di tetto massimo una serie di tipologie contrattuali (start-up, stagionali). Di contro, le PMI fino a 5 dipendenti non hanno nessun vincolo e possono sempre stipulare un contratto a termine.

Riforma del Lavoro
Il governo, sottolinea il ministero, con queste modifiche vuole offrire «la risposta ritenuta più efficace alle attuali esigenze del contesto occupazionale e produttivo del Paese». Ricordiamo che si tratta di un decreto legge, che quindi andrà convertito in legge dal Parlamento, che potrà apportare eventuali modifiche.

Il decreto, lo ricordiamo, conterrà anche le modifiche sull’apprendistato e sulla smaterializzazione del DURC mentre le altre misure annunciate del Jobs Act saranno contenute in diversi provvedimenti: uno, di cui sono state tratteggiate le linee guida, relativo al taglio del cuneo fiscale (con l’aumento da maggio di circa 80 euro al mese per 10 milioni di lavoratori), e un disegno di legge con una più corposa riforma di contratti di lavoro e ammortizzatori.

Fonte: www.pmi.it

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Contratto di ricollocazione: voucher per trovare lavoro

Come funziona la nuova sperimentazione sul contratto di ricollocazione? Ecco le regole per l'accesso ai voucher lavoro.

La Legge di Stabilità (comma 215) ha istituito in via sperimentale il contratto di ricollocazione, in controtendenza rispetto ai più recenti sforzi del Legislatore, che a causa della crisi si sono concentrati sulle politiche passive del lavoro, sostenendo il reddito con fondi per la disoccupazione o la cassa integrazione che non comportavano necessariamente la ricerca di nuovo impiego o la riqualificazione professionale. Il contratto di ricollocazione tenta invece di favorire il reinserimento del lavoratore nel tessuto produttivo, stabilendo un contatto diretto tra Stato e Regioni.

Le Regioni, che hanno la competenza legislativa e amministrativa in materia di servizi per l’impiego, sono libere di prendere parte alla sperimentazione, scegliendo un intervento attivo in luogo dei sempre più diffusi corsi di formazione.

Basta una delibera regionale per stipulare la nuova tipologia di contratto, mettendo a disposizione voucher a copertura dei costi per la ricerca di lavoro. I buoni sono divisi in una parte fissa e una variabile (più consistente) legata alla ricollocazione del lavoratore, che potrà rivolgersi a una delle agenzie accreditate presso la propria Regione e appoggiarsi ad un tutor con mansioni di assistenza e ricerca di eventuali corsi di riqualificazione.

Voucher Lavoro
Il valore del voucher cambiano a seconda del livello di ricollocabilità del lavoratore, così da evitare che le agenzie si concentrino sulle figure professionali più ricercate (che avranno un voucher meno considerevole), tralasciando i lavoratori con maggiori problemi di reinserimento (i cui voucher saranno ben più redditizi). Al primo rifiuto di una iniziativa o di un posto di lavoro, il lavoratore subirà una prima contestazione dal parte del tutor con la conseguente perdita di metà dell’indennità, che verrà completamente azzerata alla seconda contestazione.

La particolarità della nuova disciplina, che ha potuto manifestare la propria validità in Paesi come l’Olanda, consiste soprattutto nella competizione tra agenzie accreditate: quella che si dimostri troppo accondiscendente verso il lavoratore rischia di non trovargli un’occupazione e quindi di non incassare il voucher; quella troppo rigida sarebbe non gradita ai lavoratori, che si rivolgerebbero invece alla struttura capace di ricollocarli in tempi brevi e con criteri equi e ragionevoli, trovando un punto d’incontro tra aspirazioni e richieste del mercato.

Fonte: www.pmi.it

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